La casa sopra i portici
Saggistica
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 7
LA CASA DI UNA VITA
Sono stupita: era da tantissimi anni che non riuscivo più a leggere un libro intero nello stesso giorno..bellissima sensazione.
Con questo è stato semplice perché è un libro molto scorrevole, pieno di immagini e molto interessante.
E' un riassunto dei momenti più importanti della vita di Carlo Verdone, a mio parere uno dei più grandi attori e registi italiani.
Ad essere sincera mi aspettavo raccontasse più aneddoti legati al mondo del lavoro (al cinema) mentre in realtà dà ampio spazio alla vita privata, al rapporto con i genitori, con i fratelli, gli amici di famiglia tra cui, naturalmente, famosissimi personaggi come Alberto Sordi, Federico Fellini, Sergio Leone e chi più ne ha più ne metta.
Essendo io una appassionata di cinema ed in particolare un'amante dei film di Verdone (specialmente i suoi primi famosi film come "Un Sacco Bello" oppure "Bianco Rosso e Verdone", giusto per citarne un paio) mi sembrava doveroso leggere la sua biografia che ho ritenuto molto interessante e che consiglio a chi, come me, segue con grande ammirazione il lavoro di questo grande esperto di cinema che è l'autore.
Indicazioni utili
Il mio "malin...comico" preferito
Carlo Verdone, insieme al mitico trio di Aldo, Giovanni e Giacomo, è il mio comico preferito.
Attento osservatore della realtà che ci circonda, fin dall’esordio del 1980 con “Un sacco bello” ho sempre apprezzato la bravura con cui riesce a coniugare umorismo ed un pizzico di malinconia.
Quando in libreria mi sono trovato davanti alla sua autobiografia, di cui francamente ignoravo l’esistenza, non ho potuto resistere.
"La casa sopra i portici" non è altro che il luogo, situato in Via Lungotevere dei Vallati a Roma, dove Verdone ha trascorso la propria infanzia e la successiva gioventù, fino a quando l'abitazione è tornata di proprietà del Vicariato della Santa Sede.
Fin dai primi capitoli è evidente l'amore che lega l’autore a quella casa che è stata non soltanto la dimora della propria famiglia, ma anche luogo di ritrovo per famosi attori e registi.
Il padre di Carlo, Mario, era infatti uno stimato critico cinematografico.
Ed è così che il giovane Verdone ha avuto l'occasione di frequentare sin da piccolo celebrità del calibro di Pier Paolo Pasolini, Cesare Zavattini, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Franco Zeffirelli, Alberto Sordi e tanti altri.
Ma il libro non è soltanto una carrellata di incontri ed aneddoti, alcuni dei quali veramente divertenti.
"La casa sopra i portici" è soprattutto un romanzo intimo, malinconico, una testimonianza di affetto di Verdone nei confronti della propria famiglia, un viaggio dolce nella memoria di quei tempi meravigliosi.
La madre Rossana, il padre, il fratello Luca e la sorella Silvia, futura sposa di Christian De Sica. Nella narrazione c'è spazio per ognuno di loro.
Familiari, domestiche, amici, fidanzate, sono i protagonisti di un testo che è anche ritratto nostalgico della turbolenta società italiana di quegli anni, dal miracolo economico degli anni ’50-’60 ai roboanti ’70.
Lo stile ed il lessico non sono ovviamente dei più ricercati, ma questo aspetto interessa relativamente. “La casa sopra i portici", soprattutto per i fan del comico romano, è un’autobiografia che ha nelle emozioni e nella curiosità verso la storia del personaggio i suoi punti di forza.
"Mancava un'ora circa all' arrivo dell'incaricato del Vaticano. Avevo deciso di realizzare una ripresa alla casa così com'era in quel momento, spoglia e buia. Poi ci avrei fatto un montaggio con una canzone di Jimi Hendrix. Azionai la telecamera. Lo studio di mio padre, la libreria, la scrivania. Le camere di Silvia e Luca. Ero consapevole che le immagini fossero traballanti, ma dovevo fermare il tempo. La sala da pranzo, il tavolo, le discussioni, mille volti, mille voci, la mia camera, la gente, le risate, la musica. Mi lanciai sul terrazzo concludendo la ripresa in modo liberatorio sul quel panorama unico. Ne ero sicuro, avevo girato un gran bel film. Dolce e doloroso. Il film della mia vita ".
Indicazioni utili
Viaggiando in treno
E' uno dei pochi libri che ho letto fino in fondo, durante un viaggio in treno di ritorno da Roma, lettura piacevole e scorrevole, senza avere la pretesa di una narrazione approfondita, si tratta di un racconto autobiografico della vita della propria adolescenza egiovinezza, trascorsa in un casa sul lungotevere, di proprietà della Curia, che ha visto il susseguirsi di avvenimenti del lento scorrere della vita familiare raccontati con la "leggerezza" che merita un racconto di questo tipo, senza avere grandi pretese, con alcuni episodi narrati attraverso la formula dell'autoironia tipica di Carlo Verdone che ha gia ben rappresentato nei suoi film.
Indicazioni utili
Una grande sorpresa!
