Il lupo e il filosofo
Saggistica
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Creatura del momento
E’ un’autobiografia, anche se il vero protagonista è Brenin, il lupo che questo filosofo ha pensato bene di adottare. Ma il libro è anche un saggio. La parte che ho preferito è stata quella più personale; mi ha stupito fin da subito perché nelle prime pagine l’autore anticipa che ha capito cosa significa essere un uomo imparandolo da un lupo. Sembra una provocazione, ma quando entri in sintonia con quello che è stato il loro rapporto, unico, comprendi. Brenin è entrato nella sua vita come un piccolo orsacchiotto distruttivo, è rimasto distruttivo, non piccolo, ma, già nel breve periodo, si è rilevata senz’altro una presenza ben più costruttiva di quanto, praticamente, stava via via distruggendo. Il saggio movimenta riflessioni sulla vita, sulla morte, sulla malattia; illustra la differenza fra essere una creatura del tempo, come sono le scimmie o noi umani, ed essere una creatura del momento, come invece sono i lupi. Nel descriverci alcune caratteristiche dei comportamenti del lupo, come ad esempio il fatto che quando lottano lo fanno in un silenzio totale e spaventoso, ci apre gli occhi su una natura selvaggia che ha un fascino speciale, verso cui dobbiamo portare rispetto.
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Brenin, il re
Del titolo “Il lupo e il filosofo” riconosco il fulcro nella piccola congiunzione: e.
Che significa unione, coesione, condivisone.
Un percorso durato undici anni in cui Mark Rowlands, giovane filosofo festaiolo, si trovo’ a tu per tu col curioso annuncio che lo vide rincasare con un cucciolo di lupo. Non un cane lupo, un esemplare puro al 96% che in eta’ adulta arrivo’ a pesare 68 chili per 90 centimetri di altezza.
Un soggetto pericoloso certo, ma anche impavido, incontaminato, forte.
Questo non e’ il punto di partenza per un banale romanzo sugli animali e nemmeno l’inizio di un saggio di filosofia classica. E’ la vicenda che vide un uomo e una bestia di natura selvaggia abbandonare parte delle proprie radici in nome della coesistenza. Il lupo divenne luce, ispirazione del filosofo in un lungo ed appassionato percorso di vita.
“Il lupo non c’e’ piu’, e quindi non c’e’ piu’ nemmeno quello spazio. Questi sono i pensieri della radura. Sono i pensieri che esistono solo nello spazio tra un lupo e un uomo.”
Io che fuggo dalla filosofia classica ho trovato questo scritto estremamente edificante e di facile approccio, le riflessioni di Rowlands sono applicate alla vita e non e’ necessaria alcuna base se non un po’ di pazienza ed un cervello, per masticarle. La presenza di Brenin e’ una costante anche nei momenti in cui si tace, il rispetto e l’amore dell’uomo sono imprescindibili.
Il risultato e’ amalgama di una storia di aggregazione di due specie agli antipodi e di una lunga riflessione sulla natura umana e sulle sue falle: la schiavitù del calcolo, l’innata tendenza alla prevaricazione, la snervante rincorsa della felicita’ ad opera di creature temporali incapaci di godersi il momento.
Il mio rapporto col libro e’ stato intenso ed estatico, un lavoro di qualita’ che ha reso il battito accelerato, aggravato irrimediabilmente da un’emorragia di empatia e fascinazione fino all’inevitabile commozione letale.
“Ma quando (qualcuno) e’ degno di essere ricordato, allora essere la persona che lui ha contribuito a formare e vivere la vita che lui ha contribuito a modellare non sono solo il modo in cui lo ricordiamo : sono il modo in cui lo onoriamo. Io ricordero’ sempre il mio fratello lupo.”
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Una creatura del momento
Spesso i libro scritti in prima persona sono quelli in cui il messaggio che l’autore vuol far arrivare, arriva.
“Il lupo e il filosofo” racconta di Brenin, il lupo e di Mark Rowlands ovvero il filosofo e autore del libro.
Noi essere umani viviamo una vita condizionata o dagli altri o dai noi stessi. Viviamo senza cogliere il momento, aspettiamo subito quello dopo o pensiamo a quello già passato, ma difficilmente riusciamo a viverci il presente. Pensiamo agli scopi che dobbiamo raggiungere ed appena arrivati, lo sguardo è orientato ai traguardi che ancora ci aspettano; lavoriamo per tramandare ai nostri figli qualcosa, ma alla fine tutto quello che facciamo è sempre schiavo di qualcos'altro.
