Dimentica il mio nome
Saggistica
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Opinioni inserite: 3
Sopravvalutato....
Ciao a tutti!
Mi chiamo Rebecca e sono pronta per essere bruciata viva.
Ebbene si, farò la voce fuori campo e mi dispiace.
Poco tempo fa chiesi consigli in merito ai graphic novel, visto che non ne avevo mai letto uno mi hanno consigliato Zerocalcare.
Sono finita in libreria il giorno stesso per comprare "Dimentica il mio nome" come unica possibilità di scelta e non so se sia stato a causa di questa scelta forzata o forse perché dovevo cominciare con un altra sua storia, non lo so fatto sta che ora sono qui a dirvi la mia.
L'ho letto lentamente perché come al solito i fumetti (no ok scusate Graphic Novel!) cerco di gustarmeli guardando i disegni, assaporando le battute e via dicendo.
E andando avanti mi chiedevo: cos'ha sto Zerocalcare in più rispetto ad altri?
Ahimé...
La mia risposta è stata: assolutamente nulla.
Non mi ha coinvolto, alcune battute le trovavo forzate e per nulla fresche, non mi ha trasmesso nulla e a volte dimenticavo di averlo li sul comodino che attendeva di essere letto.
Credo sia (secondo mio modesto parere eh...) leggermente, ma solo leggermente sopravvalutato!
I disegni sono molto belli e minuziosi (questo non si può negare) ma per il resto non c'ho trovato nulla di esaltante...
Preferisco di gran lunga Leo Ortolani con Rat-Man che è assolutamente esilarante e di cui non potrei fare a meno (ma Rat-Man è un fumetto non è un Graphic Novel direte voi. C'avete ragione ma allora preferisco di gran lunga i fumetti!!!!).
Mi dispiace ma sono abbastanza delusa.
Ciao
Rebecca
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Impossibile da dimenticare
E finalmente dopo anni di pubblicazioni ottime è il momento del capolavoro assoluto!
Zerocalcare, ormai uno dei nomi più grandi e conosciuti del fumetto italiano piazza con "Dimentica il mio nome" il suo masterpiece: il lavoro con il quale ci si confronterà in futuro e che diventerà il termine di paragone anche per Zerocalcare stesso. Purtroppo per lui sarà difficile d'ora in poi sfuggire al costante paragone con quest' opera e francamente mi suona difficile che lo stesso autore riuscirà mai a bissare questo lavoro.
D' altro canto, lo aveva scritto lui stesso sul suo blog "in questo libro ci ho biuttato un bel pezzo di cuore mio" e si vede.
La storia si basa su di un flashback che ripercorre la storia della sua famiglia, in particolare della nonna e della madre, non starò tuttavia qui a farvi il riassunto in quanto non la vedo una cosa utile. Ciò che colpisce è quanto ognuno di noi in questa storia ci può vedere tanto (ma veramente tanto) della propria vita, è incredibile quanto io personalmente abbia rivissuto in queste tavole esperienze, pensieri e sensazioni che Zerocalcare descrive con metafore e disegni stupendi.
è inoltre strano vedere un progressivo distacco di Calcare dal citazionismo sfrenato delle pubblicazioni nel blog o dei precedenti libri, certo ci sono ancora i cavalieri dello Zodiaco, Leonida e altre citazioni sparse, ma rispetto al passato sono sempre meno e rendono il libro più maturo ed accessibile anche a chi non è cresciuto con certi "dogmi", magari ne perde nel senso della risata pura (di cui è comunque infarcito il suo blog, quindi accontentiamoci) ma non era questa la ratio del libro. il libro doveva far pensare, e lo fa; doveva commuovere, e lo fa; doveva dimostrare la crescita dell' artista, e lo fa, consacrandolo insieme a tutti i grandi del fumetto italiano e non solo.
Complimenti sentitissimi ad un autore che non la smette mai di sorprendermi.
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Cronache da Rebibbia
Zerocalcare, all’anagrafe Michele Rech, cresciuto a Roma ma di origine francese, è probabilmente il più noto (e forse anche più bravo) fumettista italiano degli ultimi tempi, salito alla ribalta dopo anni di gavetta disegnando e scrivendo storie nel circuito dei centri sociali oltre che per alcune testate e riviste di settore. Si può considerare un’artista completo che disegna e scrive i testi delle proprie produzioni.
Dimentica il mio nome è il quinto libro a fumetti uscito recentemente e segue il clamoroso successo dei libri precedenti (forse sarebbe meglio chiamarle graphic novels), in particolare de “La profezia dell’armadillo”, il primo della serie che ha dato inizio alle avventure di “Calcare” stesso e del suo inseparabile armadillo, una sorta di alter ego, un “amico immaginario” che si palesa a fianco del nostro eroe, sempre pronto a dispensare consigli e suggerimenti. Anche Dimentica il mio nome, come del resto le altre pubblicazioni, è ambientato principalmente nella periferia romana e precisamente nel quartiere di Rebibbia dove Zerocalcare vive tuttora. Pertanto si tratta di una storia dal contenuto fortemente autobiografico che parte da un lutto, la morte della nonna di Calcare, per poi svilupparsi attraverso il meccanismo del flash-back, nel passato raccontando la vita della sua parente. L’infanzia e l’adolescenza passate a Nizza, dove la nonna viene allevata da una aristocratica famiglia russa scappata giusto in tempo dalla rivoluzione bolscevica, il matrimonio con un misterioso signore inglese e le vicende successive che saranno opportunamente svelate in modo da gettare nuova luce sull’alone di mistero che avvolge il passato della nonna e più in generale della famiglia “Calcare”, per lo meno da parte di madre.
In definitiva, rispetto ai precedenti albi Dimentica il mio nome è forse una storia più intimista e matura, che fa solo sorridere e un po’ meno ridere, anche perché prevalgono momenti di tristezza molto personali, peraltro perfettamente calati nel contesto della vita di strada e di periferia in cui non sempre è facile crescere soprattutto se sei un ragazzo chiuso e dotato di molta (troppa) fantasia. A proposito di fantasia anche in questa, come nelle altre storie, vale la pena di evidenziare certi elementi che costituiscono una sorta di marchio di fabbrica di Calcare: la costante presenza di parenti ed amici con le sembianze di animali (tra cui la madre e la nonna appunto), la comparsa di personaggi di fantasia tratti dal mondo dei fumetti, del cinema o dei cartoni animati giapponesi che sottolineano l’anima “Nerd” dell’autore, come “I cavalieri dello zodiaco”, lo spartano Re Leonida del film 300, il cattivo Darth Vader di “Guerre stellari” o personaggi e situazioni della saga fantasy “ Le cronache del ghiaccio e del fuoco” di G. Martin.