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Il calcio è un affare. E dove girano i soldi, le mafie allungano i tentacoli. Partite combinate e scommesse clandestine in combutta con le centrali asiatiche del gioco online, racket a bordo campo, merchandising tarocco, appalti sui nuovi stadi sono solo alcune voci di un bilancio miliardario. E molto sporco. Ma non è solo una questione di denaro: il football è anche potere. I clan acquistano squadre per comprare il consenso, per sedersi in tribuna e stringere mani importanti; attingono manovalanza dai vivai giovanili e usano gli ultras come massa di manovra per tenere le città sotto scacco. E intanto le arene si svuotano e nel cuore di molti tifosi la passione viene scalzata da delusione e disgusto. Dalla scalata dei casalesi per conquistare la Lazio alle foto di Maradona e Hamsik usati come testimonial abbracciati a padrini; dalla cordata di riciclatori che stava acquistando la Roma al giro delle pizzerie-lavanderia di capitali criminali che aveva tra i soci Cannavaro e altri campioni. Dalla gita a Scampia di Balotelli alle frequentazioni malavitose di Sculli, dalle promozioni in cambio di bazooka nella Locride al sistemone all inclusive della camorra stabiese, Cantone e Di Feo raccontano storie inquietanti e spesso inedite. Intrecciando in un’unica voce lo scrupolo del cronista e l’esperienza del magistrato, mettono a nudo i fatti ma anche le falle dei sistemi di controllo e di sanzione della giustizia sportiva (emanazione di un’associazione di privati ispirata a logiche di trattativa). E, soprattutto, avanzano proposte concrete per prevenire gli illeciti, rendere più efficienti i sistemi di indagine e meno indulgenti le punizioni. Perché il calcio è un bene comune e deve tornare a essere il gioco pulito che da sempre unisce gli italiani.



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Football clan 2013-06-12 09:16:47 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    12 Giugno, 2013
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Quando il gioco si fa duro,i duri si vendono o no?

Dei cinquecento atleti che militano in serie A , almeno un quinto guadagna un milione di euro all'anno. Il calcio, solo in Italia, è seguito da nove milioni di tifosi allo stadio e venti milioni davanti alle varie TV, da queste poche cifre è facile intuire che un simile fenomeno economico,socio antropologico non potesse essere immune da zone d'ombra, soprattutto non fare gola anche alle organizzazioni malavitose inserite nel tessuto organico di ogni società contemporanea, da Nord a Sud , dall'Est all'Ovest. Uno dei grandi meriti di Raffaele Cantone in questo saggio scritto con l'ausilio di Gianluca Di Feo è l'esposizione,tanto chiara e precisa da inquadrare subito il nocciolo della questione, come se anzichè scrivere il magistrato ex p.m. alla DDA , fotografasse con lo stile di August Sander i ritratti in chiaroscuro del football nostrano e non. La prima foto coglie il cmbiamento epocale del fenomeno calcistico che diventa fenomeno politico. Argentina - Olanda, finale dei Campionati del Mondo del 1978, gli Oranges, la squadra più forte del Mondo quella del calcio totale che nel 1974 aveva dato lezione di stile anche al Brasile, doveva perdere e perse, perchè quella partita era l'occasione imperdibile per la dittatura militare argentina di mostrare la sua forza a tutto il Mondo, così nella finale di Buenos Aires , il calcio fu desaparecido, tant'è vero che per la prima volta una squadra finalista, l'Olanda rientrò negli spogliatoi senza rendere omaggio ai vincitori. Altre foto più vicine a noi e incisive nell'inquadrare il corteggiamento serrato che la malavita fa al calcio sono : Juary, stella brasiliana dell'Avellino, che negli anni Ottanta militava in serie A, scortato del patron Sibilia, si fa fotografare con il famoso don Raffaè di deandreiana memoria, Raffaele Cutolo in persona, il capo e fondatore della Nuova Camorra Organizzata e grande tifoso dei "lupi irpini". Che dire del mitico Pibe de Oro, al secolo Diego Armando Maradona che ,come novella Venere di Botticelli, in una foto,ritrovata dalla Polizia durante una perquisizione, si vede spuntare da una vasca a forma di conchiglia in compagnia di Luigi Giuliano, Lovigino, boss di Forcella, per arrivare ai giorni nostri con Super Mario Balotelli che in vacanza a Napoli, oltre che gita a Capri e cena al Vomero vista Golfo chiede ed ottiene anche il tour nell'Inferno: un giro in moto a Scampia. Di foto fra padrini e calciatori, ne girano parecchie, di situazioni quantomeno ambigue Cantone ne rubrica diverse nel testo,perchè per i boss le star del calcio sono anche simboli per promuoversi e coprirsi di prestigio, quello che però è ancora più sconcertante è il momento in cui si passa alla vera e propria collusione, agli affari fra star del calcio e malavitoso. Nasce il calcio scommesse e la conseguente truffa della compravendita di risultati , di arbitri e calciatori corrotti, con tutto il sottobosco di procuratori, manager e preparatori e faccendieri che gira intorno al grande giocattolo divenuto business. Nel saggio di Raffaele Cantone si analizza il fenomeno corruzione in ambito sportivo che si rivela complesso e radicato in tutti i paesi,nessuno escluso. Dopo la lettura di questo libro le domande si moltiplicano, ci si chiede: sarà mai possibile trovare una soluzione che tenga a distanza il malaffare da questo gioco? Ci domandiamo: perchè ai calciatori si perdona tutto?, perfino un gol con la mano, furbo,cattivo,ignobile,il massimo esempio di antisportività è diventato nell'iconografia deformante di certo modo di celebrare il calcio: la mano de Dios! Perchè? C'è qualcosa di culturalmente sbagliato nello sport del pallone di questi ultimi cinquant'anni.

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