La Giusta Parte. Testimoni e storie dell'antimafia
Saggistica
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Amare la vita
Un libro per non dimenticare quanti hanno combattuto la criminalità e soprattutto per non lascare soli quanti, con coraggio, hanno deciso di affrontarla oggi. Attraverso queste storie di autori siciliani e campani, conosceremo le vicende di personaggi come Don Tonino Palmese e Don Aniello Manganiello, i giovani calciatori dell’Arci Scampia, i giornalisti Pino Maniaci e Mauro Rostagno, il politico Peppino Impastato, il magistrato Raffaele Cantone, Rosario Crocetta sindaco di Gela e molti altri. Ognuno di loro ha deciso, con molti sacrifici, di stare dalla giusta parte. Ma cosa vuol dire stare dalla giusta parte? Vuol dire non piegarsi al potere di pochi, avere una dignità e un’integrità morale, amare la propria terra e la propria comunità. Vuol dire amare la vita e la libertà. Un libro ben scritto che ci farà conoscere una realtà che coinvolge tutti e, troppo spesso, filtrata e manipolata da televisioni e giornali.
Oltre a consigliarvi la lettura di questo libro vi segnalo un’iniziativa importante: i diritti d’autore saranno devoluti a un progetto culturale per i ragazzi dell’istituto penitenziario minorile di nisida.
Vi lascio con una citazione dal libro che riporta un passo di un’intervista fatta a Giuseppe Fava:
"I mafiosi sono in ben altri luoghi e in ben altre assemblee, i mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Il problema della mafia è un problema di gestione della nazione ed è un problema che rischia di portare alla rovina e al decadimento culturale definitivo dell'Italia [...] I mafiosi non sono quelli che ammazzano, quelli sono solo gli esecutori, anche ai massimi livelli sono solo esecutori. Sono nell'organizzazione, stanno al posto loro e fanno quello che gli altri gli dicono di fare"
Queste parole, così attuali viste le vicende dei giorni nostri, sono state dette a Enzo Biagi nella trasmissione Filmstory il 28 dicembre 1983. Questa è stata la sua ultima intervista perché Giuseppe Fava otto giorni dopo questa dichiarazione è stato ucciso con cinque colpi di pistola.
Vi consiglio di cercare su internet il video di questa intervista e di guardarlo con attenzione perché è molto attuale e molto toccante.
Indicazioni utili
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