Aiuto! Sono diventata mamma!
Saggistica
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Carino
Aiuto! sono diventata mamma! è un saggio molto breve (si legge in poco tempo dato il ridotto numero di pagine) che esamina gli aspetti meno piacevoli e le gioie di una madre quando sta per avere un bambino.
L'autrice racconta il tutto rivolgendosi direttamente al lettore e lo fa in maniera ironica e leggera, rendendolo così una lettura piacevole e veloce.
Faccio una breve premessa: non aspetto figli, non sono una madre e a dirla tutta in questo momento non sono interessata a rivestire quel ruolo (mi piacciono i bambini ma preferisco badare a quelli degli altri).
Detto questo, per quanto riguarda il contenuto, il saggio non fa grandi rivelazioni, giacché molti aspetti trattati sono già noti alle donne, invece, a fare la differenza è lo stile scorrevole e intelligente. Durante la lettura, ci sono stati momenti in cui mi veniva in mente la web serie UNA MAMMA IMPERFETTA andata in onda anche su RAI 2.
Forse una donna che non ha mai avuto figli o che non è ancora interessata al ruolo di madre, non avrà un grande interesse verso questo saggio.
Un saggio carino ma vorrei consigliare all'autrice di scrivere un romanzo Chick lit perché lo leggerei molto volentieri.
Indicazioni utili
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
E che, sei wonder woman???
“Aiuto! Sono diventata mamma!” di Loredana Ronco è un saggio umoristico, ma anche non, che si colloca nel filone di quei simpatici e scanzonati manuali di sopravvivenza che vengono scritti sugli argomenti più disparati.
Nello specifico Loredana – e il doppio punto esclamativo del titolo la dice lunga sull’intonazione delle sue riflessioni – si occupa di confortare quelle mamme che, lungi dal mistificare il loro ruolo e le loro capacità di essere all’altezza delle situazioni, come lei si trovano a barcamenarsi tra notti insonni, fatiche fisiche e difficoltà pratiche dopo il lieto evento.
Anche il sottotitolo (“Tutto quello che le donne non dicono sulla maternità!”) è un chiaro proclama d’intenti: negandolo, l’autrice racconta tappe e passaggi di un percorso che si snoda dalla decisione di procreare. Lo stick che si colora di rosa, i mesi della gravidanza tra nausee e timori, il momento cruciale (“Non temete, non vi terrorizzerò con racconti terrificanti sul dolore o su strane manovre…”) e ciò che ne consegue: allattamenti a ore improbabili, notti in bianco, nuove incombenze, nuovo modo di rapportarsi al partner, vacanze adattate alla nuova presenza…
Nel prologo l’autrice dichiara che il suo saggio è naturalmente destinato a due categorie di lettori, anzi lettrici:
“1) Avete appena fatto un test di gravidanza…
2) Siete già diventata mamma e avete un disperato bisogno di non sentirvi l’unica donna che…”,
pur tuttavia non esclude un possibile, marginale interesse maschile: “Già, tu che stai leggendo potresti appartenere a quello zero virgola qualcosa percento di lettori che appartiene all’universo maschile.”
E proprio dei maschi, la paladina dell’ideale crociata contro le mamme “wonder woman” (mai stanche e sempre perfette nell’aspetto) delinea alcune caratteristiche comuni (“Si agitano per un nulla molto più di noi e la nostra volubilità li manda letteralmente ko”) e traccia la distinzione tra:
- collaborativi
- bambinoni
- fancazzisti
- romantici
- carrieristi
Tra un passaggio umoristico e il tentativo di ripristinare un minimo di serietà per rispettare l’obiettivo dichiarato (“far sentire ‘normali’ tutte le donne che si sentono frustrate e a volte un po’ ‘strette’ nel ruolo di mamma”), non mancano i momenti ispirati dalla consapevolezza di un ruolo e dalla forza di un amore orientato verso la vita che è appena sbocciata.
La lettura veloce e leggera (il testo conta poco più di cento pagine) suggerisce che il testo può ben rappresentare un’occasione per un regalo simpatico da indirizzare a gestanti, primipare, puerpere… o – contravvenendo alle aspettative dell’autrice – ai loro palpitanti partner!
Bruno Elpis