Cosa tiene accese le stelle
Saggistica
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Un'iniezione di autostima
Si sentiva proprio il bisogno di un libro di attualità che non parlasse dei problemi e delle negatività degli italiani. "Cosa tiene accese le stelle" di Mario Calabresi, è il classico libro al posto giusto nel momento giusto. Non dico che si debbano ignorare i libri di critica sociale, di analisi delle tante piaghe della nostra nazione (io stesso ne ho letto molti di questo genere), ma ogni tanto un libro che ti mette il buon umore e che ti fa capire che non tutto è perduto, ci vuole. E' un'iniezione di autostima, una ventata di buonumore.
Non è un romanzo nel senso stretto del termine. E' più che altro un saggio dove l'autore raccoglie le opinioni di tanti italiani di successo nel loro campo che, capitolo dopo capitolo, racconto dopo racconto, ci spiegano l'evoluzione dei costumi e della società italiana in modo sorprendente e per nulla ovvio. Non si tratta di una semplice storia della società italiana dal dopoguerra ad oggi, ma di un insieme di punti di vista di tanti testimoni di questo paese. E' questa l''aspetto più interessante del libro che mi ha convinto a comprarlo.
Ve lo consiglio per la piacevolezza della scrittura e per quella "botta" di felicità e di autostima che proverete nel leggere queste pagine
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LA POSITIVITA' E' DENTRO DI NOI
Finalmente ho letto un bel saggio sulla positività degli italiani, ma soprattutto sulla positività che dimora dentro ognuno di noi.
Mario Calabrese racconta la sua e altre storie di persone speciali che hanno dimostrato durante la loro vita una grande determinazione nel voler raggiungere i propri sogni.
Racconta la storia di persone che hanno raggiunto dei grandissimi successi ma che dalle loro parole sembra che debbano ancora raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi. Racconta anche storie di persone meno famose che comunque grazie alla loro tenacia e alla grande immaginazione percorrono strade inconsuete soprattutto in un momento storico così difficile.
Calabrese smonta il mito del detto "prima si stava meglio e ora sta andando tutto a rotoli" dimostrando che il problema dimora solo nelle nostre teste. Non riesce a dare una vera risposta al pessimismo che attanaglia gli italiani ma cerca di minimizzarlo con le storie dei personaggi intervistati.
Questo è sicuramente un bel saggio che trasmette una sferzata di energia.
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Tutti abbiamo bisogno di un sogno
L’ho letto in un momento in cui lo sconforto aveva preso il sopravvento e devo dire che mi è stato di molto aiuto per ritrovare la fiducia e per non mollare.
Si tratta di un’antologia di storie di persone normali e di personaggi famosi.
Di gente che ha guadagnato la propria libertà grazie alla lavatrice.
Personaggi del calibro di Umberto Veltroni che ci fanno vedere le cose dalla giusta prospettiva.
Moratti che ci racconta delle risse negli stadi anche quando lui era piccolo.
Bambini con malattie gravi che hanno una voglia di vivere ed una forza interiore maggiore degli adulti.
Tratta di tante altre storie su i vari temi e problemi del momento.
Storie che ci fanno riflettere e pensare sul passato e sul futuro.
In tutto i racconti sono quattordici e quello che mi ha colpito di più è stato il penultimo intitolato “Le poesie dei bambini” con protagonista il professor Giuseppe Masera il quale ogni giorno combatte per salvare i suoi piccoli pazienti dalla leucemia.
Un libro toccante, dolce, profondo, divertente, spensierato, triste e malinconico al tempo stesso.
Un libro da leggere!
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Una speranza
Cosa tiene accese le stelle, romanzo di Mario Calabresi edito da Mondadori, rappresenta una perla nel panorama letterario italiano. Non mi riferisco solo allo stile, raffinato, elegante ma anche sapientemente nutrito da anni di esperienza (si parla di Calabresi, uomo colto oltre che direttore de La Stampa), ma anche all'alto contenuto narrativo risultato di un'attenta osservazione, di una ricerca continua nei confronti della situazione politica, sociale ed economica del nostro Paese.
Mario Calabresi, stimolato dalla continue lettere di italiani rassegnati, delusi, indignati, la cui voce è un grido silente che raccoglie solo taciti consensi, persone quindi che non credono nel futuro e che hanno perso la speranza, Calabresi è partito dai sentimenti degli italiani per far capire loro, attraverso le interviste e i racconti di artisti ma anche di gente comune, che l'Italia è ancora un Paese in cui si può sperare, il futuro è racchiuso nelle mani di coloro che non si perdono d'animo e conquistano la loro libertà grazie alla cultura, alla perseveranza degli obiettivi prefissati, alla tenacia.
