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In questo nuovo libro Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ci svelano i territori in cui la presenza della 'ndrangheta è più forte, mostrandoci come essa si premuri di rimanere al passo coi tempi. Per la 'ndrangheta una guerra e una pandemia sono nuove opportunità di business. Il conflitto in Ucraina, per esempio, è una tavola imbandita dove non manca nulla: armi, edilizia, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei. Una ghiotta opportunità che segue la lunga stagione del Covid-19, durante la quale la mafia calabrese si è prodigata in azioni «filantropiche» a sostegno di famiglie e imprese in difficoltà, innescando un meccanismo di dipendenza da sfruttare a tempo debito. Pur conservando la propria base in Calabria, la 'ndrangheta ha ormai ben poco della mafia rurale d'un tempo: è sempre più globale, più connessa, più ramificata. È attiva in gran parte delle regioni del Nord Italia e dei paesi europei, Germania in testa, poi in Africa, in America, in Australia, e guarda con interesse all'Asia. Il suo «sguardo presbite» non ha confini.



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Fuori dai confini 2024-05-28 07:30:21 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    28 Mag, 2024
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"Normalizzazione", dalla Calabria al mondo intero

15 Agosto 2007: è la data della strage di Duisburg, che fa da importante spartiacque tra 'ndrangheta tradizionale e avanguardista, tra 'darwinismo criminale', in cui bisogna dimenticare le faide rurali e le mafie 'ancora ferme al business del cemento e delle estorsioni', e strategia del basso profilo - fatta di assuefazione, diversificazione e violenza centellinata - che ha permesso alla criminalità calabrese di imporsi in (almeno) 34 paesi fra tutti i continenti.
Il traffico di armi e di esseri umani per la guerra in Ucraina, le 'azioni "filantropiche" a sostegno delle famiglie in sofferenza' per il Covid-19, la "Tripla Frontiera" sudamericana, l'intricato rapporto tra l'Australia e Frank Madafferi, Rocco Morabito e un'anonima applicazione di messaggistica, il ritorno al baratto nell'Africa subsahariana e i 316 Kmq di Malta con i suoi trecento casinò virtuali sono solo alcuni dei tanti temi toccati dal saggio e accomunati dal rapporto di proporzionalità diretta tra corruzione e malavita.
E 'l'eterna sfida tra guardie e ladri prosegue nel mondo digitale' fatto di like, fake news, cashing out e black market, mentre ulteriori sguardi criminosi attenzionano sia i fondi del PNRR sia i Paesi privi del 416bis sempre attraverso quello 'sguardo presbite' che 'più che concentrarsi sul presente, guarda lontano' sfruttando il 'meccanismo perverso di vasi comunicanti, dove la sofferenza dell'uno è proporzionale al godimento dell'altro'.

Il magistrato reggino, affiancato dal giornalista scrittore con cui condivide la provincia natale, afferma che 'Si tratta di guardare il mondo con altre lenti, non quelle della morale ma del profitto', in cui postmodernità, iperconnessione e globalizzazione non colgono mai di sorpresa la mala calabra, liquida e mutevole senza in alcun modo tradire le sue radici storico-culturali.

Tra analisi minuziosa dei vari fenomeni criminosi, lessico medio e testo alquanto scorrevole, lo slogan, in continua sovrimpressione nella mente di chi scrive e di chi legge, è sempre lo stesso: 'Por la plata lo que sea'*.

*per i soldi qualunque cosa

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"La rete degli invisibili";
"Complici e colpevoli", degli stessi autori.
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