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Non so che viso avesse
Non so che viso avesse
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La presentazione e le recensioni di Non so che viso avesse, opera di Francesco Guccini edita da Mondadori. L'autobiografia di Guccini scritta a quattro mani con l'amico Alberto Bertoni, italianista e poeta ma soprattutto suo infaticabile esegeta e rintracciatore di memorie. E di testi. Come il quaderno ritrovato delle sue prime canzoni tutte inedite. O gli articoli di Francesco giornalista alla Gazzetta di Modena di Guglielmo Zucconi e Arrigo Levi. Il "Guccio" racconta tutto: le radici, la famiglia, il mulino, i nonni e i bisnonni. Pavana, luogo mitico della geografia dei suoi fan. E la locomotiva. E la piccola città bastardo posto, la mia America e la sua, e lui che come in un libro scritto male si era ucciso per Natale. Versi che oggi si studiano nelle scuole e hanno fatto dì Guccini sia un classico sia un poeta contemporaneo. E poi ancora la vita, gli amori, la politica, il vino, le sigarette che ha smesso di fumare e dice di non riuscire più a scrivere e cantare.
Francesco Guccini, (Modena, 1940) è un cantautore "mito" di più d'una generazione e anche la sua attività di scrittore si configura come una delle esperienze più originali e suggestive della scena letteraria italiana dell'ultimo decennio. Esordisce nel 1989 con Cròniche Epafániche (Feltrinelli), per pubblicare poi: Vacca d'un cane (Feltrinelli, 1993), Racconti d'inverno (Mondadori, 1993; con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi), La legge del bar e altre comiche (Comix, 1996; Mondadori, 2005), Cittanòva blues (Mondadori, 2003). Insieme a Loriano Macchiavelli ha scritto, per Mondadori, i romanzi gialli Macaronì (1997), Un disco dei Platters (1998), Questo sangue che impasta la terra (2001), Tango e gli altri (2007), la raccolta di racconti Lo spirito e altri briganti (2002), e Icaro (2008). Del suo talento di lessicografo è prova il Vocabolario del dialetto pavanese (Edizioni Nuèter, 1998).
Francesco Guccini, (Modena, 1940) è un cantautore "mito" di più d'una generazione e anche la sua attività di scrittore si configura come una delle esperienze più originali e suggestive della scena letteraria italiana dell'ultimo decennio. Esordisce nel 1989 con Cròniche Epafániche (Feltrinelli), per pubblicare poi: Vacca d'un cane (Feltrinelli, 1993), Racconti d'inverno (Mondadori, 1993; con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi), La legge del bar e altre comiche (Comix, 1996; Mondadori, 2005), Cittanòva blues (Mondadori, 2003). Insieme a Loriano Macchiavelli ha scritto, per Mondadori, i romanzi gialli Macaronì (1997), Un disco dei Platters (1998), Questo sangue che impasta la terra (2001), Tango e gli altri (2007), la raccolta di racconti Lo spirito e altri briganti (2002), e Icaro (2008). Del suo talento di lessicografo è prova il Vocabolario del dialetto pavanese (Edizioni Nuèter, 1998).
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Opinioni inserite: 1
Non so che viso avesse
2011-09-09 05:46:17
Pelizzari
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Solo per chi ascolta la sua musica
Premetto che non sono un'amante delle biografie e non sono un'amante della musica di Guccini, quindi forse non sono proprio la persona più giusta per esprimere un giudizio su questo libro, ma non sono neanche una fan, tanto entusiasta da essere di parte nell'esprimere un giudizio. E' un libro che si legge volentieri, racconta alcuni tratti della vita di un uomo, di un cantante. Ci sono parti molto piacevoli, ma sono convinta che è un libro che può essere veramente apprezzato solo da chi conosce bene la musica di Guccini e solo da chi riesce a sentire i messaggi che lui, con la sua musica e la sua esperienza vuole trasmettere. A me questo libro ha lasciato poco, però lo consiglio comunque.
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Lettura consigliata
sì
Consigliato a chi ha letto...
solo per chi ama la musica di Guccini
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