Chi può insegnarci qualcosa? La natura selvaggia e sicuramente a Rowlands undici anni di convivenza con un lupo.
“Mi piace pensare che i nostri cani risvegliano qualcosa nei recessi più profondi di una parte a lungo dimenticata della nostra anima, dove sopravvive un noi più antico, una parte di noi che esisteva prima che diventassimo scimmie. È il lupo che eravamo un tempo. È il lupo che sa che la felicità non può essere trovata nel calcolo.”
L’autore (ha impiegato quindici anni a scrivere questo testo) con una scrittura semplice, anche per i non avvezzi alla filosofia, e diretta, ci mostra quello che non vorremmo vedere. Ci fa riflettere sulla nostra vita e la paragona a quella di un lupo. Noi essere considerati superiori forse dovremmo guardarci intorno perché abbiano veramente molto da imparare da quello che ci circonda.
Lungo il suo racconto, il filosofo, non ci risparmia niente, affronta molte tematiche incluse la fratellanza e la morte. Credo che molti di noi abbiamo avuto un “Brenin” a cambiargli la vita, nel mio caso era un meticcio che ha vissuto con me 18 anni e che porto ancora nel cuore e che mi ha insegnato molto, soprattutto la gentilezza di fare qualcosa senza aspettarsi niente in cambio.
Lo consiglio, è profondo, a volte si perde in qualche digressione, ma è diretto e ti fa riflettere.
Buona lettura!
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Meglio lupo che scimmia
"Il lupo e il filosofo" è un libro che, almeno una volta nella vita, dovrebbe essere letto da tutti. E' un racconto di una vita che viene stravolta da una nuova lettura dell'esistenza, tramite riflessioni attente ed esaustive, su ogni valore veramente importante della natura umana: rapporti, amore, amicizia, morte, sentimenti, ragione. Ogni concetto viene affrontato con la criticità di chi si ripropone domande esistenzialiste, chiedendosi se le proprie scelte siano state più o meno giuste, se motivate da basi realmente solide, se qualcosa sarebbe potuta andare diversamente. Il tutto viene, inoltre, narrato con una semplicità disarmante, che permette, a chiunque, di capire concetti anche molto profondi e complessi.
Una lettura molto piacevole che porta a riflessioni personali molto profonde, fino a creare un pensiero critico sulla propria vita, acquisendo,inoltre , una concezione propria dei valori trattati.
meraviglioso, inoltre, il continuo confronto tra le due personalità insite nell'uomo: quella più calcolatrice, subdola e opportunista e quella più istintiva, armoniosa con la natura, semplice.
Al termine della lettura avremo sviluppato così tante riflessioni personali che avremo voglia di vivere la nostra vita con occhi diversi e con qualche consapevolezza in più, che ci potrebbero guidare nelle scelte e nei comportamenti futuri.
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Fratello Lupo
Il lupo e il filosofo è un libro da leggere.
Perchè è un lungo viaggio fatto di vita, di amicizia, d'amore e di morte.
E' il viaggio di un uomo come tanti che sceglie di essere amico di un lupo, ed è il viaggio di un lupo che sceglie di insegnare all'uomo cosa sia la vita.
In queste pagine si raccoglie l'essenza dell'esistenza, la nascita, la crescita dello spirito e il riconoscimento dei veri valori dell'umanità e non solo.
Rowlands racconta la propria storia in prima persona, accompagnato da Brenin, un lupo adottato quando era ancora piccolo, che lo seguirà ovunque, persino durante le sue lezioni di filosofia all'interno dell'università.
Durante il cammino esistenziale di quest'uomo che cresce insieme al proprio amico fidato, e insieme a lui cresciamo anche noi, il protagonista riflette sulle grandi tematiche dell'esistenza: prima fra tutti il Male. Brenin mostrerà al suo padrone come a noi, che l'uomo progetta il male, che è capace di scegliere il male soprattutto quando decide di approfittarsi di chi è più debole per trarre il proprio vantaggio. Il lupo invece, si mostra sempre gentile, senza mai attaccare coloro che considera più deboli. Ed è questo il più grande insegnamento che un animale possa dare all'uomo: soltanto quando l'altro non ha forza nè potere che bisogna rispettarlo e trattarlo con dignità, senza approfittarne. Questo è quello che fa Brenin, un lupo, una bestia, un animale senza ragione che però, semplicemente per istinto, sembra essere più degno di qualsiasi essere umano.
