E liberaci dal male oscuro
Saggistica
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Vivi
Cassano è un genio anche se i suoi discepoli non sempre sono all’altezza. Il libro sfoggia una conoscenza sicuramente esaustiva di una materia controversa e talvolta poco conosciuta dagli stessi addetti ai lavori. L’autore invece, dimostrando l’umiltà che ogni medico dovrebbe avere, sottolinea che le attuali scoperte (cui egli ha fornito un contribuito decisivo) permettono di arrivare a determinati risultati, peraltro ampiamente soddisfacenti, ma che in futuro si potrà ottenere di più, come succede in ogni branca della medicina. Difatti molto spazio è dedicato ai principi attivi di vecchia e nuova generazione utilizzati per curare ogni forma di depressione. L’intervistatrice Serena Zoli pone le domande al professore come se dovesse soddisfare tutte le richieste del paziente, rendendo il libro di facile lettura nonostante la materia sia complessa. Libro completato dalle confessioni di personaggi famosi che con estrema tranquillità raccontano i problemi avuti con la depressione e come ne sono usciti. Leggendo si impara a conoscere se stessi e gli altri, mettendo da parte quei preconcetti atavici che impediscono al malato di vivere in una dimensione favorevole al suo pieno recupero. Preconcetti talvolta ravvivati dall’incapacità del medico di diagnosticare e curare un disturbo con i farmaci a sua disposizione. Per quest’ultimo il testo può indubbiamente rappresentare una guida fedele alla sua formazione professionale.
Indicazioni utili
Si può uscirne e uscirne migliori
Questo è un libro scritto da un grande esperto di depressione e da una giornalista che ha vissuto, e che, soprattutto, ha vinto il "male oscuro". Lo stile è quello di un libro-reportage, scritto con un linguaggio semplice e colloquiale. La parte del leone la fanno le interviste a "depressi celebri", quali Indro Montanelli, Pietro Citati, Vittorio Gassman, con l’intento di far capire che non dobbiamo vergognarci di noi stessi se attraversiamo nella nostra vita periodi, più o meno lunghi, in cui ci sentiamo non solo “giù di corda”, ma qualcosa di più, con o senza giustificato motivo. Perché questo capita davvero a molte più persone di quanto pensiamo, molto lontane e molto vicine. Il libro rappresenta il percorso umano della malattia e soprattutto la possibilità di guarigione. Colpisce molto, moltissimo, l’umiltà di questo medico, la sua umanità, perché la sua è una branca della medicina che ha estremamente bisogno di queste due caratteristiche per poter aiutare le persone a guarire veramente. Questo libro non si legge per piacere o per passare il tempo, si legge per capire le persone che possiamo avere vicino e che soffrono di questo male, così come per capire noi stessi proprio nei momenti in cui facciamo fatica noi più di tutti a “leggerci” dentro.