L'anima e il suo destino
Saggistica
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Fede e Ragione
La lettura di questo saggio è indispensabile per chi vuole vivere la fede Cattolica in maniera adulta e, oltre che sentita con il cuore, elaborata anche con la mente e la ragione. Mancuso è un teologo laico, docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell'Università San Raffaele di Milano. E' quindi una voce competente riguardo i temi affrontati da questo libro.
Si parla di anima principalmente, da dove viene, come definirla e soprattutto qual'è il suo destino quando inevitabilmente il corpo che la ospitava giunge al termine della sua vita terrena. Ma si parla anche di tutta una serie di dogmi e principi dettati dall'ortodossia Cattolica che a volte accettiamo passivamente, senza rifletterci sopra per comprenderne il vero significato. Cosa si intende per "resurrezione", esiste il Paradiso o l'Inferno? Cosa sono il peccato ed il Male? La Bibbia come deve essere interpretata? A questi ed a molti altri quesiti si rivolge l'attenzione dell'autore che, in maniera chiara e con un'esposizione che fa riferimento ai passi del Vangelo, ma anche alle scoperte scientifiche, ad alcuni principi filosofici od a citazioni dai "I fratelli Karamàzov", tenta di gettare una luce nuova e diversa a quell'esigenza intrinseca dell'uomo, di credere in qualcosa di superiore a lui e che dia un senso al creato. Se è vero che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, riflettere profondamente sulla nostra vita di uomini in questo universo che spesso appare privo di risposte certe, equivale a ricercare quella scintilla divina di "perfezione" che sentiamo essere in noi e che, a volte, è la sola guida che indirizza le azioni della nostra esistenza terrena.
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Ottima lettura per credenti e non
C'è una serie di cose che non condivido in quello che scrive Mancuso, ma questo non toglie nulla ai meriti di questo libro. Anzi...
A chi vuole (ed è capace di) ragionare con la propria testa, senza condizionamenti e senza posizioni precostituite, questo libro apre orizzonti difficilmente immaginabili.
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L'anima e il suo destino
L’anima e il suo destino di Vito Mancuso
La morte fondamento della metafisica, l’anima fondamento del Cristianesimo.
Il tema del saggio è l’interrogativo primordiale che l’uomo si pone: esiste l’anima, e se esiste, la vita dopo la morte…? Di fronte alla morte, anche, il più strenuo laico e/o ateo non può rimanere indifferente! Ha questo libro, come dire, toccato le corde spirituali di noi tutti (si fa per dire) assopiti e narcotizzati dalle materiali urgenze quotidiane (Il materialismo è la più povera delle filosofie), riacutizzando polemiche e confronti escatologici, prerogative degli “ Addetti L’argomento del libro è rivolto alla coscienza laica, quella parte della coscienza presente in ognuno di noi, credente o non credente, che cerca la verità per se stessa e non per appartenenza ad un’ideologia o istituzione o per principio di autorità ( Ipse dixit).
La laicità non riguarda solo la dimensione politica, ma, tocca il rapporto dell’uomo con la verità. Perchè, come afferma il teologo, il suo metodo è rigoroso, “Se si vuole fare davvero il teo-logo, cioè uno che pensa Dio in modo logico, il Theos nella luce del Logos”; il pensiero deve essere guidato dalla ragione. Ma è qui che è insita, secondo me, la contraddizione a priori; di quale verità si sta parlando? Quella sofista che non esiste una verità assoluta, quella laica della nostra coscienza a cui siamo chiamati a rispondere o quella rivelata del Cristianesimo? Diventa una disputa teologica, se non fideistica, quando Mancuso prosegue dicendo che i problemi della scienza e il conseguente dialogo critico con la filosofia, s’impongono a chiunque voglia fare teologia prendendo responsabilmente sul serio la pretesa di verità che il Cristianesimo porta in sé. Non ne veniamo a capo, cercare di salvare ragione e fede, è, perlomeno, ambiguo, la nostra libera e consapevole ricerca della verità, è illusoria? Paradossale?
