Io sono Maria Callas
Saggistica
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Maria & Callas
Ecco Maria. Una donna fragile, goffa e sovrappeso, cresciuta in un contesto famigliare conflittuale, con l’insicurezza di un aspetto non seducente e la rigidità dell’educazione musicale. Una donna che coltiva nel cuore sogni semplici e borghesi: una villa in città, una famiglia, un amore.
E poi c’è la Callas. Artista dalla vocalità senza precedenti e dall’eccezionale talento teatrale, una donna capace di scardinare il mondo della lirica regalando per la prima volta passione, vita e drammaticità alle eroine del “bel canto”. Una diva dal fascino magnetico, arrogante e inarrivabile.
Proprio la Callas, che sulla scena indossa i panni di regine e sacerdotesse, è la maschera di Maria. Negli anni ’50 il mito della Callas è all’apice, interpretazioni rimaste nella leggenda che cambiarono per sempre la storia del teatro lirico, un repertorio unico, collaborazioni con grandissimi registi - Visconti, Zeffirelli e poi Pasolini. Bella, sicura, elegante, la Callas è la regina dell’opera e del jet set, mentre Maria si fa sempre più piccola. Ma proprio quando la voce comincia a vacillare, prende il sopravvento Maria, la donna maldestra che vuole una vita al di là della Callas, di Norma o Medea. La donna che vuole credere all’amore e alla passione, e si ritrova infine a mani vuote. Senza più niente.
“Io sono Maria Callas”, graphic novel di cui la fumettista Vanna Vinci ha curato testi e immagini, è una biografia molto particolare, un’opera corale con l’impianto di una tragedia greca che si avvale di intensi disegni in bianco, nero e rosso. Successi e vita personale della celebre artista ci vengono restituiti attraverso la voce di Maria a cui si aggiungono quelle di amici, collaboratori, detrattori e amanti, persino alcune insolite come Euripide, Verdi o Sarah Bernhard, tutti a raccontarci qualcosa di lei - un’opinione, un pensiero o un frammento di vita. Si compone così un lavoro di grande forza empatica, che scava oltre l’icona e la leggenda, per rivelarci qualcosa sulla donna: le sue fragilità, le sue passioni, la sua solitudine, la sua profonda infelicità.
«Cos’è una leggenda? In fondo io credo di essere stata un vero essere umano».