Puoi fidarti di te
Saggistica
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 3
Autostima
Sono sempre stata un tipo pessimista e non mi sono mai fidata delle mie potenzialità. Questi aspetti del mio carattere molte volte hanno fatto si che non riuscissi a mostrare agli altri di cosa sono veramente capace.
Era da un po’ che cercavo un libro “psicologico” che riesca a migliorare questi miei punti deboli.
Un altro motivo che aveva fatto in modo di peggiorare la mia autostima era stato un caso di depressione nella mia famiglia. Mi sentivo colpevole di questo fatto ed il mio pessimismo era andato alle stelle.
Da molto tempo oramai leggevo buone recensioni su questo libro quindi ho deciso di prenderlo e dopo averlo terminato in pochissimo tempo mi sono pentita di non averlo letto prima.
Il libro è composto da nove capitoli ed inoltre ha un’introduzione e delle conclusioni nelle quali Morelli spiega per quale motivo esercita la sua professione.
L’autore ci spiega che gli uomini possono scegliere, ma molto spesso tutto ciò non vuol dire che siano pronti a fare delle scelte e questa libertà li fa sentire bloccati e pieni di problemi, li mette in crisi.
Inoltre molto spesso tutti noi indossiamo delle maschere ed in questo modo ci distanziamo dal nostro vero IO e diventiamo un essere diverso dalle proprie aspettative.
Raffaele Morelli ci spiega che molto spesso i suoi pazienti vorrebbero raccontare la loro storia, ma lui invece tende a bloccarli e cerca di far estraniare loro il vero problema che li ha portati da lui.
Nella società in cui viviamo siamo pieni di problemi, alcuni di natura ridicola, ma che ci fanno lo stesso sentire male ed a disagio nei confronti degli altri.
Il consiglio di Morelli è quello di accogliere il dolore nel momento in cui si manifesta e non di cercare di scacciarlo.
Per spiegarci in maniera migliore questa sua filosofia ci racconta che alcune sue pazienti accolgono il problema dell’insonnia come una cara vecchia amica ed in questo modo sono riuscite a risolvere piano piano il loro disagio.
Voglio aggiungere che questo libro è riuscito a migliorare alcuni miei aspetti e con il tempo vorrei poter migliorare ancora di più.
Voglio ritrovare il mio IO interiore perso da tempo, nascosto dietro la maschera di dolore che ho portato per molto tempo.
Che altro aggiungere?
È un libro che voglio consigliare a tutti perché tutti dobbiamo trovare il proprio IO e disfarci della maschera che la società ci fa portare.
Indicazioni utili
Puoi fidarti di te
Dipende tutto dalle risposte che uno cerca e per me è stato molto esauriente.
Può essere d'aiuto a chi come me soffre di ansia, disagi, di sensi di sbilanciamenti e ha bisogno di una guida che gli dica certe cose.
Sono contenta di appurare che nella nostra società ci si allontana sempre di più da se stessi per la voglia di uniformarci a tutti perdendo la propria unicità.
Sentire ciò mi ha rafforzato di più in alcune scelte che ho fatto in passato e che mi stanno facendo pagare ancora le conseguenze.
Spesso quando abbiamo disagi siamo abituati a combattere, a mostrarci forti e quasi d'acciaio ma anche grazie a questo libro ho capito che la vulnerabilità, la debolezza come la rabbia o la paura non sono demoni da combattere ma sono parte predominante di noi o dobbiamo osservare senza giudicarci perdenti o deboli.
Dobbiamo ricordarci che non siamo robot e se abbiamo l'ansia o gli attacchi di panico o le vertigini e giramenti di testa o le gambe tremolanti e chi più ne ha più ne metta è solo la nostra essenza che ci ricorda che esiste anche lei e come noi ha bisogno di respirare ed esistere!
Io soffro da 6 anni di ansia e ho avuto anche attacchi di panico operchè ho sempre cercato di fare finta di nulla e di coprirli con omeopatici o averne paura e quindi demonizzarli.
