Peccato originale
Saggistica
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I tanti scandali del Vaticano
GianLuigi Nuzzi dopo aver scritto Via Crucis, Sua Santità, Vaticano S.p.A., torna ad occuparsi della Chiesa Cattolica, e in particolare del Vaticano, in Peccato originale. Il libro è diviso in tre grandi capitoli o argomentazioni ben specificate e minuziosamente documentate: Soldi, Sangue e Sesso. Con un sottotitolo importante: Conti segreti, verità nascoste, ricatti: il blocco di potere che ostacola la rivoluzione di Francesco.
Dalla lobby alla denuncia dei chierichetti di san Pietro, che sarebbero stati sottoposti ad attenzioni di alti prelati della gerarchia vaticana, dai conti correnti allo Ior di Eduardo De Filippo o di Anjeze Gonxe Bojaxhiu (Madre Teresa di Calcutta) alla riapertura del caso di Emanuela Orlandi passando anche per il presunto legame di quest’ultima vicenda con quel “Renatino” De Pedis, il “Dandi” di Romanzo Criminale, sepolto nei sotterranei di Sant’Apollinare. E poi la morte di Giovanni Paolo I, Papa Luciani, che Nuzzi nel libro descrive così:
“Questo pover’uomo viene via da Venezia, una piccola Diocesi che sta invecchiando, con 90.000 persone e preti anziani. Poi, all’improvviso, viene catapultato in un posto e nemmeno sa dove siano gli uffici. (…) Si mette a sedere e il segretario di Stato gli porta una pila di documenti, dicendo: “Esamini questi!”. Ma lui non sa neppure da dove cominciare.”
Secondo l’inchiesta Luciani non dovrebbe essere stato avvelenato, bensì “schiacciato” dal peso di un enorme lavoro. E poi ancora i conti esteri. Un allegato del libro, del resto, è “la contabilizzazione assegno dal valore di 50.000 dollari, emesso all’ordine: S. S. Paolo VI per erogazione in relazione Esercizio 1973.”.
L’addebito sarebbe stato destinato al conto n.051 3 01588, intestato a “Cisalpine Fund”. Il sospetto è che questo documento faccia riferimento alla panamense banca Cisalpine, un ente nel cui Cda, poi, siederanno Marcinkus, Gelli e Calvi. E inoltre, la questione relativa alla lobby gay, la cui sarebbe stata ammessa dallo stesso Papa. E ancora party a base di cocaina e presunte molestie a chierichetti, gli stessi che sarebbero stati poi allontanati dal Vaticano successivamente alla denuncia degli abusi subiti, e, ancora, intercettazioni telefoniche dense di argomenti a sfondo sessuale. Il libro di Nuzzi è, quindi, un vero e proprio percorso all’interno dei misteri più densi della Santa Sede.
Devo, con sincerità, precisare di considerarmi una cattolica, anche se non molto praticante. Dopo aver letto, a tratti con sgomento, soprattutto nella parte dedicata alle attenzioni morbose ai chierichetti, questo libro, ammetto che le mie convinzioni vacillano pericolosamente. Credo fermamente nella giusta diffusione di tali libri e di tali tesi; ma preciso, altresì, che la Chiesa e lo stesso Papa Francesco abbia il dovere di prendere una decisa e forte posizione in merito, e soprattutto di cambiare, rivoluzionando davvero. Per continuare a vivere, in modo pulito, ma anche più rassicurante per i propri stessi fedeli. Una rivoluzione totale che prenda le mosse da un passato oscuro, che fornisca risposte convincenti e verità salde. Soprattutto per le giovani generazioni future a venire. Spero che questo libro sia solo l’inizio di un percorso.
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L’unica banca offshore nel centro di Roma
La prefazione (Papa Francesco e le sette domande) di Peccato originale pone sette domande, alle quali tenta di rispondere Gianluigi Nuzzi nelle tre parti del saggio-inchiesta che tanto scalpore ha prodotto (principalmente per la parte terza). I titoli delle tre sezioni corrispondono a pulsioni allitterate da tre esse: Sangue – Soldi – Sesso.
La prima parte (Sangue) ha i toni del romanzo giallo e verte su due grandi misteri vaticani: la morte di papa Luciani e la scomparsa di Emanuela Orlandi. È forse la parte più avvincente, si snoda tra rivelazioni e passaggi critici che delineano la teoria dell’autore su ciascuno dei due eventi misteriosi e tragici.
La seconda parte (Soldi) è un’inchiesta documentata e argomentata sui principali scandali economici degli ultimi decenni, che vedono la banca vaticana (“Benvenuti allo Ior, l’unica banca offshore nel centro di Roma”) in pole position nella black list delle bad bank, e scusate i tre inglesismi! Queste pagine inducono una constatazione: sì, i mercanti occupano ancora il tempio!
La terza parte (Sesso), quella maggiormente anticipata dalla stampa per l’effetto scandalo, include le rivelazioni di un ex “chierichetto del papa”, che viene intervistato dall’autore. Qui sgorga l’ottava domanda: esiste una lobby gay in Vaticano?
Il saggio, tra l’altro, formula un’ipotesi che consente di meglio inquadrare la figura di papa Ratzinger e il significato della sua rinuncia al pontificato.
Giudizio finale: analitico, a tratti certosino nelle ricostruzioni di conti vaticani e truffe, intrigante.
Bruno Elpis