Si passa dal racconto della nonna dell'autore, della libertà che è riuscita a conquistarsi nel 1955 acquistando la lavatrice e ritrovando un po' di tempo per se stessa, dedicandosi alla lettura (non importava quale libro avesse in mano, la cosa che le premeva era aprire un libro, dimostrare che poteva ancora dedicare del tempo alla sua persona) all'incontro con Franca Valeri, attrice e sceneggiatrice italiana, che, grazie alla sua ironia e acuta intelligenza, ha raccontato il passato attraverso gli oggetti della sua casa senza però rimpiangerlo, al contrario lei dice di amare i giovani di oggi solo che mancano di una guida che sia in grado di aiutarli a trovare la loro strada, la loro vocazione.
Ma nel libro c'è spazio anche per artisti come Lorenzo Jovanotti che ricorda una delle scene del film The Social Network per sottolineare quanto sia importante non solo il talento ma anche la volontà e la passione con le quali una persona deve portare avanti i propri sogni. Investire sui propri sogni sembrerebbe anche l'opinione di Umberto Veronesi e Massimo Moratti.
Durante gli incontri-intervista, Calabresi si spoglia degli abiti da giornalista e gioca con il suo interlocutore, trattandolo come un amico di vecchia data, cercando di far uscire ciò che davvero porta dentro di sé.
Mario Calabresi, nel suo romanzo Cosa tiene accese le stelle, mette nero su bianco la verità di quella parte di italiani, famosi e non, che hanno conquistato la libertà grazie alla maturità, alla costanza e alla dedizione nei confronti dei loro sogni. Perché sperare è ancora possibile.
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Una luce in fondo al tunnel?
Va tutto a rotoli. Il nostro è un Paese senza futuro. Siamo l’ultima ruota del carro dell’Europa. Non ci sono soldi. E’ impossibile affermarsi per i giovani senza “spinte”. Eccetera.
Quante volte al giorno sentiamo queste frasi, le ripetiamo con insistenza?
Mario Calabresi, raccontando le storie di tanti italiani, celebri e meno celebri, prova a gettare una luce di speranza sul nostro cronico pessimismo lamentoso.
Quanto è migliorato il tenore di vita degli italiani nell’ultimo secolo? La medicina, l’istruzione, il cibo, i comfort, le comunicazioni, la pace, la speranza di vita...
Un affresco di un’Italia migliore di quanto temiamo, per non perder la speranza in un Paese che scivola a fondo.
Mondadori, euro 17
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Seconda stella a destra questo è il cammino
Cosa tiene accese le stelle? Secondo il fisico Giovanni Bignami, l'ultimo dei tanti italiani più o meno famosi intervistati da Mario Calabresi in questo saggio: una fusione termonucleare. Ma se mi fermassi a questa risposta , dopo aver letto questo libro, vorrebbe dire non aver capito nulla e fare un torto all'autore. Ci riprovo: agli inizi degli anni '70 quando il dottor Giuseppe Masera si accorgeva che il bambino che aveva di fronte aveva la leucemia, taceva , sapeva che era uguale ad una condanna a morte senza appello. Una vota, una ragazzina di nome Lorena , approfittando di un momento di confusione in ospedale , s'infilo nella stanza dei medici lasciata incustodita, aprì la sua cartella clinica e copiò nel quaderno :"leucemia linfoblastica acuta".Poi tornò dal medico
lo guardò negli occhi e mostrandogli il quaderno gli chiese:"Dottore, devi dirmi cosa c'ho".
Il dottore gli spiegò dei globuli bianchi che si ammalano, di cocktail sperimentali che con lei stavano facendo effetto e aggiuse:"Se tu vai avanti così, con questa voglia di vivere, allora ce la possiamo fare".Lorena oggi ha 53 anni.
Loris Degioanni in un paese sperduto di poche anime ,Vinadio, da bambino mise degli spiccioletti da parte e si comprò un Commodore Amiga, oggi dirige una delle più grandi aziende nella Silicon Valley.Federico Grom e Guido Martinetti , nel 2002, erano due giovani laureati, con una passione:il gelato,ma pochi soldi.Andarono in giro per l'Italia, comprarono limoni d'Amalfi, nocciole piemontesi,i prodotti della tradizione italiana, volevano vendere gelati di qualità, sembrava la scoperta dell'acqua calda in un paese come il nostro con gelatai ad ogni angolo,eppure la loro idea si è dimostrata vincente: adesso possiedono 55 gelaterie in tutto il mondo. Sono tantissimi gli esempi di Italiani incontrati da Calabresi e se leggerete il libro ne rimarrete colpiti e forse scoprirete che cosa tiene accese le stelle, vi dò un aiutino: forse stanno lì per insegnarci "a non tenere la testa bassa neanche quando è tutto buio"
di Luigi De Rosa