Il cielo e la terra Il cielo e la terra

Il cielo e la terra

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La presentazione e le recensioni di Il cielo e la terra, opera di Jorge Bergoglio edita da Mondadori. Con la sua immediatezza e la sua spontanea umanità Jorge Mario Bergoglio, il primo pontefice del continente americano, ha conquistato il cuore dei fedeli e l'ammirazione dei non credenti. Ma chi è Francesco, il papa "venuto dalla fine del mondo"? A raccontarcelo in queste pagine è lui stesso, attraverso un colloquio amichevole e appassionato - avvenuto quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires - con Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico della capitale argentina. Non un manifesto dottrinario, dunque, né un trattato teologico sulla Chiesa del XXI secolo, ma un dialogo interreligioso con un uomo di profonda spiritualità, che è uno dei modi privilegiati per assolvere il compito essenziale di ogni cristiano: "avvicinare l'anima dell'uno a quella dell'altro", finché "l'anima dell'uno si riflette nell'altro", e questo è possibile solo se si è capaci di "abbassare le difese, aprire le porte di casa e offrire calore umano". In queste riflessioni con il "fratello" ebreo sui temi fondamentali della vita dell'uomo - la nascita e la morte, le forme della convivenza civile, le insidie del potere, la possibilità di un'etica condivisa tra laici e credenti, l'omosessualità, l'eutanasia - conosciamo Jorge Mario Bergoglio e la sua strada maestra, quella dell'incontro e della costruzione della fraternità. Con gli atei, nella comune scoperta delle ricchezze dell'animo umano; con chi opera per la giustizia sociale, nello sforzo di tradurre in pratica quotidiana la verità del Vangelo.



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Il cielo e la terra 2014-05-21 15:07:00 MALIKA
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MALIKA Opinione inserita da MALIKA    21 Mag, 2014
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DIALOGO CON FRANCESCO

L’ottica del fedele nella visione della Chiesa.

Mi sono avvicinata a questo libro con il cuore di credente, ma è risultato invece un chiaro impegno della mente.
Sulla copertina campeggiano il nome e l’immagine di papa Francesco ma, per rendere onore al vero, bisogna dire che si tratta di un saggio sotto forma di dialogo diretto tra il papa e il rabbino Abraham Skorka con un’analisi su diversi argomenti visti da due prospettive: quella del cristianesimo e quella dell’ebraismo.
Si spazia dai temi religiosi – Dio, il diavolo, la preghiera – a quelli storici – Olocausto, socialismo, conflitto arabo-palestinese – a quelli più attuali come aborto, divorzio, eutanasia, povertà, anziani, figura della donna…Gli argomenti sono divisi, ma dalle pagine emerge un’interrelazione innegabile, come è innegabile il legame tra concetti che si compenetrano nella natura dell’uomo che è un tutt’uno di corpo e mente, bene e male, volere e potere.
In realtà gli argomenti non sono così approfonditi come avrei voluto, più che altro sembrano spesso estrapolazioni da dialoghi ben più lunghi e complessi che forse non sarebbe stato semplice racchiudere in un unico volume, ma resta pur sempre una chiara panoramica su quelle che sono questioni di rilevanza universale e che spesso pongono i fedeli in conflitto con la loro chiesa. Qua e là emerge l’evidente anticonformismo di un uomo semplice che, nonostante la tonaca bianca, si è presentato agli occhi del mondo con un semplice “buonasera” chiedendo a noi di pregare per lui. Un uomo che, pur legato ai vincoli che impone il suo status, cerca l’essenziale oltre l’apparenza. Mi ha particolarmente colpito il passo in cui spiega che durante le confessioni chiede se, all’atto dell’elemosina, il credente guardi in faccia chi gli porge la mano e se gli tocchi il braccio per confortarlo. Non basta donare, bisogna farlo con il cuore. Spesso non serve nemmeno il denaro, basta un sorriso.
Sono rimasta stupita, invece, dell’apertura della religione ebraica su alcuni punti che non conoscevo ad esempio non esistono solo rabbini ma anche rabbine, mentre il cattolicesimo resta ancorato ad una tradizione secolare maschilista che chiude le porte del sacerdozio alle donne.
I passi che distinguono le due fedi trovano completezza nell’apertura mentale di due uomini disposti al confronto e a mettersi in gioco puntando tutto sul dialogo interreligioso. Ovviamente ognuno di noi ha le proprie idee e le proprie convinzioni riguardo ad argomenti che ci toccano più o meno da vicino e su ogni punto si potrebbe aprire una discussione, ma resta il fatto che l’uomo che oggi siede sullo scranno più alto del Vaticano, è forse quello che viene da più in basso e che ci può far sentire per una volta più vicini a Dio (e non ci fa male di tanto in tanto!)

Il nemico della natura umana, Satana, picchia dove c’è più salvezza, dove c’è più trasmissione della vita, e la donna. Quale punto di riferimento esistenziale, è sempre stata la più colpita della storia.

Il femminismo, come filosofia, di per sé non giova affatto a chi dice di rappresentare perché pone le donne su un piano di lotta rivendicativa laddove sono molto di più (anche se questo secondo me andrebbe interpretato…)

Di solito, nell’omelia per il matrimonio dico allo sposo che deve rendere lei più donna e alla sposa che deve rendere lui più uomo.

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Il cielo e la terra 2013-05-30 18:16:29 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    30 Mag, 2013
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LA VIGNA DI NABOT

Fra i libri pubblicati all'indomani dell'elezione al soglio pontificio
del Cardinal Bergoglio, questo lo considero il più interessante per cominciare a conoscere Papa Francesco. In primo luogo si tratta di un confronto serrato fra due importanti testimoni della Storia Argentina, il Cardinale Jorge Bergoglio da una parte e Abraham Skorka,Chimico e docente di Letteratura Rabbinica oltre che professore di diritto ebraico presso l'Università di Salamanca. I due dialogano su tutti i temi più caldi da quelli politici legati all'America Latina e le sue contraddizioni, al Socialismo,Peronismo e dittatura militare, ma anche l'Olocausto e il conflitto Arabo Israeliano. Si passa poi a temi quale il divorzio, la convivenza, le unioni omosessuali, l'aborto e l'eutanasia. l'educazione religiosa nelle scuole, la condizione della donna nella Chiesa, la crisi delle vocazioni, l'ingerenza della Chiesa nello Stato, la Globalizzazione , la crisi economica e soprattutto la povertà , tema assai caro a Bergoglio che è sempre stato criticato da certa gerarchia ecclesiastica di schierarsi apertamente con i preti delle baraccopoli di Buenos Aires.
I punti di forza di questo testo sono la chiarezza sia nell'esposizione che nei contenuti. Non ci sono roboanti concetti teologici,non c'è politichese nè curialese, se mi passate l'espressione.
C'è la storia di un religioso non molto distante per le idee espresse in questo testo da Benedetto XVI e da Giovanni Paolo II, ma dai suoi predecessori diverso per tante piccole sfumature che sono quelle di tutti coloro che vengono dal Sud del Mondo.


1 Re 21-22 Conferenza Episcopale Italiana (CEI)

4. LA VIGNA DI NABOT

21 In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. 2 Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». 3 Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri».
E' questo che nel libro ci invita a fare Papa Francesco del Sud del Mondo, i nostri padri ci hanno lasciato una vigna , noi dobbiamo amarla, goderne e contemporaneamente averne cura per far sì che anche le feture generazioni ne godano i frutti.


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