Il magico potere del riordino
Saggistica
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RIORDINO: PIU' GIOIA E MENO STRESS
Il riordino si svolge di due fasi: scartare e riporre nel luogo giusto.
Marie prima di iniziare ci spiega che non siamo abituati alla "gioia" e in molti casi non riusciamo a riconoscerla, per questo bisogna seguire il processo che l'autrice descrive nel libro.
Prima bisogna partire dal necessario per poi arrivare alle cose che hanno un valore sentimentale, si inizia dal vestiario, poi si prosegue con i libri, le carte, il komono (oggetti misti) e infine i ricordi. Seguire questo ordine è fondamentale, inoltre bisogna riordinare per categoria e non per stanza.
La cosa migliore è quella di darsi una data di scadenza per il riordino non è necessario farlo sempre ma basta una sola volta, certo è difficile in un unico momento sistemare tutta la casa, ma si potrebbe individuare un giorno a settimana, un paio di ore serali ma la deadline dovrebbe essere rispettata.
Il capitolo forse più interessante per me e per noi lettori è quello dedicato ai libri, il segreto di questo riordino è prendere tutti i libri e metterli assieme in una stanza, se riusciamo a farlo naturalmente! Non solo romanzi da leggere, ma anche riviste, manuali, libri di cucina, cataloghi ecc. Se sono troppi affrontateli dividendoli per genere e tenete ciò che vi procura gioia. Come capirlo? Prendeteli in mano, guardate la copertina e sentite che emozione vi dà, non soffermatevi troppo però, non leggete la trama e cercate di immaginare una libreria con solo i titoli che vi procurano gioia.
Un libro può provocarvi gioia a metà? Cioè solo alcune pagine lo potrebbero fare? Marie ci consiglia di tenere solo le pagine che ci interessano, credo che questo sia possibile più con le riviste, i cataloghi che con i romanzi.
Il capitolo dei komono è quello più ostico da realizzare, perché di questa categoria abbiamo tantissimi oggetti da sistemare e organizzarli non è sempre facile, il consiglio è di partire da quella che vi sembra più semplice. Marie ci dice sempre di riciclare e per sistemare i vari oggetti il segreto è quello di utilizzare quello che avete in casa, scatole, contenitori ecc.
I komono da tenere sono quelli che vi procurano gioia e sono utili magari una molletta per i capelli, una piastra ecc, quelli che non sono utili ma vi procurano gioia, magari non so una pianta o un soprammobile e infine quelli che sono utili ma non ci procurano gioia ma gli usate tutti i giorni, sono comodi vi aiutano e non vi procurano stress.
Sull'ultimo capitolo dei ricordi, su questo ognuno credo abbia la propria sensibilità quindi se vi va di tenere tutto tenete tutto, non si deve per forza scartare una cosa che per voi è importante, una foto, un vecchio diario, un regalo magari che non usate più.
Se riuscite a completare questo processo dovreste trovare facilmente dove si trova ogni cosa, senza perdita di tempo e stress, naturalmente anche le nuove cose devono seguire l'ordine che avete stabilito.
Più semplicità e più autostima.
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Potevo scriverlo io
Riassumendo: Buttare tutto (libri, documenti, foto, vestiti) e tenere solo ciò che ti dà emozioni.
Non sono assolutamente d'accordo sul buttare vestiti e libri in buono stato o nuovi quando ci sono tante persone che potrebbero averne bisogno e non possono permetterseli.
Per quanto riguarda il resto non dubito che ci sia qualche consiglio interessante in mezzo a un mare di ripetizioni dello stesso concetto ma ciò non giustifica l'enorme successo di questo volume.
Potevo darvi gli stessi consigli gratis. Ho già una mentalità che tende all'ordine ma senza sfociare in comportamenti ossessivi compulsivi.
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Un buon manuale
Un libro valido che può servire per ripensare ai propri criteri di riordino della casa, ma il testo non si ferma a questo concetto. Il messaggio non è solo quello di riordinare gli oggetti della casa, ma di ripensare interamente i propri spazi e l'ambiente in cui si vive. L'autrice invita il lettore a mettere da parte gli oggetti non solo di cui non ha bisogno ma soprattutto di cui non riesce a conservare un ricordo positivo. Il messaggio del libro verte anche sulle abitudini dell'uomo moderno e sulla tendenza che si ha ad accumulare oggetti senza decidersi a buttarli, atteggiamento che spesso replichiamo nella vita affettiva e lavorativa. Liberare il proprio spazio aiuta a scegliere l'essenziale, ciò che ci serve e ci aiuta a vivere meglio, anche nella vita.
Lettura consigliata anche se a tratti il libro risulta un po' ripetitivo.
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essenzialità e armonia
Non ho mai amato dedicarmi alle faccende domestiche e ho sempre pensato che riordinare fosse una inevitabile scocciatura: il libro della Kondo ha cambiato questa mia opinione e mi ha indotta ad introdurre nella gestione dei miei spazi domestici radicali cambiamenti. Dopo un lungo processo di selezione, eliminazione e ricollocamento degli oggetti (non ancora del tutto concluso) ora posso dire che la mia casa mi piace molto di più, la sento in armonia con le mie esigenze e quelle della mia famiglia e anche riordinare e pulire quotidianamente è diventato molto più rapido, facile e piacevole!!
