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Le nostre bellezze sotto attacco!
Ritorna una delle coppie più collaudate del giornalismo italiano, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, tutti e due del Corriere della Sera. Questa volta l'oggetto della loro inchiesta è il patrimonio culturale italiano e il modo in cui non riusciamo a valorizzarlo e a proteggerlo. Chiese, templi pagani, siti archeologici, musei, gallerie d'arte, palazzi nobiliari, centri storici, borghi medievali: è sterminato il numero delle bellezze del nostro Paese ed è incredibile la loro capillare diffusione, dalla grande città d'arte fino al paesello sperduto di poche anime. Sono molti i mali che affliggono queste meraviglie: il degrado, l'incuria, l'abbandono, la speculazione, la stupidità delle persone del luogo che non sanno o non vogliono valorizzare un bel nulla, per non parlare della cecità e dell'ignoranza della politica, locale e nazionale. Questi mali sono una delle poche cose che riescono ad unire il Nord con il Sud, le isole con il Centro.
Gli esempi portati dai due autori di questo sfascio culturale sono tantissimi, diffusi in tutto il territorio italiano: quando leggi queste storie di inciviltà, un sentimento di rabbia mista a indigazione sale dal profondo del cuore. Un sentimento che si accentua quando, una volta chiuso il libro, esci di casa e vedi con i tuoi occhi ciò che è raccontato nel libro.
Abusi edilizi, allagamenti o incendi, siti archeologici usati come discariche, il crollo della Scuola dei Gladiatori a Pompei, i mosaici che perdono i pezzi, le chiese dove gli affreschi si staccano a causa della muffa e tanti altri sono gli esempi raccontati da Stella e Rizzo.
Ma non si tratta solo di un libro denuncia. Il libro, infatti, fa delle proposte serie e innovative per valorizzare le nostre bellezze e migliorare le strutture ricettive, come già è stato fatto in molti Paesi europei ed extra-europei, migliorando esponenzialmente i ricavi e l'occupazione.
E' un libro che consiglio vivamente come tutti quelli di Stella e Rizzo perchè ci fa capire quanto dobbiamo sentirci fortunati ad avere un patrimonio culturale così sterminato, e quanto ci dobbiamo sentire obbligati a proteggere e tutelare i nostri tesori e la nostra Memoria. Senza contare che la valorizzazione delle nostre ricchezze culturali può essere un eccezionale volano per la nostra economia e per l'occupazione.
Un giorno ci fu un ministro che disse che con la cultura non si mangia. Forse quel ministro non sapeva che il museo del Louvre, ogni anno, totalizza 9 milioni di visitatori e un fatturato di 40 milioni di euro...Alla faccia della crisi!