Perché dobbiamo fare più figli
Saggistica
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Dobbiamo veramente?
Addirittura DOBBIAMO?! Il fatto che questo libro sia stato scritto da due uomini che hanno capito “con una chiarezza e una lucidità "scientifica" che inizialmente soprattutto noi donne dobbiamo fare più figli, mi fa di per sé capire che sotto ci deve essere qualcos’altro una strategia politica, una ideologia sociale o un dogma religioso nonché altro che subordinato a interessi nazionali o macroeconomici.
Non penso comunque che questo libro possa raggiungere il suo scopo, ho cioè seri dubbi che le persone che ragionano con la propria testa, dopo averlo letto, andranno ispirati da esso a moltiplicarsi e risolvere così la crisi di un Italia invecchiata o di un qualsiasi altro paese. Soprattutto le donne (se non sono sottomesse ai loro uomini) non seguiranno mai nessuna direttiva o obbligo di fare un figlio, perchè ascoltano solamente loro cuore. Una loro eventuale decisione ragionevole di fare un figlio dipende solo dal grado di stabilità ottenuta in convivenza con il loro partner così come dalla stabilità economica e sociale. Con un’inflazione crescente, instabilità sociale, tasse soffocanti nessun libro, nessun consiglio esterno, nessuna ideologia potrà influenzare le famiglie veramente responsabili a fare più figli, questo appello potrebbe inspirare ancora di piu gli immigrati in Italia, provenienti dai paesi di terzo mondo, dove queste politiche di DOVER avere famiglie numerose non hanno portato a nient’altro che fame, rabbia, invidia, povertà nonché a mancanza di civiltà e di responsabilità, sia personale che sia sociale. Basta guardare ad alcuni esempi dove le persone devono fare più figli e lo fanno volentieri – l’India, la Cina, l’Africa. E basta guardare al Canada, ai paesi Scandinavi o all’Australia con una popolazione di soli 20 milioni di abitanti e con un livello di vita alto, civile e tranquillo, dove il governo assicura a sufficienza la vita in pensione.
Secondo me il problema dell’invecchiamento non è un problema di una nazione invecchiata, ma il problema di un sistema strutturale pensionistico sbagliato dove c’è qualcosa che non funziona. Non è un segreto per nessuno che il sistema previdenziale italiano è debole, strutturato in maniera sbagliata (cioè che la quantità di giovani deve sempre maggiore alla quantità di pensionati) e che la soluzione non è un aumento delle nascite ma una ristrutturazione dove chi lavora paga per sé, non per il sistema fallimentare pensionistico. E allora non è meglio prima migliorare e sistemare il paese in maniera responsabile, e non solo raccogliere le tasse e gestirle in modo più che bizzarro? E poi forse sarebbe anche utile per noi guardare attorno e vedere – il traffico in Lombardia, i rifiuti di Napoli, i vicini che si ammazzano perché loro case sono troppo vicine (densità abitativa), il cibo diventa sempre più caro e insufficiente, l’inquinamento che provoca nuove malattie strane, e poi, capire se c’è veramente un crollo delle nascite in Italia?
Indicazioni utili
Le risorse
Mi trovo su una posizione diametralmente opposta a quella di Piero Angela e Lorenzo Pinna.
La popolazione non può crescere poiché le risorse naturali non crescono e restano sempre le stesse. Gli 800 milioni di individui che soffrono la fame nei paesi poveri oggi, 30 anni fa erano 200 milioni. Il problema è la spvrappopolazione. L'italia con il suo territorio (montuoso) basterebbe a sfamare 1,6 milioni di persone. Quindi il resto delle risorse vengono importate da qualche altra parte, cioè "rubate" a quei territori che soffrono la fame. Se agli italiani che sta a cuore il problema della fame nel mondo riflettessero su questo, opererebbero per una drastica riduzione delle nascite.
Infine; un sistema che per autosostenersi deve per forza crescere, è destinato ad implodere. La Nuova Zelanda (territorio molto simile per estensione all'Italia) conta 4 milioni di abitanti e vivono più che decentemente. Guardate al Canada, alla Finlandia, alla Norvegia, alla Svezia, tutti paesi con una popolazione piccola rispetto al territorio: paesi dove la qualità della vita è molto elevata.
Una popolazione maggiore va solo a beneficio delle grandissime organizzazioni, religioni, governi e a discapito del singolo.