Sono sempre scettica quando un attore si diletta a scrivere un libro, per questo quando “La casa sopra i portici” mi è stato regalato l’ho lasciato sullo scaffale per la bellezza di cinque mesi e sarebbe rimasto lì anche di più se quella notte, spinta dalla noia, non lo avessi aperto.
E’ stato un vero boom! Avete presente una ventata di aria primaverile che vi arriva sul volto all’improvviso? Beh, per me è stata la stessa cosa. Sì, penserete che starò esagerando (d’altronde si tratta solo di un attore no?) però vi assicuro che la sorpresa è stata tale che se avessi puntato dei soldi, avrei sicuramente perso la scommessa.
Carlo Verdone, in queste pagine, ci fa conoscere una parte di lui che probabilmente non avremmo mai immaginato; personalmente non ho mai pensato che potesse essere una persona così fragile (anche se magari in alcuni suoi film è evidente questa fragilità), abituati a vederlo nelle vesti del coatto romano si dimentica che dietro quella figura c’è anche un altro individuo, un individuo capace di non dire solo “O famo strano?” ma anche: “quella casa non era solo un luogo fisico o un semplice sfondo di eventi, bensì la protagonista della storia di una grande famiglia”.
Verdone ci dona le chiavi della sua vita che sin da bambino è parecchio movimentata; in queste pagine ho riso ed ho anche pianto, soprattutto nella parte dove descrive il suo rapporto col grande Alberto Sordi (una morte che all’epoca accusai, non importa se una persona si conosca o meno, l’importante sono le emozioni che essa ci trasmette), ed anche qui ci fa conoscere dei lati di Albertone che mai avrei immaginato.
Che dire? Non vorrei scendere ancor di più nel mellifluo per cui concludo dicendo che consiglio questo libro a tutti; certo non vi aspettate un capolavoro letterario, però siate pronti ad assistere ad una miriade di ricordi che una persona (in questo caso un attore) ha voluto mettere nero su bianco, ed aggiungo che sarebbe bello se ogni persona di questo mondo avesse la possibilità di poter far leggere ad altri i propri ricordi, potremmo vivere centinaia di vite rimanendo sempre nella nostra.
Alla prossima.
Q
Indicazioni utili
Un bel contenitore di ricordi
Mi spiace per l'amatissimo Carlo Verdone, una delle figure del cinema italiano a cui sono più affezionata. Il debutto alla scrittura è molto controverso per chi, come lui, si è occupato di cinema tutta la vita. Spero per l'autore che il fine ultimo dell'opera non fosse un libro dalle alte pretese, ma semplicemente un dipanarsi di ricordi personalissimi a cui voler dare voce e forma. Perchè il libro è essenzialmente questo. Si parte dai corridoi dell'appartamento romano dove Verdone ha trascorso gran parte della sua vita, immerso uin un ambiente colto e sempre scopiettante, animato dai familiari più stretti e dai tanti volti che animano un'intera esistenza: le governanti, gli amici, le fidanzatine, gli zii. Un buon libro, un affondo nei ricordi di una vita, un'ottima chiave di lettura per interpretare i tanti personaggi di un comico brillante.
Ma non facciamone un caso letterario.
Indicazioni utili
Una casa per chi se lo poteva permettere
Autobiografico ed a tratti estremamente autocelebrativo, non mi ha interamente soddisfatto. Il libro è ben scritto e carino, raccoglie episodi della vita della famiglia Verdone, scorrevole e gradevole da leggere, ma mi aspettavo più comicità; i Verdone erano estremamente benestanti in un periodo in cui era un lusso dedicarsi al cinema. Non ci sono, nell'intero libro, ingerenze di gente " normale" ma solo alta borghesia e gente famosa vs burini e bambinaie.
Non so, mi è sembrata quasi una ostentazione, e forse ho una punta di invidia...
Questa è l'ultima volta che Fazio mi consiglia un libro
Indicazioni utili
- sì
- no
Ricordi personali e del mondo dello spettacolo
Bella biografia, al centro del romanzo la casa in cui Verdone ha vissuto da bambino, poi adolescente ed anche da personaggio famoso.
Tanti bei ricordi raccontati dal protagonista, si spazia dagli incontri coi personaggi famosi(Fellini, Sordi etc) alla presentazione dei familiari, poi le digressioni sulle domestiche, gli episodi di vita vissuta molto simpatici, infine a fare da sfondo a tutto ciò la casa sotto i portici, col suo terrazzo e le sue finestre su Roma.
Mi hanno molto colpito i passaggi in cui Verdone narra della differenza tra l'approcciare i personaggi famosi una volta ed oggi. E lui fa l'esempio del suo incontro con Volontè negli anni '60 ,quando si avvicinò e con estremo riserbo cercò di stringergli la mano. Emblematico il contrasto ,con quanto descritto prima,dell'episodio in cui nel centro di Roma ad un semaforo viene avvicinato da una persona che insistendo gli chiede di parlare al telefono per salutare un amico, con moto e macchine dietro che suonano e strombazzano.
Belle e struggenti anche le pagine in cui si parla di arte e di cinema
Quindi bravo Verdone non solo come attore e regista ma anche come narratore