Saggistica Politica e attualità Odio gli indifferenti
 

Odio gli indifferenti Odio gli indifferenti

Odio gli indifferenti

Saggistica

Editore

Casa editrice

«All'inizio c'è il disprezzo. "Odio gli indifferenti" sono le prime parole che il lettore si trova di fronte. Ma poi occorre l'intelligenza, se si vuol provare a cambiare. L'intelligenza per cogliere i molti malesseri della società italiana, quelli che ancora oggi sono irrisolti.» Dall'introduzione di David Bidussa



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuti 
 
3.0  (1)
Approfondimento 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
2.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Odio gli indifferenti 2011-07-25 10:27:55 ahab
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
3.0
Approfondimento 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
ahab Opinione inserita da ahab    25 Luglio, 2011
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

odio gli indifferenti

Premessa: non mi piacciono i saggi, e questo mi è capitato per caso tra le mani. E poi, recensire un saggio spesso significa entrare nel merito. Delle lettere di Gramsci mi soffermerò su quella più famosa (e più usata): sugli indifferenti. Potrà sembrare un’opinione derivante da una posizione politica, la mia, ma vorrei che non fosse presa come tale. Credetemi, non lo è. So che non è questo il luogo per tali cose. Dico questo per invitare a leggere le parole che seguono con occhio non condizionato da idee di vario genere. Sento il terreno scivoloso e prevedo molte opinioni in disaccordo. Comunque.
Fine premessa. Iniziamo.
Con una certa insistenza – prima con Carofiglio, poi con Vendola – si torna a citare la lettera di Gramsci, dalla quale il titolo della pubblicazione di Chiarelettere.
C’è qualcosa, però, che ritengo vada precisato. A difesa degli “indifferenti”.
Innanzitutto il contesto storico. Gramsci scrisse quella lettera, come si può capire fin dalle prime due righe, contrapponendo all’indifferenza la partigianeria, all’aridità dell’azione e del pensiero un prendere parte (a un’ideologia, a un partito, a un’opposizione) e da qui poter configurare e dar vita a un possibile cambiamento. Ora, l’indifferenza a cui essenzialmente si riferiva Gramsci era di natura politica. Ma è proprio l’aver confinato le osservazioni sugli indifferenti – e le analisi che, oggi, ne scaturiscono – a questo unico territorio, la causa principale del limite a cui le osservazioni gramsciane, o di Carofiglio o Vendola, incontrano un loro limite.
L’apatia politica di molti, negli anni dell’epoca fascista, non è detto che sia stata contrassegnata principalmente dall’indifferenza. E non è detto, anche, che sia stata proprio questa indifferenza a determinare ascesa e consolidamento del potere fascista. Tralascio le cause storiche, che esulano da questo spazio.
Non ho vissuto in quegli anni – e questo depone a mio sfavore per ciò che voglio dire –, ma ho l’impressione, avendo ascoltato alcuni “vecchi” che quell’epoca l’hanno vissuta in prima persona, che per loro ‘quello’ fosse il migliore dei mondi possibili. Quanto questo pensiero (sicuramente manipolato) sia distante dalla realtà di allora è cosa che ha dimostrato poi la Storia.
Ciò che voglio dire è che quella che in un primo momento si può scambiare per indifferenza altro non era che una forma di forzata e indotta idea del presente di quegli anni. In altre parole, la loro – quella di chi ha vissuto in quegli anni – era comunque una considerazione di parte, allo stesso modo di come i partigiani prendevano “parte” ad altri progetti politici. Non era indifferenza. Da qui ritengo che il cuore del problema sia altrove, forse.
Si parla di questi indifferenti, di ieri e di oggi, come esseri “non pensanti” e senza capacità di azione, con la stessa superficialità con cui si osserva un teatrino di burattini; si guardano dei pupazzi muoversi senza mai riflettere cosa li fa muovere. Pensare solo a un burattinaio non coglierebbe il senso di ciò che può interdire una volontà inducendola all’indifferenza. L’attenzione, allora, andrebbe spostata ai fili che “qualsiasi” burattinaio ha tra le mani, fili con i quali ha la possibilità di far compiere gesti e azioni a “burattini” inconsapevoli e, senz’altro, destinati all’indifferenza. Allora, viene da chiedersi se l’indifferenza non sia, più che la causa di ciò che è, la condizione a cui sono esposti, e sottoposti – senza possibilità di discernere cosa è male e cosa è bene –, coloro che, non possedendo strumenti dell’intelletto, finiscono per cedere a illusioni e distrazioni.
Non mi piace il titolo, quindi, e credo che spesso il contenuto del libro venga usato in maniera non sempre pertinente.
Io non odio gli indifferenti, essendo il verbo odiare, in assoluto, la definizione di un sentimento al quale ognuno, oggi, dovrebbe tentare di sottrarsi.
p.s.: è stato difficile mettere i voti.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
a chi piace la saggistica
Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Le furie di Venezia
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
La regina dei sentieri
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Non rivedrò più il mondo
Fuori dai confini
Il grifone
Complici e colpevoli
Cacciatore di mafiosi
L'ultima notte di Raul Gardini
Donbass. La guerra fantasma nel cuore d'Europa
Una terra promessa
Jenin. Un campo palestinese
La società signorile di massa
Dio odia le donne
Stai zitta
I cantieri della storia
Oriente e Occidente
Lo scontro degli Stati civiltà
Manuale del boia