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Il nostro nemico, lo Stato Il nostro nemico, lo Stato

Il nostro nemico, lo Stato

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Ne Il nostro Nemico, lo Stato - uno dei trattati politici fondamentali per il pensiero libertario del Novecento - Albert Jay Nock, muovendo dalle tesi di Franz Oppenheimer, costruisce i concetti di "potere sociale" e "potere statale", e li applica all'analisi della storia americana. Nock descrive il processo per mezzo del quale il "potere sociale" viene tramutato in "potere statale" e da esso fagocitato. Il potere sociale è l'interazione volontaria degli individui che creano e scambiano la ricchezza come liberi individui; il potere statale, per converso, non è altro che il processo di confisca di quella ricchezza. Vi sono infatti solo due strumenti per procurarsi la ricchezza: i mezzi politici e i mezzi economici. Lo Stato è l'organizzazione dei mezzi politici e nasce per garantire, alla classe di individui che si sappia impadronire del suo complesso armamentario, un'illimitata possibilità di sfruttamento della ricchezza prodotta tramite i mezzi economici. La costruzione statuale si rivela dunque come la chiave di ogni relazione parassitaria in tutte le convivenze politiche. Per chi accolga queste tesi, risulterà impossibile trovare un qualsivoglia criterio di distinzione fra le attività dei fondatori, amministratori e beneficiari dell'apparato statuale e quelle di una classe di criminali per professione.



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Il nostro nemico, lo Stato 2009-01-04 12:29:28 prupitto
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prupitto Opinione inserita da prupitto    04 Gennaio, 2009
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Il nostro nemico,lo stato

“Lo stato e' un congegno per prendere denaro da un insieme di tasche e metterlo in un altro”

Voiltaire

“Dato che il ruolo del potere è troppo piccolo perchè ci si possano rannicchiare tutti insieme,esiste una eterna gara per vedere chi riuscirà a scacciare gli altri.A questo fine sono divisi in due partiti:quelli dentro e quelli fuori”

Jefferson

E' difficile negare che il saggista americano Nock(1870-1945) sia stato uno dei piu' significativi rappresentanti del movimento anarchico individualista al pari di Tucker,Spooner e Thoreau e abbia contribuito ad anticipare Rhotbard.Consapevole della rilevante influenza esercitata sulla genesi del suo pensiero da Spencer,Paine e soprattutto da Oppenheimer Nock -usando ora l'ironia ora il sarcasmo-muove una critica impietosa e radicale insieme non solo alla costituzione americana ma soprattutto al concetto stesso di stato.Se la politica roosveltiana viene letta come una variante dello statalismo autoritario europeo-i cui teorici l'autore individua in Hegel e Fichte-,se il centralismo di Washington viene letto come un palese tradimento della Dichiarazione e dei suoi presupposti giusnaturalistici,se il liberismo smithiano viene intepretato non come la difesa della liberta' di commercio ma come la giustificazione teorica dei possidenti terrieri e dei proprietari di filande,-e' perche' tutto cio' è la conseguenza diretta dell'affermarsi di quel mostruoso leviatano che e' lo stato che ha ridotto la societa' civile all'acquiscienza trasformandola in un solerte ed ubbidiente esercito in marcia.Storicamente la societa' civile ha inconsapevolmente trasferito la propria liberta' da un leviatano ad un altro-cioe' dalla chiesa allo stato-non rendendosi conto che l'istituzione statale e' sorta dalla confisca e dalla conquista determinando in tal modo una innaturale distinzione di classe ,una innaturale distinzione tra chi sfrutta e chi e' sfruttato, finendo per porsi al di sopra dell'individuo e della societa' e consentendo che al proprio vertice vi fossero veri e propri criminali di professione- usualmente noti con l'espressione demagogica di 'elite politica' -che abilmente hanno saputo creare un sistema clienterale dispensatore di benefici e favori.Se la societa' civile non sara' in grado di porre un argine allo stato,l'inevitabile conseguenza sara' la degenerazione nel collettivismo economico e nel dispotismo politico-militare.D'altronde-conclude ironicamente l'autore-lo stato ha avuto la capacita' di fare qualcosa di efficiente,disinteressato ed onesto nel corso della sua lunga storia?La risposta non puo' che essere interamente negativa.

GAGLIANO GIUSEPPE

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