La vita è bella
Saggistica
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LA SCENEGGIATURA
Essere costretti all’orrore e’ gia’ un fardello increscioso, ma se all’orrore fosse condannato anche il vostro bambino di cinque anni, sotto i vostri stessi occhi ? Come cercare di salvare almeno lui , la sua innocenza ?
Guido, libraio ebreo mattacchione ed il figliolo Giosue’ vengono prelevati dalle S.S. e rinchiusi in un campo di concentramento. Amor di padre mosso dalla disperazione e dall’impotenza usa l’unica arma a sua disposizione per combattere il nemico : la fantasia.
Per cercare di proteggerlo Guido distoglie l’attenzione del piccolo dalla realta’ e inventa un gioco, fa credere a Giosue’ che i prigionieri siano concorrenti, che i guardiani siano i giudici, che chi chiede la merenda , chi cerca la mamma, chi piange perde punti. Il miglior giocatore vincera’ un premio incredibile, un carro armato vero !
E Giosue’ , che e’ piccino e conosce solo l’amore del suo papa’ e non la violenza degli uomini, non puo’ fare altro che ascoltare e avere fiducia, protetto dalla favola di Guido, salvato dall’ingenuita’ di ogni bambino.
Dal film di Benigni, questa e’ la sceneggiatura del premio Oscar LA VITA E’ BELLA .
Normalmente e’ un genere letterario un po’ ostile , spezzettato, meno immediato della prosa ma devo dire che in questo caso essa e’ scritta talmente bene da permettere al lettore di rivivere con grande empatia ed emozione ogni scena del film.
Si sorride e si piange, quest’opera non e’ comica, sia chiaro.
Sorridere non significa ridere.
Piangere sorridendo non significa lacrimare dalle risate.
Sono concetti molto diversi, Roberto Benigni rivisita a modo suo un dramma storico e familiare esprimendosi con estrema tenerezza, fantasia, delicatezza, nella disperata ricerca di sopravvivere allo sterminio, con la forza dell’amore di un padre e di un marito innamorato.
Lo consiglio vivamente a chiunque, essendo una storia di una bellezza e di una originalita’ incredibili, un messaggio di speranza che umile si illumina negli occhioni spalancati di uno smilzo bimbetto in calzoncini mentre contempla il suo premio, vincitore inconsapevole dei mostri dell’umanita’.
“Il film e’ un inno al fatto che siamo condannati poeticamente a vivere la vita per forza: perche’ la vita e’ bella. “
Buona lettura.