L'ultimo bunker L'ultimo bunker

L'ultimo bunker

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La presentazione e le recensioni di L'ultimo bunker, opera di Catello Maresca con Francesco Neri edita da Garzanti. Il 7 dicembre 2011 i telegiornali aprono con una notizia clamorosa: dopo sedici anni di latitanza è stato arrestato Michele Zagaria, il boss più pericoloso del clan dei Casalesi. È stato catturato nella sua terra, Casapesenna, a pochi chilometri da Casal di Principe. Per stanarlo, nel sofisticato bunker che lo ospitava, sono state necessarie ruspe, martelli pneumatici e una gigantesca trivella. Quella mattina di dicembre segna la fine di una caccia lunga tre anni. A guidare l'indagine è stato un giovane e coraggioso magistrato napoletano, Catello Maresca, che ha lavorato ossessivamente per raggiungere questo obiettivo. Con la sua squadra ha raccolto migliaia di informazioni e segnalazioni, ha seguito le tracce più labili, si è calato nella mentalità dei boss latitanti e dei loro complici. È stata una partita sottile, complessa, estenuante: i capi della criminalità organizzata sono astuti e feroci, hanno moltissimo denaro, decine di complici e un efficace sistema di controspionaggio, godono di un immeritato «rispetto» fondato sulla paura che incutono, si avvalgono delle tecnologie più moderne. L'ultimo bunker ci fa scoprire come ragionano i boss, come si difendono e dove si nascondono: i loro rifugi sotterranei hanno raggiunto infatti una sofisticazione e un confort sorprendenti, veri status symbol del latitante di lusso. Ci fa partecipare alla vita quotidiana di magistrati, poliziotti e carabinieri. Ci guida passo passo in un'indagine meticolosa ed emozionante. E alla fine scopriremo che a tradire Michele Zagaria sono stati tre indizi minimi, che poteva cogliere solo un investigatore ancora più astuto della sua invisibile preda: una foto scattata da tremila metri d'altezza, tre ricerche su internet apparentemente bizzarre e un maglione della taglia sbagliata…



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L'ultimo bunker 2013-06-27 06:01:43 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    27 Giugno, 2013
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'O signore re' bunker

Che dici? Meglio le hogàn o le samsonite? Ma che vai dicendo? ,le hogàn se mette Sandokàn!, noi simmo meglio, miettiti cheste ccà : sam... Samsonite co 'e cazzette 'e cachemìrre! Immagino sia andata così una tipica conversazione fra giovani affiliati del clan dei Casalesi e per ogni clan c'è una griffe che ne stabilisce l'appartenenza alle diverse famiglie. Siamo lontani anni luce dai Cutoliani : Omertà bella come m'insegnasti,pieno di rose e fiori mi copristi,a circolo formato mi portasti dove erano tre veri pugnaslisti...,quelli della Nuova Camorra Organizzata si perdono nella forma dei riti massonico-religiosi del battesimo del nuovo affiliato, i Casertani invece nella forma dei vestiti griffati, come gli attori hollywoodiani,nel 2006 a casa di Pasquale Zagaria, fratello del boss Michele Zagaria alla cui cattura è dedicato questo saggio, furono sequestrate centinaia di scarpe,abiti firmati e tantissimi accessori per un valore stimato di 50mila euro. Agli Zagaria , come racconta Catello Maresca è sempre piaciuto vestire bene, mongiare mozzarella dop, sigarette di una certa marca, prostitute di una certa nazionalità etc , nell'attività investigativa, quando si è alla ricerca di un latitante bisogna tracciare il profilo fisico e psicologico del fuggitivo. Solo calandosi nei panni del camorrista, imparandone i tic, le ossessioni, le debolezze si può sperare di scovarlo, proprio come i segugi che imparano l'odore della preda e ne seguono le tracce fino alla tana. Questo diario di Catello Maresca della Direzione Distrettuale Antimafia, magistrato che ha coordinato le operazioni che hanno portato alla cattura del pericolosissimo boss del clan dei Casalesi,Michele Zagaria, è un percorso interessantissimo nella contro cultura camorristica; ha il ritmo di un thriller e la chiarezza di un saggio, la lettura scorre veloce, una bella sorpresa per questo tipo di testo che di solito risulta noioso e appesantito da continui rimandi a leggi,leggine , storie criminali,scandali politici etc
Con l'ultimo bunker di Catello Maresca entriamo nella stanza del magistrato, ne vediamo le incertezze ,i timori per la fuga di notizie, le gioie per i primi riscontri positivi , l'instancabile voglia di combattere e di motivare gli uomini, le delusioni cocenti per i tradimenti o la rabbia nello scoprire i depistaggi. Insieme al "cacciatore" scopriamo le armi che la tecnologia gli mette a disposizione,gli strumenti informatici sempre più sofisticati ,dai trojan agli jammer,dagli georadar alle termocamere e contemporaneamente le tecniche della preda per sfuggire alla cattura, soprattutto la costruzione della "tana": il bunker , che negli anni è stato dai carpentieri e fiancheggiatori dei clan sempre più perfezionato, perchè il boss deve rimanere nel suo territorio costi quel che costi e allora bisogna rendersi invisibili agli occhi, nascondersi proprio dove meno te l'aspetti , sotto il naso della polizia, poi però basta una ricerca azzardata su Google e..., ma questo lo leggerete nel saggio.


di Luigi De Rosa


Consigliato a chi ha letto :
Operazione Penelope di Raffaele Cantone Oscar Mondadori
I boss della camorra di Bruno De Stefano Newton & Compton


La frase: "Quando li vedi dentro le gabbie, quando li guardi negli occhi, quando ti soffermi sulle loro smorfie e poi li senti farfugliare frasi sgrammaticate, sconnesse, senza peso, allora ti rendi conto della loro profonda insicurezza. Personaggi come Setola spesso costruiscono la loro apparente grandezza criminale su una finta spregiudicatezza, sul rumore fragoroso degli spari, sull'impressione che desta il rosso del sangue. Poche idee, niente sostanza, nessuna capacità. Solo un'ideologia elementare: guadagno facile e immediato. Sono sagome di cartone, rese visibili dai colori forti ma evanescenti con cui vengono dipinte. Alla prima pioggia, proprio come il cartone bagnato, si afflosciano inesorabilmente/dei loro comportamenti mitici non resta niente.
di Catello Maresca da L'ultimo bunker,Garzanti;2012 pag.65 66.

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