Red mirror
Saggistica
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Non è distopia, è già realtà.
Red Mirror, un titolo preso in prestito dalla distopica serie Black Mirror e quindi declinato in salsa rossa cinese. Bel titolo devo dire.
Il saggio in effetti insiste sulle tematiche tecnologiche e sociali che in Cina sono praticamente già realtà e che qui ancora vengono viste come appartenenti ad un futuro lontanissimo, distopiche e irrealizzabili. Questo volumetto, scritto bene, chiaro e con tanti riferimenti da consultare rende quella realtà meno lontana e apre gli occhi su tante cose che poi non sono così impossibili e che anzi sono praticamente già in corsodi realizzazione in Cina e a volte anche in occidente senza quasi accorgercene salvo poi scoprire che non si doveva abbassare la guardia. Il 5G, i crediti sociali, l'intelligenza artificiale e la gestione dei dati personali sono tutti temi attualissimi e con i quali stiamo già facendo i conti oggi. Leggere questo libro è importante per avere una visione più chiara e meno parziale rispetto a molti articoli che si leggono in giro.
Indicazioni utili
Il grande fratello cinese.
Vista la situazione particolare (pandemia e lockdown) ho pensato di leggere un libro che riguardasse la Cina e le nuove tecnologie visto che proprio lì è stata implementata e utilizzata la prima app per il tracciamento dei contagi. Ho scelto così Red Mirror (gioco di parole con la serie tv distopico tecnologica Black Mirror) di Simone Pieranni.
Per chi non lo conoscesse Simone Pieranni è un giornalista de Il Manifesto che ha vissuto per quasi dieci anni in Cina ed è un grande esperto e studioso della cultura cinese.
Il libro inizia con una lunga spiegazione di quella che viene definita super app e cioè WeChat, un app con cui in Cina è possibile fare di tutto, anche compilare i moduli per un divorzio…Da qui si passa al sistema di video sorveglianza cinese, incluse le varie telecamere disseminate per strada, ed infine al riconoscimento facciale. Il libro si conclude poi con una proposta da poco entrata in vigore in un piccolo paese vicino Pechino, e cioè i crediti sociali, un complessa sistema di crediti che vengono assegnati ad ogni cittadino in base al suo buon comportamento civico (o meno) e tramite questi crediti sociali è poi possibile avere delle agevolazioni fiscali o altri “premi”. Una cosa molto inquietante…
Pieranni usa uno stile appunto giornalistico quindi chiaro e molto esplicativo, il libro infatti si legge in maniera facile e scorrevole. I conclusione devo dire che è veramente un bel saggio che consiglio a tutti quelli che vogliono sapere di più sulle tecnologie e app cinesi ma soprattutto sul sistema di sorveglianza sociale che forse, in futuro (ma speriamo di no), ci potrebbero riguardare da vicino.