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La memoria vegetale La memoria vegetale

La memoria vegetale

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Abbiamo una memoria organica, registrata, custodita ed elaborata dal nostro cervello, e sin dalle origini l’uomo si è affidato a una memoria minerale, incidendo pietre o tavolette d’argilla – sino alla memoria di silicio dei nostri computer attuali. Accanto a queste due memorie si è sviluppata una memoria vegetale, dai papiri sino alla carta di stracci e alla carta tratta dal legno che si usa ai giorni nostri. Ed esempio principe di memoria vegetale è il libro, l’amore del quale si chiama bibliofilia. Che cosa vuole dire collezionare libri, antichi o in ogni caso di pregio? Gli scritti di questo libro sono usciti in varie occasioni e dedicati ai bibliofili.



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La memoria vegetale 2013-05-03 09:43:48 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    03 Mag, 2013
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Le mie stelle, le mie stalle

LA MEMORIA VEGETALE raccoglie estratti di conferenze e pubblicazioni di Umberto Eco con lo scopo di creare un saggio sulla bibliofilia.
O almeno questo e cio' che si evince dalla ben argomentata quarta di copertina.
Diciamo pure che quel che essa promette in parte mantiene, dico in parte perche' l'approfondimento e' talmente massiccio da causare secondo me un decentramento di quello che immaginavo fosse l'argomento clou del testo.
Se diversi capitoli sono infatti- seppur scritti da una penna di un certo livello come quella di Eco - appetitosi, di estrema bellezza ed interesse per un pubblico di comuni lettori mortali, altri capitoli vertono -con tono consono agli addetti ai lavori - verso quella che e' la passione (tangibile ed invidiabile) di un uomo che nella sua biblioteca milanese vanta trentamila testi di pregio : il collezionista Umberto Eco.
Bello direte.
Sì, ma se sbirciare nel mondo del collezionismo di testi antichi e preziosi e' un'ipotesi non priva di fascino , vuoi per la materia posta con tanta precisione , vuoi per lunghe descrizioni di cataloghi, vuoi per le faticose teorie e analisi di testi per lo piu' sconosciuti ai profani, i sintomi di una emicrania incipiente si sono manifestati inevitabilmente.
Umilmente catecumene, mi ero proposta di attingere al sapere di Umberto Eco ascoltando cio' che aveva da dire su un amore che e' anche la mia passione, benche' senza mirare ad oggetti di tanto prestigio : semplicemente i libri.
Purtroppo l'opera mi ha lasciata perplessa, alcuni capitoli alle stelle, altri capitoli alle stalle.
Ecco quindi la spiegazione del voto alla piacevolezza , che non indica un discreto piacere, ma una media aritmetica di stelle e stalle.
Lo rileggerei ? Non ne ho la piu' pallida idea, tanto a tratti e' stato ostile, tanto alcuni passi erano degni di sottolineatura . A voi posteri l'ardua sentenza.


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La memoria vegetale 2012-05-20 13:53:24 DanySanny
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    20 Mag, 2012
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Divagazioni.....bibliofile

LETTORI, ACCORRETE!!!! SIETE BIBLIOFILI? AMATE I LIBRI ALLA FOLLIA? QUANDO LEGGETE SIETE IN UN ALTRO MONDO E DESIDERERESTE NON SMETTERE MAI? UNA COPERTINA O TRAMA VI ATTRAGONO A TAL PUNTO DA INIBIRE I VOSTRI FRENI INIBITORI E FARE SPESE BIBLIOFILE FOLLI? VI SIETE SENTITI DIRE DI STACCARVI DALLE PAGINE ALTRIMENTI SARESTE DIVENTATI CIECHI? E AVETE PERSO TEMPO A CERCAR DI FAR CAPIRE ALLE PERSONE LA BELLEZZA E IL FASCINO DI UN LIBRO? A VOLTE VI SIETE SENTITI "DIVERSI"? BENE: NON SIETE I SOLI! Eco, da buon bibliofilo, suggerisce, affascina e parla, con inaspettata disinvoltura e ancor più straordinaria semplicità, del meraviglioso ed eterogeneo mondo dei libri, tra divagazioni impegnate e sensazionali.

