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L'origine delle specie L'origine delle specie

L'origine delle specie

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La presentazione e le recensioni di L'origine delle specie, saggio di Charles Darwin edito da Einaudi. Il 2009, vero e proprio anno darwiniano per la ricorrenza del bicentenario della nascita dello scienziato inglese e dei centocinquant'anni della pubblicazione de L'origine delle specie, è ricco di iniziative che celebreranno Darwin. In occasione dell'anno darwiniano, Einaudi pubblica, a cura di Telmo Pievani, il volume L'origine delle specie, che di quel testo fondamentale propone non la versione definitiva del 1859, ma il primo abbozzo - il cosiddetto Sketch - del 1842: trentacinque pagine compilate a matita durante l'estate del 1842 e rimaste a lungo segrete, in cui sono già presenti tutti i temi fondamentali della teoria evoluzionistica, dalla riflessione sui meccanismi sottesi al mutamento delle specie alle prove che li dimostrano. Dallo Sketch, così come da alcune lettere che lo scienziato scrisse negli anni seguenti - in particolare quelle al giovane botanico Joseph Dalton Hooker, il primo a cui Darwin parlò delle sue rivoluzionarie teorie nella lettera riportata di seguito - emergono i timori, le reticenze e il lavoro nascosto che separò l'intuizione del meccanismo della selezione naturale, risalente al 1838, dalla prima comunicazione pubblica delle teorie evoluzionistiche alla Linnean Society di Londra, anch'essa raccolta nel volume. Una nuova raccolta di testi fondamentali per comprendere il pensiero di Darwin, di cui Einaudi aveva già pubblicato, sempre nei tascabili, la Autobiografia e il Viaggio di un naturalista intorno al mondo.



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L'origine delle specie 2012-07-20 17:47:31 rakovic
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rakovic Opinione inserita da rakovic    20 Luglio, 2012
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per appassionati di scienze

1859: quando uscì questo libro ebbe un'effetto sconvolgente sul mondo teologico e scientifico: i primi sostenevano che tutto fosse immutato e immutabile fin dai tempi della creazione e non c'era spazio per l'evoluzione. Peccato che proprio un ecclesiastico, Mendel, avesse per primo individuato le leggi cardini della genetica. La scienza che iniziava il suo cammino sperimentale brancolava nel buio in quanto le teorie di Lamark andavano per la maggiore: la giraffa ha il collo lungo perchè si sforza continuamente di raggiungere i rami più alti e così le sue vertebre cervicali si sviluppano in lunghezza; in seguito trasmetterà questa caratteristica alla discendenza. Non è andata così.

Darwin fu il primo a capire che tutte le giraffe disgraziate che avevano il collo un po' più corto sarebbero morte di fame senza lasciare discendenti e solo quelle favorite da madre natura, incrociandosi tra loro, avrebbero partorito cuccioli sempre più adatti all'ambiente. Quindi la selezione, con le sue leggi (variazione, disuso ed abitudini) come motore principale della vita sulla terra.

Il testo scorre bene ed è comprensibile anche a chi non è del settore, basta avere un po' di senso di osservazione e di curiosità. Si addentra sul perchè di alcuni caratteri selezionati dall'uomo che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, come la mitezza delle specie domestiche: il cucciolo di una specie domestica non si comporterà come il cucciolo nato in cattività di una specie selvatica: il secondo morderà la mano al padrone e scapperà perchè il suo istinto è diverso. L'istinto, ciò che fa compiere un'azione non legata ad un'esperienza.

Non è certo un libro addatto ad un appassionato di romanzi, ma è comunque affascinante e coinvogente, dopo 150 anni ancora molto valido dal punto di vista scientifico. Istruttivo.

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