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Uccidere il cancro

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«Dopo lo sguardo che mi ha lanciato il mio primo paziente mentre lo vedevo morire è scattata in me l'incrollabile determinazione a dichiarare guerra al cancro. E a vincerla.» Fra noi circola da sempre un serial killer invisibile e spietato, che continua ogni giorno a falciare vite umane. E che non si limita a colpire fisicamente le proprie vittime, ma ne devasta lo spirito, seminando angoscia e disperazione. Il cancro. In decenni di lotta e di ricerca, la medicina ha vinto molte battaglie, ma non (ancora) la guerra, e così, malgrado i progressi nella diagnosi e nella terapia, i tumori invasivi costituiscono una delle più gravi minacce alla nostra salute. Ma non bisogna smettere di sperare e di lottare, perché il cancro uccide solo se gli si lascia il tempo di farlo. È questa la buona notizia che ci dà l'oncologa italiana Patrizia Paterlini-Bréchot, docente presso l'Università Paris-Descartes, la quale ha dedicato la propria vita allo studio di metodi sperimentali per la diagnosi precoce e la prevenzione del tumore. Troppo spesso, infatti, il cancro viene scoperto a uno stadio avanzato, quando ormai le metastasi hanno invaso più organi e la sorte del paziente è segnata. L'idea rivoluzionaria di Paterlini-Bréchot ha dell'incredibile per la sua geniale semplicità: un esame del sangue che consenta di rilevare la presenza di cellule neoplastiche circolanti nell'organismo prima ancora che il tumore invasivo si sviluppi al punto da risultare «visibile» con una radiografia o una risonanza magnetica. Ebbene, oggi questo è possibile grazie al test ISET, da lei brevettato, una tecnica in grado di diagnosticare il tumore invasivo con diversi anni di anticipo rispetto al manifestarsi della malattia. Un tempo che, nelle cure, può rivelarsi decisivo per ridurre drasticamente la mortalità. In questa sincera autobiografia personale e scientifica, ricca di amore per la ricerca e di empatia con il dolore, l'autrice racconta il lungo cammino che l'ha portata alla sua invenzione e le ragioni profonde della sua scelta professionale, iniziando dal «paziente zero», la cui morte è stata la molla che le ha fatto dichiarare guerra al cancro. Con l'obiettivo di «arrivare alla fine dell'esistenza e guardarmi allo specchio sapendo che il mio lavoro ha contribuito a salvare tante vite».



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Uccidere il cancro 2017-09-06 20:28:09 Bipian
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Bipian Opinione inserita da Bipian    06 Settembre, 2017
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Scoprire il cancro da un esame del sangue

La scienziata, oncologa e docente universitaria Patrizia Paterlini-Bréchot descrive in questo saggio autobiografico il percorso di vita e professionale che l'ha condotta a scoprire un metodo innovativo per diagnosticare i tumori mediante un'analisi del sangue.

Il nocciolo della questione è che non appena un tumore solido si sviluppa in un organo, alcune cellule cancerose si distaccano dal tumore originario ed entrano nel sangue. In questo stadio della malattia, prima che le cellule cancerose dal sangue riescano ad attaccare altri organi e a metastatizzare il tumore, fase che fortunatamente nella gran parte dei pazienti dura a lungo, con il metodo ISET, brevettato dall'équipe della Paterlini, si è in grado di rilevare tali cellule, quindi a diagnosticare il cancro e a procedere alla sua individuazione e alla terapia idonea, che se applicata in questo stadio iniziale della malattia ha molte probabilità di successo.

E' una bella notizia che dà speranza, uno dei molti progressi scientifici che l'umanità sta compiendo nella titanica lotta contro la malattia più temuta dalla nostra società. Fa piacere che per una volta sia una nostra connazionale, di umili origini, armata di molta pazienza, abnegazione, dedizione per il lavoro, compassione umana verso il paziente, da sola contro le grandi lobby del farmaco, a scoprire un metodo che potrebbe rivoluzionare a breve l'approccio diagnostico ai tumori.

Mi sarei aspettato un maggior grado di approfondimento sui meccanismi di propagazione e progressione dei tumori, ma l'autrice ha preferito dare un taglio più divulgativo al testo. Di sicuro interesse comunque, vista l'attualità del tema.

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