Putin. L'uomo senza volto
Saggistica
Editore
Masha Gessen è nata in Russia il 13 gennaio 1967 da una famiglia ebrea ashkenazita. Emigrata negli Stati Uniti nel 1981, è ritornata in Russia nel 1991 dove attualmente vive. L’agente letterario che ha venduto la sua biografia non autorizzata di Putin, molto preoccupata per Masha, la sta convincendo a ritornare negli Usa, avendo lei subìto minacce a Mosca. È perfettamente bilingue, parla e scrive in inglese e russo. Scrive regolarmente per “New Republic”, “New Statesman”, “Granta” e “Slate”. È corrispondente in Russia per “US News & World Report”. Ha alle spalle tre opere di non fiction.
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
L’uomo forte del Cremlino
Il libro che abbiamo di fronte tenta di rispondere ad due domande molto semplici :
chi è Putin ?
come è arrivato al potere?
Un fatto emerge inconfutabile dalle cronache dei giornali e dai notiziari televisivi: Vladimir Putin rimane un enigma.
Prima di adentrarci nei meandri della lettura dobbiamo prendere in considerazione il fatto che il personaggio Vladimir Putin fa parte delle dinamiche storiche dell’enorme paese chiamato Russia o Unione Sovietica, per un certo periodo storico.
Nell’arco della secolare storia del paese l’ uomo forte a capo della nazione non era un eccezione, ma piuttosto la regola. Nelle mani dello zar era concentrato un enorme potere decisionale. Questo principio non venne nemmeno abbandonato durate gli anni del comunismo sovietico, anzi al contrario, era il segretario generale del partito comunista a tenere le redini del potere nel paese. Con la dissoluzione dell’URSS e la nascita della Russia post-sovietica questo concetto dell’uomo forte venne riaffermato con la figura del presidente.
Vi è però un altro elemento, anch’esso tipico della storia russa e sovietica, da tenere presente prima di leggere questo interessante testo: il meccanismo della scelta dell’ erede designato sia nell’epoca degli zar sia nell’epoca sovietica. Gli zar e i segretari generali non erano scelti a caso. Nel caso degli zar il prinicipio di secessione non era sufficiente per garantire la stabilità del trono e del paese, perciò gli zar deboli venivano regolarmente estromessi e sostituiti da uomini risoluti. Gli segretari generali giudicati per cosi dire non in linea con l’idea del socialismo reale sovietico venivano regolarmente destituiti e sostituiti da uomini devoti all’ortodossia dogmatica marxista-leninista.
Nella Russia post-sovietica il meccanismo rimase lo stesso: designare un erede all’altezza della situazione e in grado di mantenere salde le redini del potere nelle sue mani. Con ciò si sarebbe mantenuta l’integrità territoriale della Russia, obiettivo non nuovo nella storia del paese. Evitare il vuoto di potere, questa è la chiave di lettura idonea per capire gli avvenimenti nell’arco della lunga storia dell’immenso paese.
Tenendo conto di tutto ciò ci risulta più chiara la parabola politica di Vladimir Putin. Vladimir Putin dunque non è un eccezione alla regola, ma piuttosto la conferma della regola vigente da secoli in Russia.
Il sottotitolo del libro è significativo : l’uomo senza volto. Queste tre parole racchiudono in sé la carriera politica di Vladimir Putin: membro oscuro dell’apparato di sicurezza e dei servizi, dunque a tutti gli effetti faceva parte della nomenclatura del regime comunista. Da questa nomenclatura sopravvissuta al trapasso dal vecchio al nuovo emerse la figura praticamente sconosciuta del futuro presidente della Russia.
Nel libro il lettore prende visione di tutti i meccanismi che hanno portato al potere Vadimir Putin: il ruolo di Boris Eltsin, il periodo a San Pietroburgo, il problema delle elezioni presidenziali,la carriera nella KGB, la presidenza e la natura del potere di Putin, le ombre del passato potere sovietico nella Russia post-sovietica e il problema della trasparenza elettorale.
Il testo si presta ad una lettura scorrevole senza intoppi dovuti alla pesantezza della terminologia di settore. I concetti chiave sono espressi in modo semplice, comprensibile e esaustvo. Il testo è arricchito con degli approfondimenti interessanti che però danno un tono divulgativo e giornalistico all’opera. È chiarò che non siamo di fronte ad un testo storiografico. Si tratta di un testo di divulgazione ben riuscito che però non pretende di essere un manule storico pur affrontando un argomento di nicchia giornalistica e storiografica.
In conclusione un libro da leggere con la dovuta attenzione per capire la Russia odierna.