Saggistica Politica e attualità La democrazia in America
 

La democrazia in America La democrazia in America

La democrazia in America

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La presentazione e le recensioni di La democrazia in America, opera di Alexis de Tocqueville edita da BUR Rizzoli. Pubblicato per la prima volta nel 1835, in seguito a un viaggio di studio compiuto dall'autore negli Stati Uniti, il saggio ci offre un quadro esatto ed esaustivo delle istituzioni politiche, amministrative e giudiziarie dell'America dell'Ottocento.

Alexis de Tocqueville nacque a Verneuil, presso Parigi, nel 1805. Magistrato nel 1827, fu inviato nel 1831 a studiare il regime penitenziario americano. Eletto deputato nel 1839, in seguito entrò nell'Assemblea Costituente. Sotto Luigi Napoleone fu ministro degli esteri (giugno-ottobre 1849). Ritiratosi dalla politica attiva, scrisse a Sorrento i suoi Ricordi, pubblicati postumi nel 1893. Nel 1856 pubblicò L'Antico regime e la Rivoluzione (Rizzoli, BUR, 1989). Morì a Cannes nel 1859.



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La democrazia in America 2014-05-22 15:22:40 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    22 Mag, 2014
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Democrazia, schiavitù, attualità.

Democrazia in America è un saggio che ha come finalità l’analisi della democrazia rappresentativa repubblicana e dei motivi per i quali essa ha potuto così ben attecchire negli Stati Uniti mentre è fallita o semplicemente non è approdata in numerosi altri paesi.
E’ un trattato diviso in due tomi, il primo ha un carattere prevalentemente politico in quanto esamina la democrazia come “struttura politica”, il secondo ha un’impronta sociologica poiché esamina come questa influenza la società civile, quali sono gli effetti cioè che va ad avere sui costumi, sulle idee, sulla vita intellettuale degli individui.
L’analisi di Tocqueville è particolarmente complessa vista la vastità e l’attualità delle tematiche figurate. Se da un lato lo studioso si concentra sul considerare quali siano i potenziali pericoli > e >; dall’altro si interroga sul futuro che questa avrà negli Stati Uniti; descrive infatti la sua tendenza a degenerare nel >. Osserva che per poter bilanciare concretamente il rapporto tra Governo e religione è necessario dare vita ad uno Stato laico poiché solo con la loro completa separazione è possibile asserire ad un equilibrio stabile caratterizzato da una convivenza e convenienza pacifica per entrambe le parti.
L’autore si sofferma su tematiche quali la schiavitù: analizzando il clima del periodo valuta la necessità della sua abolizione e prevede i dibattiti che questa avrebbe scaturito lacerando profondamente l’America durante la guerra civile. Descrive inoltre accuratamente l’emergere degli Stati Uniti e della Russia quali superpotenze mondiali ed i pericoli di conflitto che da questo bipolarismo sarebbero erotti.
Le potenziali debolezze del sistema democratico sono dall’autore identificabili: nel dispotismo popolare, nella tirannia della maggioranza, nell’assenza di libertà intellettuale, nel degrado dell’amministrazione con conseguente crollo della politica pubblica di assistenza ai più deboli, nell’educazioni e nelle lettere.
Infine predice la violenza tra i partiti politi ed il fatto che >.
Poco spazio è stato dato però alla descrizione della povertà nelle grandi città, argomento di cui Tocqueville non parla quasi mai. Resta comunque un saggio attuale ed esaustivo. Alla sua opera può affiancarsi quella di Harriet Martineau dal titolo “Society in America” del 1838 interessante perché approfondìsce temi quali la schiavitù dei neri e della donna.

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