Saggistica Salute e Benessere Messaggio per un'aquila che si crede un pollo
 

Messaggio per un'aquila che si crede un pollo Messaggio per un'aquila che si crede un pollo

Messaggio per un'aquila che si crede un pollo

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Anthony De Mello ricorda che spesso "la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti", mentre ce ne stiamo addormentati aspettando che qualcosa succeda. Il suo non è solo un invito, è un grido: "Svegliatevi!". Con grande umorismo e tanta semplicità, tra parabole indiane, battute, storielle divertenti, ci porta ad aprire gli occhi, a sbarazzarci delle tante etichette che gli altri ci affibbiano e dietro le quali noi stessi talvolta ci nascondiamo, e a prendere in mano ogni aspetto della nostra vita. La parola chiave è "consapevolezza" e, attraverso un percorso fatto di brevi capitoli da meditare e di semplici esercizi, ci conduce nell'intimità di noi stessi, alla scoperta dei nostri veri bisogni e desideri, e ci aiuta a scoprire chi siamo davvero e dove vogliamo andare. Il suo messaggio è forte e diretto: "Scopri te stesso e riprenditi la vita".



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Messaggio per un'aquila che si crede un pollo 2014-04-15 08:15:31 Miriam7
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Miriam7 Opinione inserita da Miriam7    15 Aprile, 2014
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SVEGLIAMOCI!

Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza.
Svegliatevi! Consapevolezza!
Anthony De Mello non smette di ripeterlo. Svegliarsi da cosa? Dal nostro vivere addormentati.
Dal nostro guardare le cose senza vederle, facendo cose che non sappiamo di stare facendo.
Un pò come se avessimo un pilota automatico. Cresciamo schematizzando e concettualizzando la realtà, e questi schemi e concetti sono così comodi ed economici che la realtà non la vediamo nemmeno più.
Ecco allora che De Mello fa un gran vociare, e ci mette un sacco di energia nel dire che dobbiamo svegliarci, dobbiamo realmente guardare la realtà, entrare in contatto con essa.
Finché non riusciremo ad entrare in contatto con noi stessi e con la realtà non faremo altro che identificarci con le etichette che ci hanno e ci siamo appicicati addosso, con i concetti e gli schemi che ci siamo creati per meglio spezzettare e digerire ed economizzare la realtà.
E finché ci identificheremo con tutto questo, saremo noi stessi il nostro dolore, la nostra depressione, la nostra tristezza, e la felicità non sarà che la cresta di un'onda.
Quando invece apriremo gli occhi potremo goderci tutto questo osservandolo, studiandolo, comprendendolo, e la nostra tristezza non saremo più "noi". Solo in questo modo la felicità può essere per noi uno status.
De Mello ci distrugge dalla prima all'ultima pagina di questo libro. Leggerete che:

-Siamo egoisti, qualsiasi cosa facciamo, anche per il bene degli altri;
-Quando qualcuno ci rende tristi, arrabbiati, delusi, il problema è nostro: non è lui che deve cambiare, siamo sempre e invariabilmente noi;
-Il mondo non ha niente che non va: è perfetto così. Il solo suo problema è l'ignoranza;
-La religione è un enorme guazzabuglio che spesso fuorvia dalla realtà.

E...Sorpresona!: De Mello sostiene che anche il concetto di "Dio" ci allontana da Dio. Non vi dico altro. Lo scoprirete da soli, se vorrete.

Anthony De Mello è un padre gesuita il cui pensiero, secondo la chiesa, si discosta fortemente dal pensiero cristiano. Ecco perchè Giovanni Paolo II approvò una Notifica, firmata anche dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, in cui si affermava come le posizioni prese dal padre gesuita fossero in contrasto con tutto il cristianesimo, e come queste potessero creare "gravi danni" ai fedeli.

Giudicate voi.

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Consigliato a chi ha letto...
Siddharta (e ci si è ritrovato), e Jodorowsky (e si è incuriosito).
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