La sicurezza alimentare in Cina
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Censurato in Cina
Zhou Qing con questo libro ha vinto il Lettre Ulysses Award.
Arriva nelle librerie italiane ''La sicurezza alimentare in Cina'' di Zhou Qing, edizioni Spirali, il libro-shock vincitore del premio Lettre Ulysses Award, censurato dal governo cinese. Si tratta di un dettagliato resoconto sulla situazione alimentare esistente nel paese del dragone, sui pericoli connessi alle esportazioni e sulla propagazione globale dei danni alla salute umana.
Tra le questioni documentate dal volume: contraffazione di alcolici, uso di sostanze cancerogene, produzione di cibi geneticamente modificati fuori norma, inadeguatezza igienica, presenza di sostanze velenose (pesticidi, steroidi anabolizzanti, antibiotici metabolizzati, fluoro, iodio, ecc.) e illegali, commercio di alimenti deteriorati. Qing denuncia poi che "mentre vige il mito della Cina come grande paese moderno, l'80% delle sue tubature acquedottifere utilizza stabilizzanti al piombo, vietati da anni negli Usa. La Sars che ha provocato 90 milioni di ammalati nel mondo e' scoppiata nel Guangdong, in Cina".
"Nella stessa regione -ricorda ancora Qing- era scoppiata l'Aviaria. Oggi, 10 milioni di abitanti hanno problemi cardiovascolari, causa di due terzi delle morti nella zona. Eppure, scrive Qing, il trattamento ed il consumo alimentare in Cina non sono messi in discussione. L'evidenza scientifica mostra la relazione tra l'assorbimento di pesticidi, additivi, conservati e stimolanti vari con il numero di tumori all'intestino ed ai genitali, oltre con il tasso della fertilita' riproduttiva; per contro il responsabile dell'Ufficio nazionale di supervisione degli alimenti e dei farmaci di Shanghai dichiara che il controllo sulle carni non prevede opportune verifiche sull'uso di 'integratori' nei mangimi". In tutto questo, solo nel 2003, sono stati processati 1128 funzionari statali per corruzione dovuta a fondi per ristoranti.
L'indagine esplora ambiti secretati e offre testimonianze dirette: frodi, intossicazioni, utilizzo di mano d'opera dei prigionieri ai lavori forzati, impatto su piu' di 400mila vittime all'anno. Oltre i casi clamorosi recenti, (il cibo per cani che ha avvelenato gli Usa o il dentrificio killer a Panama) emerge una situazione strutturale preoccupante, su cui essere informati: a quelli generali dell'inquinamento si aggiungono gli effetti deleteri provocati sull'uomo dalla sofisticazione alimentare.
VITA.IT
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