Andare avanti guardando indietro
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Scuola di vita
Il Rugby è uno sport nobile alla quale mi sono avvicinato da poco e per caso, accompagnando mio figlio di cinque anni ai suoi primi allenamenti, e poi al primo torno ufficiale. Con questo stimolo ho letto questo libro ben scritto e appassionante, con la voglia di capire cosa c’è dietro a questo sport che a prima vista è quanto di più “violento” e confusionario ci possa essere per un sport di squadra.
Leggendo questo libro si capisce invece di quanta organizzazione e precisione ci voglia per poter praticare al meglio e con la massima sicurezza possibile questo sport. Ogni regola ha un suo senso, la violazione anche di una sola regola rende il gioco poco fluido e piacevole.
La lettura conduce a tre livelli di interesse: quello per le regole base dello sport, la filosofia che lo contraddistingue e le emozioni che trasmette. Leggendo il libro si possono capire i fondamenti, ma soprattutto le analogie che lo accomunano più ad uno sport di lotta che a qualcosa di simile al calcio o al basket. Le emozioni che si provano, governate da adrenalina e estrema concentrazione, sono intense e funzionali all'amore che nonostante tutto nasce in chi lo pratica. Lo spirito di squadra, forse più forte nel Rugby che in altri sport, è fondamentale per la sopravvivenza prima ancora che per la vittoria, il rispetto per l’avversario anche se manifestatamene inferiore.
Il libro spiega la filosofia di questo sport che è un modo di vivere, un modo di essere, un’educazione che vale per tutta la vita. La sopportazione del dolore, la dissimulazione dell’inganno, leggasi simulazioni non ammesse, il rispetto per l’autorità nella figura dell’arbitro, l’inutilità della protesta, dannosa e penalizzante per il gruppo. L’individualismo diventa fondamentale, ma solo se a servizio della comunità, gli infortuni diventano una sfida a rialzarsi sempre, a continuare a combattere, solo chi è in piedi può giocare, chi è a terra non serve a nulla, diventa trasparente. Mauro e Mirco raccontano episodi della loro carriera, le botte prese, le delusioni e le immense gioie, i gravi infortuni, dolorosi, vengono raccontanti come una cronaca, non per piangersi addosso.
Un bel libro che racchiude lo spirito del Rugby, secondo i fratelli Bergamasco. Rampin, psicoterapeuta, ci fornisce in parallelo una chiave di lettura più vicina alla psicologia e alla filosofia che questo favoloso sport racchiude in se.
Continuo a vedere mio figlio giocare a Rugby ed è una delle cose più belle ed emozionanti per me, lo vedo lottare e crescere, seguendo, per il momento, questa strada non semplice forse, ma sicuramente bellissima.
“Dici rugby e pensi a un sacco di botte e zuffe gigantesche, poi guardi i bambini giocarlo e ti rendi conto di quanto sei ignorante”
(Trofeo Topolino 2002: la più importante manifestazione nazionale di mini rugby).