Moltissime persone intorno a me hanno altri disturbi associati all'ansia e perchè non parlarne e fare un po di outing? perchè non ammettere che a volte non ce la facciamo ma che c'è un'essenza dentro di noi che ci aiuta e ci guida?
C'è gente che non ha possibilità di andare da uno psicologo o psichiatra o quello che è e secondo me questa "guida" può aiutare e dare sostegno a chi ne ha necessità.
E questo senza dover prendere ansiolitici o psicofarmaci.
Non siamo abituati alle molteplici emozioni che nascono dal nostro interno, ne abbiamo paura e le soffochiamo cercando di tenerlo dentro o coprirli con qualche medicina.
Perchè? perchè non ci sentiamo normali, uguali agli altri.
Questo è un male? Si per la società e allora via, tutti uguali, fatti con lo stampino.
Con questo libro vuole dirci di non avere paura di quelle emozioni che arrivano spontanee e che noi giudichiamo sbagliate e strane, ma di osservarle senza fare nulla e non avere paura perchè se arrivano è per farci del bene e guidarci.
Abbiamo perso questa voglia di ascoltarci, ci affidiamo all'esterno perdendo quello che siamo noi stessi e poi finiamo per soffrire di disagi, ansia, frigidità e quant'altro.
Io è da due anni che sto cercando di capire come mai ho tanti disagi e come mai non riesco ad accettare anche un semplice senso di instabilità ma spero di riuscire a seguire ciò che mi consiglia lui e che è la cosa più bella e FACILE che possiamo fare e cioè che possiamo fidarci di noi stessi!
Indicazioni utili
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Alla scoperta dell'io.
Pensare di soffermarsi sui contenuti estrinseci del libro di Morelli sarebbe, a parer mio, poco produttivo ed altresì scarsamente denotativo dell’impianto di questo testo, che, al di là di quanto formalmente espostovi, intende far presa sulle corde più profonde dell’essere, proponendo al lettore un percorso interiore che dovrebbe condurlo alla riscoperta e valorizzazione della propria “immagine” originaria. Secondo l’autore, infatti, in ognuno di noi albergherebbe, il più delle volte sopraffatta ed ignorata, una sorta di primigenia impronta caratteriale, che il raziocinio, tuttavia, avrebbe progressivamente annebbiato; sicché, la frequente contraddizione tra ciò che ragionevolmente si è e si ritiene di dover essere, da una parte, e la forza propulsiva dell’immagine inscritta nell’anima, dall’altra, determinerebbe una specie di “scollamento”, onde anche ciò che programmiamo e perseguiamo nel nostro presunto interesse non ci offre, alla fine, quell’intimo appagamento che solo scaturirebbe, invece, dalla consapevolezza della propria essenza primigenia. Occorre, pertanto, porsi in ascolto dell’anima e far sgorgare dalla sua inesauribile sorgente fiumi di immagini, oniriche e non, che possano funzionare a mo’ di “specchio” del nostro io, con l’importante avvertenza di non operare alcun tipo di censura. Cioè, solo fidandoci della nostra essenza primigenia addiverremo ad una piena realizzazione della nostra personalità; e solo concependo il “disturbo” come segnale positivo dell’anima, che cerca così di ritrovare la strada maestra, potremo ristabilire il corretto equilibrio tra ciò che la vita ci chiama ad essere e i nostri aneliti più profondi. Nel complesso, benché, ad esser franchi, mi abbia destato un certo scetticismo il discorso dell’autore su un’ipotetica armonia cosmica che presiederebbe al dispiegamento dei destini universale e individuale (quasi in una sorta di visione panteistica), tuttavia posso assicurare di aver provato, durante la lettura, una positiva sensazione di benessere e tranquillità interiore, ciò che, in ultima analisi, credo fosse intento precipuo dell’autore.