La parola contraria
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Je suis Erri
Brevissimo testo, che racconta la vicenda personale dello scrittore Erri De Luca, per cui è in corso da qualche anno ed ancora in questi mesi un processo per essersi schierato dalla parte dei NO TAV della Val di Susa. E’ un vero inno alla libertà di parola, di pensiero e di espressione, che non può lasciare indifferenti, anche perché il pensiero corre, per analogia, anche alla strage di Charlie Hebdo. Nelle prime pagine sono interessanti le considerazioni dello scrittore, che racconta di come un libro possa spostare la direzione della vita, di come anche i giovani possano essere influenzati dal mondo intellettuale, di come la parola, per antonomasia ambito e dominio di uno scrittore, possa determinare anche istigazioni ed influenze. Ma la parte che mi ha più colpito è la forza con cui l’autore difende la propria posizione in questa lotta di prevenzione popolare, di cui si parla tanto sui giornali, ma non forse abbastanza, la grinta con cui rivendica la propria libertà di esprimere il suo pensiero. Libertà. Questa è la parola chiave. Libertà anche di essere contro. Con fierezza e coerenza con i propri valori.
Indicazioni utili
la letteratura dell'impegno
Ripenso alle prime classificazione letterarie che si imparavano nei primi anni di scuola.
Esistevano gli scrittori della letteratura d’evasione, che nei momenti di dolore e di guerra, sfruttavano i propri talenti letterari per alleggerire la realtà e i cuori dei loro lettori, e poi, esistevano gli autori della letteratura dell’ impegno, che non potevano tacere, e sfruttavano i più dolci vocaboli per affrontare il loro dolore e denunciarlo a nome loro e di chi non aveva voce.
Esistevano ed esistono fino ad ora, solo che alcune firme lasciano più il segno di altre.
Un libro da 4€ perché la verità sia fruibile a tutti e non un esclusiva dei più benestanti.
Poche righe di cuore, accompagnano questa battaglia letteraria e politica.
Erri de Luca ci spiega la sua accusa per Istigazione al sabotaggio dei cantieri Tav.
Ci parla della famosa intervista incriminante lasciata all’huffington Post, in cui difendeva la libertà di espressione dei no-tav, e marciava con loro per la liberazione da un imposizione governativa che non dava udienza alla piccola comunità, e sì, incitava a protestare e combattere per tutto ciò in cui si crede.
Nessun arma, solo la parola di un uomo di grande sensibilità e cultura, nessuna criminalità organizzata, solo una presa di posizione chiara e decisa.
Erri si difende con i suoi strumenti più cari, ci mostra l’etimologia delle parole con cui viene accusato, istigazioni, incitazioni, che in realtà, non hanno condotto a nessuna azione vandalica concreta, ma hanno offeso l’opinione di ben pensanti che impongono la loro opinione.
Uno scontro tra opinioni contrarie, non è un romanzo ma è la vita vera.
Un autore che fa del proprio mestiere una scelta consapevole e impegnata, un atto concreto, oltre le parole, per denunciare la libertà del proprio punto di vista, come scrittore e come uomo.
Con questo testo e questo gesto, si è formata una più solida comunità di lettori,scrittori e politici che dichiarano nella vita e nel web iostoconerri, come sinonimo, io sono per la libertà di espressione.