Ascesa e caduta dei dinosauri
Saggistica
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Steve rincorre i dinosauri
Alzi la mano chi non è mai stato affascinato dai dinosauri, quantomeno quand’era piccolo. Il mio innamoramento risale all’epoca in cui restai incantato dalle poche pagine dedicate all’argomento su un’enciclopedia faunistica a dispense che i miei genitori compravano quant’ero bambino. Da quel momento ho cercato sempre di entrare in possesso di tutti i libri di divulgazione scientifica in tema che riuscivo a trovare. Purtroppo, all’epoca, non erano tantissimi, così la mia sete di sapere è restata insoddisfatta e si è perpetuata sino alla mia non più tenera età. Per tale motivo continuo ad acquistare tutti i testi di paleontologia che trattino l’argomento in modo accessibile anche a chi non ha una cultura specifica al riguardo. Così spesso mi lascio catturare all’amo da libri come questo di Steve Brusatte.
Il percorso dell’A. è simile al mio, almeno nei suoi primissimi anni. Però, ha fatto la differenza che lui fosse americano, molto più giovane di me e decisamente più impudente e intraprendente. Così, invece di limitarsi a leggere libri di paleontologia lui i fossili li andava a cercare sul campo e, non appena aveva l’occasione, si recava a tutte le conferenze che poteva arrivando alla sfacciataggine di importunare eminenti professori magari solo per averne l’autografo o, più spesso, per infastidirli tentando un dibattito da neofita a luminare della scienza. In tal modo, però, Brusatte è riuscito a raggiungere le mete che si era prefisso, diventando, nonostante la sua ancor giovane età, docente di paleontologia in una prestigiosa università scozzese.
Questa è la storia che ci viene narrata nel libro il quale, in effetti, non è il resoconto della vita del mesozoico, ma un riassunto delle esperienze professionali dell’A., delle sue ricerche sul campo e delle scoperte che, assieme ad altri studiosi, son state fatte in questi ultimi vent’anni. In effetti pare strano - per una disciplina che si occupa di fatti avvenuti decine o centinaia di milioni d’anni fa - ma la paleontologia è in continua evoluzione e basta “distrarsi” per qualche anno senza restare aggiornati e si scopre che ciò che fino a poco tempo fa era considerata una verità incontestabile oggi è stata smentita da nuovi ritrovamenti e nuove teorie.
Purtroppo il libro, come detto, si occupa delle esperienze personali dell’A. piuttosto che fornire meditate informazioni scientifiche. L’evoluzione della vita nell’epoca dei dinosauri è illustrata con una panoramica abbastanza affrettata e non certo approfondita. Non è che manchino ragguagli sulle ultime scoperte, per carità, ma sono frammiste a miriadi di notizie assai meno interessanti o, comunque, risapute per chi abbia almeno una piccola infarinatura della materia. Le novità, i ritrovamenti sconvolgenti vanno ricercati con la pazienza del cercatore d’oro che setaccia e scerne le pagliuzze di nobile metallo tra le sabbie del fiume. Quindi, più che un testo di approfondimento scientifico, il libro appare come un’opera di proselitismo che tenta di irretire le giovani menti per attirarle verso il fascinoso mondo della paleontologia. Iniziativa meritoria, ma insoddisfacente per chi desidererebbe accedere a ragguagli sulle ultime frontiere di questa scienza.
Lo stile generale, poi, è fin troppo informale, da teenager che parla agli amici davanti a un hamburger e una coca, non da accademico: quindi risulta decisamente gradevole e fluido, ma assai poco approfondito. Inoltre dà abbastanza fastidio la scarsa precisione con cui vengono forniti i dati: possibile che un eminente docente non sappia che Brontosaurus e Apatosaurus sono il medesimo genere di dinosauri? Che gli unici dinosauri su cui si torna con ostinata pervicacia siano solo quelli più “gettonati” dall’immaginario collettivo? Poi l’insistito richiamo alle suggestioni della serie cinematografica Jurassic Park, e la sfrontata arroganza con cui l’A. si attribuisce sempre una parte del merito nelle scoperte anche quelle fatte quand’era solo uno studente o un dottorando al seguito di eminenti scienziati, alla lunga tediano.
In definitiva il libro risulta gradevole, ma soprattutto per chi ha poca familiarità con l’argomento. Chi cerca di approfondire la sua conoscenza lo trova insoddisfacente e incompleto e apprezza soprattutto la descrizione della tenacia e aggressività professionale del Brusatte.
Per l'angolo del pignolo ho trovato inaccettabile, poi, che nel testo (spero solo per colpa del traduttore) si confonda con troppa frequenza l’espressione “anni prima” con “anni fa”. Quando la successione cronologica è elemento essenziale per la comprensione dei fatti, una svista del genere crea non poca confusione.