Bene, si è capito, il saggio mi è piaciuto (ma "piacere" è riduttivo). Per un lettore è straordinario immergersi nella storia della bibliofilia, lasciarsi cullare da storie eterogenee, semi - sconosciute, ma sempre coinvolgenti, vicende curiose che gravitano attorno ad un oggetto unico e prezioso: il libro. A fianco della memoria minerale, quella originaria delle tavolette d'argilla, e quella animale, brevissima e coercizzata dalla fugacità dell'esistenza, si è sviluppata una memoria vegetale, che spazia dagli stracci medioevali alla carta moderna. E' pur vero che anche la carta scompare: bruciata (dai biblioclasti, ai quali è dedicata una parte del libro), ma più speso dimenticata in piccole librerie, ricoperta da polvere e attaccata, inesorabilmente, dai tarli e dall'umidità, così esile da sbriciolarsi tra le mani (e coloro che abbandonano i libri non sono meno bilbioclasti di quelli che li bruciano). Ma l'amore di un lettore supera tutto e lo spinge a girovagare per mercati e fiere, alla ricerca di opere rare, o che, nell'immaginario, attragono come il canto di quelle sirene che popolano i romanzi e i poemi che attraversano il tempo. Eco, da bilbiofilo appassionatissimo, ci conduce tra gli scaffali della propria biblioteca, racconta aneddoti "vari et curiosi", che spaziano dal "ghiaccio eterno" alla "terra concava", alle meravigliose tavole dell' Hanau 1609 fino alle semi - sconosciute opere di Kircher. Trasportati tra i libri eterni della storia, immergendosi nei meandri della bibliofilia, si viene a conoscenza di follie di letterati e letterarie , opere mastodontiche, ma paradossalmente insignificanti, che si crogiolano nella sottile distinzione tra epitesto, peritesto e paratesto. Da questa raccolta di saggi, si emana e si spande, nonché si afferma, l'amore per il libro, questa invenzione che si pone con forza alla base della società civile e che può portare a gesti inaspettati, perché non si collezionano e rubano soltanto gioielli, anzi... . E' pur vero che alcuni saggi sonodi difficile comprensione, non tanto per la complessià stilistica, quanto per i tecnicismi della bibliofilia. Non solo l'Hanau 1609, ma anche Collezioni e Collazioni mettono a dura prova la pazienza del lettore, che però, persistendo, raggiunge un testo di neanche 10 pagine, un brevissimo racconto che ho adorato e letto più volte "Prima dell'estinzione", come i marziani vedrebbero la terra dopo la scomparsa dell'uomo per motivi immaginabili, e come le opere pittoriche e letterarie fornirebbero una visione distorta della società umana (il libro andrebbe acquistato solo per quel saggio). Enormemente interessante è anche il saggio "Monologo interiore di un e-book", per comprendere, con occhi diversi, un fenomeno dilagante. Se si considera poi che i saggi sono stati scritti, per la maggior parte tra il 1998 e il 2002-2003, Eco diviene quasi un veggente, o, più probabilmente, un acuto osservatore. Ma sono i primi due saggi che racchiudono l'essenza stessa della lettura e del collezionismo, e, mentre scrivo, mi sto trattenendo dal riportare i passi più importanti del libro che sono così tanti, da portarmi a violare il copyright, ma uno me lo concedo:

"Naturalmente il bibliofilo è esposto all'insidia dell'imbecille che ti entra in casa, vede tutti quegli scaffali, e pronuncia: "Quanti libri! Li ha letti tutti?" L'esperienza quotidiana ci dice che questa domanda viene fatta anche da persone dal quoziente intellettivo più che soddisfacente. Di fronte a questo oltraggio esistono, a mia scienza, tre risposte standard. La prima blocca il visitatore e interrompe ogni rapporto, ed è: "Non ne ho letto nessuno, altrimenti perché li terrei qui?" Essa però gratifica l'importuno solleticando il suo senso di superiorità e non vedo perché si debba rendergli questo favore. La seconda risposta piomba l'importuno in uno stato d'inferiorità, e suona: "Di più, signore, molti di più!" La terza è una variazione della seconda e la uso quando voglio che il visitatore cada in preda a doloroso stupore. "No, " gli dico, "quelli che ho già letto li tengo all'università, questi sono quelli che debbo leggere entro la settimana prossima. " Visto che la mia biblioteca conta cinquantamila volumi, l'infelice cerca soltanto di anticipare il momento del commiato, adducendo improvvisi impegni. "

Insomma, un libro che tutti i biliofili dovrebbero leggere, per rivivere le emozioni che si provano quando si leggono libri, per ampliare le proprie conoscenze bibliofile e per avere preziosi suggerimenti.
(P.S. : in uno dei saggi Eco distrugge neanche indirettamente, l'apparato su cui si fonda il Codice da Vinci e propone letture dell' Ultima Cena certamente più realistiche) .

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