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L'anima e il suo destino
Difficile condensare in poche righe il senso e le emozioni di questo libro. Come sottolinea il card. Martini nell'introduzione del testo, anche io "penso di sentire parecchie discordanze su quanto tu concludi in diversi punti", ma il ragionamento onesto e sincero che l'autore pone sulle questioni affrontate creano automaticamente curiosità e discussione - e, in fondo, il bello dello scoprire Dio è proprio questo: essere curiosi e discutere su quell'amore che tanto desideriamo e che la Chiesa così confusamente cerca di trasmetterci. C'è una frase che, secondo me, riassume benissimo l'emozione che ho provato leggendo questo libro: "Ciò che realmente guida la lettura della Bibbia è la teologia che sta nella testa dell'interprete. Alla Bibbia si richiamano tutti: ortodossi, luterani, calvinisti, anglicani, valdesi, testimoni di Geova, battisti, avventisti del settimo giorno, metodisti, cattolici e molti altri ancora, senza che essa sia in grado di produrre unità. E così è stato sempre nella storia della Chiesa, dove non è sorta eresia senza i suoi solidi fondamenti biblici." (pag. 250)
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Vito Mancuso: "L'ufficio escatologico è quasi s
Non faccio commenti diretti ai contenuti del saggio perchè non ne ho i titoli però la riflessione che propongo è questa.
Civiltà Cattolica (oltre ad altri eminenti cattolici) da una parte e dall'altra molti scienziati atei l'hanno stroncato.
Però, e questo vale soprattutto per le autorità ecclesiastiche, più che esercitare la più che legittima critica al libro di Vito Mancuso: L’anima e il suo destino, non sarebbe utile riflettere sui motivi per cui questo volume sia diventato rapidamente un best seller, tra cattolici e non, ma soprattutto tra i primi?
Perché molti lettori ne sono rimasti affascinati? La verità è che, come dice Mancuso, “l’ufficio escatologico della Chiesa è quasi sempre chiuso”.
D’altra parte i preti cattolici sono in tutt’altre faccende affaccendati e ben disposti a fare soprattutto gli assistenti sociali, meno a dare spiegazioni alle spesso confuse ed a tratti contradditorie note dettate dal Catechismo della Chiesa Cattolica.
Quando finalmente qualcuno si degna di spiegare qualcosa, magari in un linguaggio da non addetti ai lavori ed a noi più comprensibile, viene subito linciato .
Non voglio entrare nel merito delle questioni specifiche tuttavia gradirei che anche la Chiesa Ufficiale facesse un punto dottrinale comprensibile e coerente almeno riguardo ai “novissimi”.
Credo che le realtà ultime non debbano essere nascoste ed è sgradevole che comunque se ne parli raramente ed in modo confuso o contradditorio.
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Una concezione molto..umana di Dio
Ho letto le stroncature su Civiltà cattolica ed altre negative di ambienti veterocattolici.
E' incredibile come , in modo del tutto irrazionale , molti cattolici pensano che Dio conceda la vera salvezza solo ai cattolici,solo a chi ha conosciuto la storia di Gesù Cristo.
Come dire che anche persone buone e sante che
hanno vissuto in posti dove non hanno mai letto il Vangelo non possono godere di una salvezza "completa". Trovo questi concetti profondamenti anticristiani ed antievangelici(vedi parabola del samaritano).
Per fortuna cominciano a levarsi voci cattoliche che avversano questa concezione del divino vendicativa,gelosa,irrazionale e molto...umana...
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L'anima e il suo destino
È un libro che mi ha aperto la mente e mi ha chiarito molte cose. Soprattutto ho molto apprezzato il leitmotiv che percorre tutto il testo, ossia che non c'è contrapposizione tra fede e ragione, ma che anzi la fede debba reggersi sulla ragione. Finalmente qualcuno che, senza bisogno di essere contro la Chiesa cattolica, ci fa capire che per essere credenti non occorre rinunciare alla propria intelligenza, anzi! Una grandissima opera.