Noi due ci apparteniamo
Saggistica
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La donna, (anti?)eroina nella malavita di oggi
'Credere che le donne siano meno feroci degli uomini è un’imperdonabile ingenuità', e la storia di Anna Carrino è l'eccezione che conferma la regola. Anzi, regole sentimentali, matrimoniali e sessuali che incrociano le figure della donna e delle organizzazioni criminali da una nuova prospettiva.
Prospettiva che si dispiega attraverso dodici capitoli tra il poker ludopatico di Lou ad Atlantic City, il padre di Sabrina strafatto di "basuco", la faida di 86 morti nata per una minigonna, Matteo Messina Denaro, Pasquale Condello, Paolo Di Lauro e Francesco Bidognetti, due gangster cilene e la guerra tra i cartelli colombiani di Cali e Medellin.
Cronaca nera, violenta, aberrante, attiva, reattiva, dinastica, vendicativa e talvolta non binaria, femminismo, studi di genere, controllo delle emozioni e potere imperiale raccontati da un doppio narratore con stile fluido, scrittura minimale e prosa misurata nonostante si tratti di un mondo cupo, melmoso e avvelenato oltre ogni credibilità e libertà, 'dotazione essenziale di cui nessuno dovrebbe mai essere privato'.
'L’amore se ne fotte. Spariglia le carte e lo fa come vuole lui, entra come una folata di anarchia e butta tutto all’aria': l'avvertimento vale per tutti, dagli oscuri anfratti di vita dei boss più influenti alla politica, 'che è mera protesi del potere criminale'.
'Battute a parte, è stato bello spiarvi. Se me lo permettete, lo farò ancora. Mi aiuta a capire chi siamo, tutti noi, di fronte all’orrore. La luce che vedo, il calore che sento, mi scalda a tal punto che ogni tanto, assorto a guardarvi, mi dimentico del giorno in cui sono stato punito'.