Il libro degli esseri a malapena immaginabili
Saggistica
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Quei meravigliosi “mostri” del regno animale
La letteratura del Medioevo è popolata da numerosissimi Bestiari nei quali gli autori hanno cercato di catalogare e descrivere le più straordinarie creature viventi di cui si aveva notizia, sulla base delle poche, incerte descrizioni dei rari viaggiatori che le avevano intraviste. In quel territorio inesplorato tra la ricerca del sapere e il desiderio di impartire un qualche precetto morale, l’esposizione era spesso condita riempiendo le inevitabili lacune con i parti della più sfrenata fantasia. Nacquero così trattati che ci raccontavano delle prodezze di arabe fenici e anfisbene, di unicorni e manticore, di oche che nascevano appese agli alberi e di mostri marini.
Oggi, in un mondo in cui i filmati BBC ci fanno ammirare le creature più bizzarre seduti nei nostri salotti, questi almanacchi hanno fatto il loro tempo: gli ircocervi da essi contemplati con terrore e stupore trovano albergo ormai solo nei romanzi fantasy. Tuttavia le scienze naturali forniscono ancora moltissimi spunti di meraviglia. Esistono animali, magari sconosciuti al grande pubblico, che sbalordiscono e affascinano per le loro peculiarità. Non solo. Anche quelli che ci sono meglio noti, se analizzati con l’attenzione di un etologo o di un biologo, rivelano caratteristiche inaspettate e insospettabili che non possono non suscitare la nostra ammirazione.
Questo inconsueto volume si propone proprio di fare un bestiario per il XXI secolo; una veloce carrellata tra il serio e l’ameno sulle meraviglie del mondo animale, ispirandosi allo stile di quelli medievali, ma con l’attenzione e cura di un moderno scienziato e studioso.
Senza avere la pretesa di essere esaustivo l’A., giornalista e scrittore inglese, presenta in 27 schede alcune di queste curiosità zoologiche. Ogni articolo parte da un ben preciso animale (o da una determinata famiglia o ordine, ci siamo anche noi uomini…) per poi spaziare a macchia d’olio con il discorso su molteplici argomenti zoologici e no, sino a giungere a profonde riflessioni su grandi temi della vita: il senso del mostruoso e del bello; il concetto di intelligenza e i sistemi di comunicazione; la guerra, il razzismo; la vita e lo spauracchio di noi tutti, la morte.
Molto viene detto sulla fragilità del nostro habitat e sulla sua mirabile complessità sempre più sottoposta al rischio che la specie più aggressiva di tutte (noi) la distrugga definitivamente con la sua follia inconsapevole. Sotto questo profilo può anche essere considerato un appassionato manifesto ecologico in difesa della splendida biodiversità che ci attornia. Ma è anche una seria analisi su chi siamo davvero non umani, sulle nostre insicurezze e sui nostri difetti.
Complessivamente, quindi, il volume discetta di zoologia, come di biologia, etologia, psicologia, sociologia, politica, filosofia, letteratura, musica e cinematografia. L’A., che mostra una cultura enciclopedica, si concede la libertà di lunghi voli pindarici passando dalla serie di film di Alien alle considerazioni filosofiche svolte da Bertrand Russell sull'uomo, dalle stupefacenti doppie mascelle della murena alla visione platonica dell’Universo, dalle spregevoli idee sullo sterminio di massa partorite dal nazismo alle ultime scoperte della genetica, dalla sbandierata minaccia ecologica delle stelle di mare Corona di Spine a quella ben più concreta delle armi atomiche.
Ne risulta una piacevole lettura, mai banale, dotta senza essere tediosa o astrusa, divertente, ma anche profonda, che istruisce e fa pensare. Anche coloro che per formazione o per diletto hanno una maggiore conoscenza con gli argomenti (zoologici) trattati perciò potranno trovare piacere in queste pagine proprio per il loro carattere poliedrico.
Forse la principale pecca che ho trovato è sotto l’aspetto grafico. Per quanto ben curato, appare inadeguato alle effettive esigenze della trattazione. L’A. cita una miriade di esseri viventi passando da uno all'altro con frenetica solerzia per paragonarne le caratteristiche, evidenziarne le differenze illustrarne le peculiarità biologiche e fisiche. Purtroppo il testo è accompagnato da pochissime immagini in bianco e nero e chi non ha una solida cultura zoologica o dimestichezza con i nomi scientifici fa fatica a orientarsi. Inoltre, volendo imitare gli antichi bestiari, molte figure sono semplici schizzi a penna, deliziosamente naif, ma assai poco descrittivi. Ciò dà al libro un affascinante aspetto retrò, ma non si agevola così la comprensione del testo nei passaggi più complessi quando servirebbero molte foto dettagliate a puro scopo didattico. E questo rilievo vale pure per altre digressioni su argomenti certamente familiari all'A. ma non necessariamente tali al lettore. Anche per queste ragioni, vista la tendenza a far spaziare il discorso sull'intero scibile umano, sarebbero assai gradite ulteriori note (ad integrazione delle già interessantissime e numerose glosse a margine) a supporto del lettore per aiutarlo a meglio comprendere e approfondire gli stimolanti argomenti sviluppati, senza dover ricorrere necessariamente alle fonti e ai rinvii bibliografici citati in appendice.
Un’avvertenza conclusiva: in considerazione della veramente notevole densità di argomenti che vengono trattati in ogni scheda, è consigliabile affrontare la lettura centellinando i capitoli, leggendoli a piccole dosi, magari intercalati pure da altre letture, come si farebbe per una voce dell’enciclopedia, in modo da assaporarne e assorbirne i contenuti senza procurarsi una indigestione fastidiosa.