Ma veniamo alla sintesi dei contenuti del testo. Per prima cosa dobbiamo avere in mente l'obiettivo finale: come immaginiamo la nostra casa ideale? Il secondo passo è fare una cernita di tutti gli oggetti che possediamo in modo da poter eliminare tutto ciò che non non ci serve, non utilizziamo e non ci trasmette emozioni positive. Per evitare quello che l'autrice chiama effetto boomerang, non bisogna riordinare stanza per stanza, ma per tipologie di oggetti seguendo questo iter: abbigliamento, libri, documenti, utensili e infine ricordi. Solo così, procedendo per categorie ed affrontando prima ciò che è meno emotivamente coinvolgente, ci renderemo conto della quantità talvolta esagerata di cose che abbiamo accumulato nel tempo e saremo in grado di eliminare il superfluo. Soltanto dopo aver terminato la cernita, potremo procedere con la risistemazione degli oggetti che andranno riposti in armadi e cassetti in modo semplice e funzionale con pochi utensili su mensole e scaffali in modo da avere le superfici libere e quindi molto più agevoli da pulire.
Tenere poche cose e assegnare loro un posto in cui rimetterle dopo il loro utilizzo. Fino a qui nulla di nuovo. E allora perché questo libro ha avuto tanto successo? Perché nel testo della Kondo c'è qualcosa di più: l'autrice, fin da bambina, ha coltivato la passione del riordino fino a farne una professione: il suo testo è il frutto della sua esperienza, ma anche di quella di molte persone che lei ha aiutato ad uscire da un disordine fisico che spesso è lo specchio di un disagio psicologico. Riordinare ci mette in relazione con noi stessi in un percorso che ci costringe a confrontarci con i ricordi, talvolta dolorosi, del passato e con le ansie del futuro. Rimettere ordine nella propria casa per la Kondo significa rimettere ordine nella propria vita e solo congedandoci consapevolmente dal passato potremo finalmente fare spazio al nuovo. Prendersi cura dei propri oggetti e ricercare nella loro disposizione l'armonia ha per la Kondo un effetto “magico”, quasi terapeutico: rinforza l'autostima, gratifica, rilassa e può portare a riscoprire gli hobby e le passioni che avevamo riposto in un cassetto e dimenticato di avere.
“Il magico potere del riordino” è un manualetto di agevole lettura, ripetitivo su certi concetti e per molti aspetti anche molto discutibile. L'autrice è giapponese e per alcuni anni è stata sacerdotessa scintoista; per lei anche gli oggetti hanno una sensibilità e soffrono se vengono mal riposti o male utilizzati e devono essere ringraziati prima di essere buttati. Ecco, su queste considerazioni ho sorvolato. Per il resto però ho trovato validi spunti di riflessione e consigli pratici che in effetti, come dicevo all'inizio, mi hanno aiutata a rimettere ordine ed armonia nella mia casa.
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Un libro per... voltare pagina.
Parto da un'importante premessa: non ho concluso la lettura di questo libro, essendomi fermata prima dell'ultima sezione, intitolata "Il magico potere del riordino che vi cambierà radicalmente la vita". Non ho dubbi sul fatto che una vita ispirata all'essenzialità, con pochi oggetti importanti, ci alleggerisca il cuore, ma il punto è un altro: il libro è molto ripetitivo e, tolta l'idea centrale, resta ben poco di interessante. Tutto, quindi, ruota intorno al seguente postulato: buttare il più possibile seguendo un ordine per categorie, ossia passando dagli oggetti cui si è solitamente meno affezionati (come vestiti dismessi o avuti "in eredità" da fratelli / sorelle maggiori) a quelli più carichi di valenze affettive (come, ad esempio, libri e ricordi). In questo modo - e non riordinando per ambienti - si dovrebbe maturare, secondo l'autrice, una graduale attitudine al riordino che ci porterà, nel tempo, a non cadere più nella detestabile spirale del caos e a vivere serenamente la nostra vita in armonia con l'ambiente che ci circonda. Certo, se siete i classici disordinati creativi o degli inguaribili nostalgici, farete fatica, come me, ad accostarvi al libro della Kondo ed ai suoi toni radicali. Se, invece, siete in cerca di una nuova vita e di un taglio netto col passato, beh...è proprio il libro che fa per voi.
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- sì
- no
imperativo: buttare.
Mi sono avvicinata a questo "manuale di riordino" grazie ad una mia amica che ne é rimasta folgorata. (Per i primi 6 mesi circa - poi é ritornata la caotica di sempre)
La Kondo affronta capitolo per capitolo come fare ordine, da quali oggetti partire, con quale atteggiamento approcciarsi, con l'imperativo di fondo: buttare tutto ciò che non ci serve o che non ci regala più sensazioni piacevoli.
Molto approfondito in ogni suo punto, l'ho trovato molto lontano dal mio modo di vedere le cose, forse perché preferisco riutilizzare o riciclare a nuova vita gli oggetti, anziché farne direttamente un sacco nero.
Probabilmente la Kondo direbbe che non sono ancora pronta a liberarmi del passato o del mio disordine interiore, perché questo é il filo conduttore del manuale.
Tornassi indietro non lo rileggerei.