Saggistica Arte e Spettacolo Pier Vittorio Tondelli o la scrittura delle occasioni autobiografiche
 

Pier Vittorio Tondelli o la scrittura delle occasioni autobiografiche Pier Vittorio Tondelli o la scrittura delle occasioni autobiografiche

Pier Vittorio Tondelli o la scrittura delle occasioni autobiografiche

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Il volume di studi Pier Vittorio Tondelli o la scrittura delle occasioni autobiografiche contiene saggi vari dedicati all’Opera di Tondelli, e si segnala per essere il primo volume, pubblicato dopo il ventesimo anniversario dalla morte dello scrittore di Camere separate, che offre un panorama pressoché completo sul “mestiere di scrittore”, sulla critica, sulla produzione giornalistica e letteraria, e propone, dunque, una nuova prospettiva sulla generazione precedente e successiva a Tondelli.



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Pier Vittorio Tondelli o la scrittura delle occasioni autobiografiche 2013-08-29 17:26:06 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    29 Agosto, 2013
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Tondelli!

Dalle Edizioni Sinestesie giunge un prezioso testo, disponibile in formato e-book, che raccoglie saggi e testimonianze su Pier Vittorio Tondelli: l’autore di romanzi come “Rimini” e “Camere separate”, intellettuale, maître à penser e saggista assai valorizzato dalla critica contemporanea e riscoperto come personaggio chiave per comprendere fenomeni letterari come quello dei “Cannibali” degli anni novanta.
“Il presente volume, che si rivolge tanto a specialisti quanto a lettori esperti, vuole essere un’occasione da non perdere, per tornare a leggere e rileggere, studiare nuovamente, oggi, dopo oltre vent’anni dalla sua morte, l’Opera del mittente dei Biglietti agli amici”.
Nella raffinata introduzione che prelude a capitoli monotematici e récit, Angelo Favaro vede in Tondelli “un exemplum di quelle occasioni che si potrebbero perdere, se non si fa attenzione, o che forse si sono già perdute, perché si sono lasciate sfuggire”. Prendendo le distanze da formule spesso utilizzate per lo scrittore di Correggio (“fenomeno Tondelli”; “l’incauta e iterata associazione di Tondelli a letteratura generazionale”), il curatore dell’opera definisce “multiforme e polifonica l’energia linguistica, espressiva, emotiva”. Per comprendere questa felice qualificazione basta confrontare lo stile narrativo impulsivo ed estemporaneo degli scandalosi (in senso cronachistico: furono messi all’indice!) “Altri libertini” – la raccolta di racconti su disagi corali e inquietudini giovanili degli anni settanta – con l’esposizione intimistica e tormentata di “Camere separate”. Lo stesso Tondelli ebbe modo di definire la sua scrittura come “un colpo d’oppio”.
Quasi a voler ribadire il ruolo ontologico ed entificante delle occasioni nella poetica dell’autore prematuramente scomparso (“curioso onnivoro … viaggatore infaticabile”), Angelo Favaro osserva come il lettore abbia un incontro del tutto personale con Tondelli che non è mai “entrato nel circuito scolastico formativo”, così che “ciascuno ha un’esperienza individuale con questo autore misterioso, malinconico, schivo”.
La prefazione colpisce poi nel segno quando definisce la relazione empatica con il lettore di Tondelli: “Il lettore … sempre in crisi, sempre in fuga, sempre in cerca sia nella sua intrinseca qualità di essere umano, sia nella sua estrinseca di essere sociale-civile”. Proprio così mi sono sentito io, mentre leggevo nelle opere di personaggi ai quali “non si vorrebbe assomigliare … non si vorrebbe essere al loro posto o fare quel che loro fanno, perciò non c’è processo di identificazione…”
E, ancora, Angelo Favaro colpisce nel segno quando NON si avventura in periodi ipotetici del terzo tipo (“se fosse vissuto più a lungo avrebbe scritto il capolavoro della letteratura italiana e sarebbe divenuto il nuovo Pasolini o Calvino o chissà chi altro”) e quando abilmente pone nella sospensione il senso della continuità drammatica del destino umano: “Si muore sempre nell’incompiutezza dei propri progetti, si muore così ad un certo punto, e tutto l’incompiuto consente di vivere ancora, solo in questo modo non si finisce mai di vivere.”

Non dirò nulla di tutti gli altri interventi che si susseguono nell’opera se non che:
- Viller Masoni illustra le iniziative di “Un centro per studiare Tondelli”, indicando le coordinate del sito web http://tondelli.comune.correggio.re.it
- Vi è una perla: un racconto-ricordo (“Caro Pier”) di Enzo Siciliano, lo scrittore già Premio Strega nel 1997 con “I bei momenti”
- Tra le altre pregevoli testimonianze, il filosofo Gianni Vattimo fornisce il suo punto di vista accostando Tondelli al tragico-religioso Pasolini e all’ironico Arbasino.

Segnalo a chi fosse interessato inoltre che “Il Centro di documentazione Pier Vittorio Tondelli organizza la tredicesima edizione del Seminario Tondelli. Esso ha l’obiettivo di riunire studenti (laureandi o dottorandi) e giovani ricercatori per dare loro l’opportunità di uno scambio e di un confronto su temi di ricerca e di approfondimento. Il Seminario, che si svolgerà nella giornata di sabato 14 dicembre prevede relazioni della durata massima di venti minuti e un adeguato spazio dedicato al dibattito. Gli interventi verranno raccolti e pubblicati on line sul sito ufficiale del Centro (http://tondelli.comune.correggio.re.it) sotto forma di Atti (sono già disponibili quelli delle precedenti edizioni). La lingua ufficiale del Seminario è l’italiano. Coloro che sono interessati a partecipare sono pregati di inviare entro il 16 novembre all’indirizzo biblioteca@comune.correggio.re.it la loro proposta di intervento con una sintesi dell’argomento (300-400 parole) ed una breve autopresentazione.”

Ai lettori – e qui in qlibri ce ne sono tanti: sensibili, raffinati e accaniti! – dedico un aforisma, da prendere come tale o da contestare: “Il lettore, come lo scrittore, è un solitario. Ma ha bisogno degli altri per comunicare quanto ha letto e quanto ha scritto”.

Bruno Elpis

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Rimini, Camere Separate, Pao Pao o altri scritti di Pier Vittorio Tondelli
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