Saggistica Religione e spiritualità Gesù. L'invenzione del Dio cristiano
 

Gesù. L'invenzione del Dio cristiano Gesù. L'invenzione del Dio cristiano

Gesù. L'invenzione del Dio cristiano

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Il libro best seller di Benedetto XVI dedicato alla figura di Gesù di Nazareth ha dato vita a un acceso dibattito tra storici, teologi, saggisti. Paolo Flores d’Arcais capovolge radicalmente le tesi di Joseph Ratzinger, dimostrandone l’inconsistenza con questo pamphlet guidato da una fedele e rigorosa lettura delle fonti storiche. La tesi dell’autore, che del resto coincide con il mainstream di due secoli di studi storici sull’argomento, è lineare: Gesù non era cristiano, era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Mai si è proclamato Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cristo”, ha sempre rifiutato questa investitura. Gesù e Cristo sono dunque due figure incompatibili. Storicamente reale il primo, profeta apocalittico ebreo di Galilea, frutto di tre secoli di “invenzione” teologica il secondo, culminati nel concilio di Nicea.



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Gesù. L'invenzione del Dio cristiano 2012-02-12 19:24:42 Simoncé
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Simoncé Opinione inserita da Simoncé    12 Febbraio, 2012
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Gesù

Ho comprato questo volumetto poco dopo aver superato l'esame di Storia delle chiese e del cristianesimo, in un diverso contesto difficilmente mi sarei avvicinato ad un libro su questo argomento e scritto da questo autore.

Già, perché ho scelto di acquistare questo Gesù per leggere le atee tesi di d'Arcais e metterle a confronto con quanto studiato per l'esame: un mettermi alla prova correlato da una buona dose di autocompiacimento.

Il libro è breve, poco meno di 130 pagine, appare corposo solo per la scelta editoriale di stamparlo in formato tascabile (scelta che di mio non condivido).

Lo stile di d'Arcais rimane quello con il quale l'ho conosciuto sulle pagine di MicroMega, anche se speravo che la pubblicazione di un libro divulgativo gli facesse cambiare registro; invece rimane il solito aggressivo e incalzante modo di esporre le tesi, uno stile che da sempre mi ha dato l'impressione di un "sotuttoio" che poco spazio da alle idee altrui auto-convinto della superiorità della propria (proprio quello che contesta alla Chiesa in questo testo e in altri articoli).

Così, tutto preso dalla propria attività, l'autore si inerpica su di un lavoro veramente vasto per una pubblicazione così ridotta. Tenta di fare il divulgatore di molte teorie contrastanti con la dottrina della Chiesa di Roma senza provare a farne una sintesi propria o a inserirci un proprio pensiero che non sia la solita vis polemica.

Ma d'altronde è un filosofo e non uno storico e, una volta finito di leggere il libro, vien da domandarsi perché abbia scelto di entrare in questo campo, non poteva piuttosto pubblicare un lavoro divulgativo incentrandolo sulla filosofia citando i maggiori autori atei e agnostici? A mio avviso ne sarebbe venuto fuori un testo migliore.

Il pamphlet perciò risulta un insieme di punti sviluppati più a citazioni e contro-citazioni, che con un'argomentazione, originale o non. Le stesse citazioni sono lasciate all'apparato notarile a piè pagina (a mio avviso piuttosto essenziale), senza poi una più completa bibliografia finale; c'è solo nelle "Istruzioni per l'uso" uno scarno elenco di libri. Sarebbe certamente stata gradita una bibliografia finale contenente sia le opere utilizzate, sia ulteriori opere d'approfondimento per chi avesse voluto studiare più a fondo l'argomento ( nel giustificare tale scelta, ritrovo in d'Arcais quello stile "basto io a dir le cose, porto io la verità").

Nel concluderlo poi mi son chiesto chi potesse anche essere il destinatario di tale libro. Il papa? No di certo, lavoro è troppo misero. Qualche credente? Difficile che si avvicini a un testo del genere e ancor più difficile che nel leggerlo trovi dubbi sulla fede; girando sui forum cattolici le tesi riproposte da d'Arcais sono più e più volte confutate o confermate a seconda del contesto da cui sono state estrapolate. Il libro poi non può essere destinato a qualche non credente, visto che riprende in maniera troppo semplicistica troppi autori, anche diversi tra loro (come posso discutere di Gesù con i cattolici citando Küng, autore cattolico?).

