L'arte di legare le persone
Saggistica
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Bellissimo!
Paolo Milone, medico psichiatra, una vita in corsia tra i pazienti ci racconta la sua esperienza in modo poetico e appassionante, trasmettendo a chi legge l'affetto e la simpatia che lo lega a ogni paziente. Il suo non è il buonismo ipocrita di chi ha firmato la legge 101 che di fatto nega la malattia mentale e le sue pesantissime problematiche, ma la compassione di chi si sporca le mani ogni giorno in corsia facendo ciò che serve al malato, anche legarlo o immobilizzarlo o sedarlo. Ogni cosa che si fa con il cuore diventa arte, sia la scrittura, sia legare la gente. Con simpatia, allegria e anche malinconia Milone ci parla di colleghi e pazienti, che ci sono ancora o non ci sono più, ma che comunque hanno un posto eterno nel suo cuore.
Certo un libro come questo non dovrebbe essere relegato tra la saggistica, ma meriterebbe un posto d'onore tra la letteratura e dovrebbe accedere ai premi letterari italiani più importanti per l'originalità del contenuto e per la prosa poetica.
Un libro bello, toccante, vero e originale.
Indicazioni utili
Fulminante e poetico
"SE NON HAI MAI PROVATO IL DOLORE PSICHIATRICO, NON DIRE CHE NON ESISTE.
RINGRAZIA IL SIGNORE E TACI."
Che libro, che libro, che libro!!!
Paolo Milone, psichiatra dal 1980, ci apre le porte del Reparto 77 a Genova, e ci fa immergere, attraverso una narrazione molto personale che è memoria, appunti, ricordi, diario, confessione e poesia (meravigliosa poesia), nel mondo terribilmente difficile dei centri di salute mentale e del Pronto Soccorso psichiatrico.
Ci mostra dei quadri tanto fulminanti quanto poetici, perché la Psichiatria d'urgenza è questa: disperazione, velocità, violenza, dolore e sofferenza che possono essere affrontati e curati solo se, chi si trova dall'altra parte, col camice bianco, riesce a non perdere lo stupore e la meraviglia.
Il senso della vita.
La sete di umanità.
La capacità di "afferrare" chi si sta perdendo.
Un racconto nudo, sincero, apparentemente leggero ma profondo come l'abisso della mente umana... scritto da "medico", ma che ci mostra principalmente il suo lato di "uomo".
Con i suoi dubbi, le sue fragilità, tutto il dolore preso in consegna dai pazienti, il senso di colpa dei fallimenti, la disperazione per i primi suicidi, il turbamento per gli innamoramenti pericolosi, non consentiti.
Legare le persone, tenerne insieme i pezzi...
Un corpo a corpo con la follia, una lotta che ha il solo obiettivo di proteggere chi si è perso, a costo di creare confini, di alzare muri.
Perché nel momento acuto della crisi psicotica, quando il paziente ha smarrito l'essenza stessa del concetto di esistere, non è l'ossigeno, non è la libertà, né la gentilezza che lo salveranno, ma le mani forti di chi saprà contenere la sua dispersione, restituendogli unità, identità.
"L'ARTE DI LEGARE LE PERSONE.
LEGARE LE PERSONE AL LETTO.
LEGARE LE PERSONE A TE.
LEGARE LE PERSONE ALLA REALTÀ.
LEGARE LE PERSONE A SE STESSE.
LEGARE LE PERSONE È UN'ARTE.
INCONOSCIBILE."
Un libro anomalo, inclassificabile, unico, che mi ha emozionato profondamente, mi ha commosso, ma mi ha anche fatto sorridere...
Un libro di cui vorresti parlare a tutti e dire "leggilo, leggilo, ti apre un mondo, fa bene al cuore, alla testa, all'anima!!!"
In queste pagine c'è l'amore per la propria professione, un lavoro che fa paura, che fa paura anche a chi lo fa.
Medici appassionati, fragili, che soffrono e sbagliano, sono fallibili e mortali.
Uomini e donne che, senza mai perdere la passione, "hanno scelto di guardare l'abisso con gli occhi degli altri".