Lo spirito acquisisce maggiore consapevolezza dei perchè della vita e degli atti umani se ci fermiamo a riflettere su ciò che Rowlands vuole dirci. Alcuni passi del testo si addentrano inevitabilmente nella filosofia ma non per questo restano incomprensibili, ma anzi, con un attenta lettura è possibile cogliere il vero significato che si cela dietro quella che può essere una semplice interpretazione.
Si parla di morte e di tempo, di quanto l'essere umano sia legato al suo passato e come questo non gli permetta di vivere il presente e il futuro liberamente e nella sua immediatezza. Per un lupo invece vale soltanto vivere il momento, ciò che accade adesso e che domani già non è più.
Così comprendiamo che noi umani siamo esseri del tempo, il lupo è un essere del momento e questo gli permette di essere felice molto più di noi, perchè non si preoccupa di ciò che era, nè di ciò che sarà ma solo di ciò che è adesso.
La grandezza di questo libro, a mio parere, è la facilità con cui le grandi tematiche della filosofia vengano riscritte e spiegate in modo semplice e diretto attraverso l'essenza di un animale che paradossalmente non sa nulla della ragione.
Brenin ci rimarrà dentro come se lo avessimo conosciuto, ci sembrerà di averci giocato, di aver corso con lui nei prati e di avergli persino parlato. Lo sentiremo nostro quasi come un maestro, inconsapevole di quanto possa insegnare la natura selvaggia, quella ancora pura e senza alcuna corruzione.
La dolcezza che permea le pagine di questo libro, nel raccontare il rapporto di fratellanza che lega i due amici, umano e animale, ci porta ad emozionarci di fronte alle vicissitudini che accadranno ad entrambi, a volte felici e a volte tristi, proprio com'è la vita.
Ma quando chiuderemo il libro, sapremo qualcosa in più su noi stessi e sulla nostra anima.
Chiuderemo il libro con un amico in più. Con un fratello in più, e lo saluteremo così come lo ha salutato il suo padrone: Ciao fratello lupo.
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Da leggere
Un bel libro, da leggere, assolutamente!
Ho scoperto questo libro per caso, girovagando su internet.
Non appena lessi qualche recensione, avevo in me la consapevolezza di doverlo leggere. Per quanto la storia di un professore che "adotta" un lupo sia già molto "da richiamo", sono rimasto stupito dallo svolgimento non solo delle cronache di giornate passate in compagnia del lupo ma anche dei risvolti filosofici che l' autore accosta a certi fatti. Si va fino alla riscoperta e valutazione della natura dell' uomo nel risvegliare in noi una certa provenienza non solo dalle scimmie ma anche dal lupo. La natura del lupo è caratterizzante in un uomo, si sente, si avverte quando è viva.
Nel leggere questa storia, si ritrovano i passi silenziosi del lupo fatti nella nostra anima. Si ritrovano gli occhi, i comportamenti ma anche la reputazione che anticipa la figura del lupo associato di solito alla notte, alla fame, alla ferocia.
Ma con questo libro, quel lupo che è in noi, risveglierà quella parte assopita e troppo addomesticata al quotidiano.
Perché in fondo, vivere "da lupo" potrebbe farci scoprire un nostro "io" migliore che, se interpellato, farà migliore anche questo mondo.
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un gran bel libro
Gran Bel libro. e di questi tempi è il massimo dei complimenti. L'autore cita continuamente wittgenstein, ma a mio avviso, gli autori di riferimento sarebbero altri. Interessantissimo, commovente e spietatamente realista, stoico, appunto. Non è un libro commercialmente banale e sentimentaloide.. il rapporto uomo-lupo, uomo e suo alter -ego è sviscerato in un modo che resta ben impresso nella mente. Un libro veramente da consigliare.
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il lupo e il filosofo
Sin'ora non avevo letto nulla di Mark Rowlands, mi aveva incuriosito il titolo in quanto adoro gli animali e il lupo mi ha sempre affascinato parecchio. Credo che all'inizio il libro come traduzione dall'inglese forse in alcuni punti (aggettivi o parole) andrebbe ritoccato.
E' comunque un'inezia da lasciar perdere perchè tutto il resto è cioè la storia, il raccontarsi dell'autore, il riuscire a spiegare con semplicità e scorrevolezza alcuni punti "cardine" della filosofia a me sconosciuti, è solamente da persone capaci e dotate.
Ha catturato sempre la mia attenzione e mi ha suscitato commozione e gioia al contempo, leggerò sicuramente altri suoi libri e li consiglio a chi vuole conoscere un pò di più se stesso.
Con grande simpatia Patrizia