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Intervista con il potere

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La vita privata della Fallaci e quella professionale si sono sempre intrecciate: la scomparsa di due persone amate la spinge a un totale isolamento, ma poi, dopo la pubblicazione di Un uomo nel 1979, mette a segno per il «Corriere della Sera» i due straordinari reportage dall’Iran di Khomeini e dalla Libia di Gheddafi, che compongono la prima parte di questa Intervista con il Potere. Nella seconda parte, dal 1964 al 1982 sfilano davanti al lettore i nomi che hanno fatto la storia della seconda metà del Novecento, nelle memorabili interviste realizzate come inviata dell’«Europeo»: Robert Kennedy, James Farmer, il Dalai Lama, Rascida Abhedo, Faruk El Kaddoumi, Sandro Pertini, Giovanni Malagodi, Ugo La Malfa, Giancarlo Pajetta, Enrico Berlinguer, Deng Xiao-ping, Lech Walesa, Mieczyslaw Rakowski, Ariel Sharon.



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Intervista con il potere 2013-09-02 15:00:37 Sam93
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Sam93 Opinione inserita da Sam93    02 Settembre, 2013
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Una maestra di vita

Premessa: il libro è scritto bene, fa riflessioni profonde, basate sulla sua esperienza personale (quale miglior approfondimento di questo?) e ciò di cui narra è estremamente interessante... Soprattutto perchè è vero. Sarà che ho vent'anni e vivo nelle mie illusioni, ma questo libro per me è stato una folgorazione: mi ha mostrato come si può continuare ad avere sempre vent'anni a livello di pensiero ed ideologia.

Detto questo:
Questa donna era (anzi, è) una forza della natura.
La sua potenza mentre descrive il potere o la rivoluzione è qualcosa di indescrivibile: sono passi che andrebbero fatti leggere a chiunque creda che il potere è tutto ciò che conta nella vita e a chi pensa che la rivoluzione è sempre bella, sempre necessariamente buona, solo perchè è rivoluzione, è un cambiamento ed il cambiamento è sempre positivo. Questa è una delle strane idee che ci siamo fatti fin dall'ottocento, con il positivismo: il cambiamento, la novità, la rivoluzione non sono sempre positivi solo perchè si chiamano cosi. Il passo in cui si parla di quanto sia ridicolo il potere o quello in cui la Fallaci parla dei rivoluzionari che inevitabilmente diventano dittatori, di come questi non siano particolarmente intelligenti, brillanti, geniali o furbi: queste sono chicche che nessuno dovrebbe perdere. Questi passaggi hanno una potenza, una forza, un carisma (quel carisma che tanto manca ai rivoluzionari, quel carisma che costruiscono una volta diventati dittatori) che inevitabilmente incolla il lettore alle pagine.

La Fallaci, poi, descrive con una lucidità impressionante anche gli eventi che più l'hanno colpita: impossibile dimenticarsi dell'episodio in cui si toglie il chador con disprezzo e rabbia di fronte a Khomeini. Non l'ho vissuto, ma ora lo ricordo come se fossi stata lì in quel momento.
Inoltre, è lucida, forte, potente in ogni momento: mai una volta si lascia andare, difende sempre le sue idee: di quelle è portatrice, della sua cultura, del mondo in cui è nata e vissuta.
Forse, l'unica pecca che le posso trovare è l'altra faccia della medaglia di cui ho appena parlato: ovvero, è così tanto portatrice della sua cultura che tende a giudicare con canoni occidentali anche il mondo arabo, o quello dell'estremo oriente, che si muovono su criteri completamente diversi dai nostri. Ma non sento di condannarla per questo, perchè la Fallaci è portatrice della cultura occidentale, sì, ma prima ancora delle ideologie che la spingono.

Proprio queste ideologie che la spingono a fare interviste ai grandi del mondo sono il motivo per cui credo che tutti dovrebbero leggere "interviste con il potere": la Fallaci, infatti, mostra come si può essere forti delle proprie convinzioni senza mai cedere di un passo, nemmeno nelle situazioni più difficili. In questo credo che stia diventando per me una maestra di vita.
è un libro che andrebbe portato nelle scuole e nelle università, fatto leggere ai ragazzi, giovani, come me, ma anche un po' più giovani di me. Lo si potrebbe fare ad un livello più pratico per mostrare l'esperienza di qualcuno che la storia l'ha vissuta e se si volesse puntare un po' più in alto anche per mostrare COME questa donna, questa persona, la storia l'ha vissuta.

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