Alla conclusione del libro l'idea di uno scritto compiuto da un filosofo e non da uno storico prende sempre più corpo e la domanda "perché è stato pubblicato questo libro" prende sempre più piede.

In sostanza, per concludere con qualche buona parola per il libricino, l'unica parte che mi è parsa valida del libro, ben scritta, non polemica, neutra, è il "Commiato"; due facciate che contengo il riassunto dell'intero libro, il che la dice lunga sulla sostanza dello stesso: un po' poco per le attese e promesse date dal sottotitolo, L'invenzione del Dio cristiano, e dall'introduzione.

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Gesù. L'invenzione del Dio cristiano 2011-08-29 07:51:20 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    29 Agosto, 2011
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Joshua bar Joseph:ecce homo

Questo piccolo saggio di Paolo Flores d’Arcais ci aiuta ad approfondire la conoscenza di un personaggio storico straordinario quale si è rivelato Joshua bar Joseph, da tutti i Cristiani conosciuto semplicemente come Gesù.
Certo le tesi che porta avanti Flores d’Arcais sono completamente diverse da quelle presentate nel recente libro di Papa Benedetto XVI "Gesù di Nazareth,Libreria Editrice Vaticana,2011" , anzi con il professor Joseph Ratzinger non è per niente tenero, come storico gli contesta molte affermazioni se non addirittura accusarlo di disinformazione. Se il Gesù, descrittoci dal professor Flores d'Arcais nei primi capitoli era un ebreo osservante,un profeta apocalittico,rimasto fino alla morte tale, che non avrebbe mai immaginato di fondare una Chiesa,che annunciò a pescatori e contadini perlopiù analfabeti la prossima fine del mondo e il trinfo del prossimo Regno dove gli ultimi saranno i primi,che proclamò il suo euaggelion in Gerusalemme dove morì per mano dei Romani come furfante sovversivo, quello presentatoci dal professor Joseph Ratzinger invece è il Cristo dogmatizzato che emerge dai Concili di Nicea 325 e Calcedonia 451 dominati dagli Imperatori romani che avevano fatto del Cristianesimo una religione di Stato. In realtà sarebbe riduttivo presentarvi questo saggio come una disputa tra un fine filosofo e un altrettanto acuto teologo. Il professore friulano, così come Corrado Augias in "Inchiesta su Gesù" ci dà l'opportunità, partendo dalle fonti più autorevoli,Vangeli canonici,scritti di San Paolo e dei Padri della Chiesa di analizzare affondo la figura storica di Gesù e le conclusioni alle quali si giunge sono sorprendenti sotto tutti i punti di vista.Non meno interessanti sono i capitoli dedicati alle prime comunità cristiane, alla figura di Giacomo fratello di Gesù e primo capo della comunità giudaico cristiana di Gerusalemme, i numerosi vangeli apocrifi, di Pietro,di Tommaso,di Filippo, di Giacomo e di Maria.Non meno "lussureggiante"è la Babele di teologie inconciliabili fra loro e sette cristiane che si svilupparono dopo la crocifissione: vedi Simon Mago,Marcione,gli Ofiti,i Setiani,i Kainiti (Vengelo di Giuda),gli Ebioniti,Nicolaiti,i Simmachiani etc etc. Partendo dai Vangeli canonici, passando agli scritti di San Paolo, ai Vangeli apocrifi ed ai tantissimi documenti storici e scritti di padri della Chiesa, così come allo studio delle tantissime Sure del Corano dedicate a questo profeta , avrete modo di arricchire le vostre conoscenze su questo straordinario e irripetibile fenomeno storico.
Questo testo vuole raccontare Gesù così come emerge dalle fonti storiche,"altra cosa è la fede,ovviamente,che orgogliosamente Paolo considerava follia e i cristiani dei primi secoli proclamavano altrettanto orgogliosamente nel credo quia absurdum."

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