La rete degli invisibili
Saggistica
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'Ndrangheta 2.0: (non) guida all'uso
Operazione 'Crimine-Infinito' del 2008: è la maxi-operazione che, per la prima volta, mostra e dimostra l'unitarietà della 'ndrangheta.
Parte da qui, e da tanti altri filoni di indagine corredati da interviste sul campo, documenti giudiziari e carte processuali, il saggio breve che presenta una parte di mondo della criminalità e dell'illegalità in cui vige la legge darwiniano-spenceriana dell'evoluzione e dell'adattamento all'ambiente: nello specifico, i riflettori del magistrato-procuratore Nicola Gratteri e del docente universitario Antonio Nicaso puntano sulla camaleontica trasformazione della 'ndrangheta nel terzo millennio, con un'analisi grandangolare sui boss, sempre 'più furbi, più abili, più accorti; poco propensi a esporsi in prima persona' e abili nel diventare burattinai delle ramificazioni della vita pubblica e sociale senza rinnegare il passato e le tradizioni familiari a base di "coppola e lupara".
Una struttura clanica e organica che strizza sempre di più l'occhio alla creazione di un unico e (non) libero mercato che abbatta i costi di produzione ed elevi i margini di profitto, passando - per quanto concerne il Vecchio Continente - attraverso Romania, San Marino, Austria, Svizzera e gli snodi cruciali di Mullheim, Costanza, Rotterdam, Anversa e Amburgo. Una vocazione sempre più imprenditoriale che parte dagli anni Ottanta del secolo scorso e che coinvolge 'soggetti che popolano la zona grigia', forze di polizia, massoneria deviata e deep web circa siderurgia, edilizia, farmacie, gioco d'azzardo, narcotraffico, social network language della 'Google generation criminale' e riciclaggio attraverso le criptovalute in un mix di antisocialità, escatologia cristiana, globalizzazione post-moderna e arcaicità, con usi, rituali e costumi che richiamano l'esoteria e l'essoteria dei racconti cavallereschi e dei cospiratori antiborbonici.
Tuttavia, si intravedono anche le prime crepe in un secolare e apparentemente inscalfibile muro di omertà sessista e patriarcale: da un lato, i rampolli dei boss fanno pubblicamente coming-out o diventano collaboratori di giustizia, gettando una pesante ombra sulle prospettive future dell'intero clan; dall'altro, le mogli e le figlie si strappano di dosso l'etichetta di gregarie utili solo nel partorire e nell'inculcare agli eredi i valori dell'onore, della famiglia e dell'odio per lo Stato, alimentando una controcultura economica, antropologica e sociologica che debelli quel 'qualcosa di invisibile come l'altra faccia della luna, qualcosa che ha sede in un altrove lontano, presente ma nascosto' al quale la fragile società di oggi, divorata dai tarli della superficialità e dell'inadeguatezza, si piega, si rassegna e si atomizza.
Con queste pagine, Gratteri e Nicaso vogliono ricordarci che 'quella contro la 'ndrangheta è una battaglia che è possibile vincere.'.
Quella battaglia contro chi vuole farti sapere 'che il mondo si divide in due: ciò che è già Calabria e ciò che lo diventerà.'.