La generazione
Saggistica
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Turista nella sua vecchia vita
Un giovane ragazzo ritorna nel suo paese di origine, in Toscana, perché la sua storia d’amore a Milano, per via della quale era fuggito dalla sua famiglia, è naufragata. Si ritrova turista nella sua vecchia vita e, dopo un iniziale periodo di spaesamento, ozio ed insoddisfazione, complice la convivenza con tre anziane zie matrone abbastanza insopportabili, si ritrova comunque coinvolto nella vita familiare e spinto a farne parte, per meritarsi vitto e alloggio. Si rende disponibile ed ha modo di conoscere dinamiche della sua famiglia di cui era all’oscuro, ha modo di ricordare la sua terra, i motivi per cui se ne era andato, leggendosi dentro e cercando di riconciliarsi, con il padre, ma soprattutto con se stesso. Ne deriva, in discesa, lo sviluppo di tutta la parte positiva del fumetto, che sa di riscatto e di calore. Per una storia d’amore ricucita, per un’autorealizzazione scoperta, per il calore di una famiglia ritrovata. Calore che è capace di proteggere dalle parole del mondo. Peccato per il disegno, che ho trovato spigoloso, e freddo, soprattutto nella raffigurazione dei volti.
Le generazioni di ieri e di oggi
Tante erano le speranze che accompagnavano Matteo quando decise di lasciare il paese natio. Una fuga la sua, giustificata dalla volontà di intraprendere un nuovo percorso universitario ma celante, in realtà, il desiderio di coltivare un amore proibito e mal visto nella piccola cittadina in cui la sua vita aveva avuto origine e scorrimento.
Costretto a tornare a casa dopo anni di assenza, il giovane si trova davanti ad una cittadina completamente mutata. La sua famiglia, in primis, non è più quella che conosceva. Inizia così il percorso di crescita del ragazzo, un percorso atto a rimettere in gioco tutte le sue certezze, nonché a riscoprirsi e a trovare il coraggio delle proprie ragioni.
“La generazione” di Flavia Biondi è un graphic novel capace, in pochissime e rapidissime pagine, di inquadrare con grande maestria quella che è la società attuale. Con tratti minimali ed al contempo articolati e con l’ausilio di una storia ben costruita e sviluppata, l’autrice cattura chi legge in modo totalitario. Lo sguardo del conoscitore è vigile in ogni frangente, in ogni battuta. L’elaborato è privo di sbavature e funziona proprio grazie alla semplicità. Il protagonista, in particolare, è un giovane alla ricerca di sé e di quel che vuole dalla vita; un percorso di maturazione arduo, il suo, che non mancherà di giungere al suo compimento.
Ottima e soddisfacente anche la riflessione insita e dedita a quelle che sono le generazioni, di ieri e di oggi. Ciascuna con il suo “pretendere”, ciascuna con il suo “avere”, esse saranno dipanate con occhio critico e acuto.