Saggistica Arte e Spettacolo Io vagabondo. 50 anni di vita con i Nomadi
 

Io vagabondo. 50 anni di vita con i Nomadi Io vagabondo. 50 anni di vita con i Nomadi

Io vagabondo. 50 anni di vita con i Nomadi

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Il 2013 è l’anno del mezzo secolo di attività del più longevo e inossidabile gruppo italiano dei Nomadi. Un’idea, una ragione e uno stile di vita, prima ancora che un complesso musicale. Fondati nel 1963 da Beppe Carletti e Augusto Daolio, i Nomadi sono ancora nel pieno delle proprie forze, come dimostra la pubblicazione di Terzo tempo, l’ultimo album di inediti realizzato col nuovo cantante Cristiano Turato. Il nome Nomadi fu scelto un po’ per caso ma forse anche un po’ per destino: l’attività del gruppo tocca incessantemente e capillarmente numerose località d’Italia, compresi i piccoli paesi e le province defilate, ed è scandita da 90 concerti all’anno con una media annuale di un milione di spettatori di tutte le età. Chi assiste a un concerto dei Nomadi (anche se non per la prima volta) viene rapito dall’atmosfera familiare, rassicurante e positiva, dal rapporto amichevole e dal profondo rispetto dei musicisti verso il pubblico. “Il Popolo Nomade” è il settimo componente del gruppo: 100 fan club sparsi in tutta Italia, migliaia di sostenitori in ogni angolo della penisola. Ed è proprio grazie al sostegno di queste persone che l’attività musicale è affiancata dall’impegno umanitario, la raccolta fondi e i numerosi viaggi nelle aree critiche del mondo come ambasciatori di pace e solidarietà. I Nomadi, infatti, sono stati negli ultimi anni promotori di varie iniziative solidali nazionali e internazionali, con incontri di personaggi quali il Dalai Lama, Giovanni Paolo II, Yasser Arafat, M. Sabbat Patriarca di Gerusalemme, il segretario del Mahatma Gandhi, Fidel Castro, Tara Gandhi, Arcivesco Samuel Ruiz García (Messico), Padre Ugo del Censi (Perù), Duane Hollow Horn Bear (capo spirituale del popolo Lakota, Sud Dakota). A settembre 2012 sono stati tra i principali promotori dell’evento “I love Emilia”, grande concerto per la raccolta fondi pro terremotati emiliani. Ma la storia è ormai lunga cinquant’anni, e ora Beppe Carletti la racconta in prima persona.



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Io vagabondo. 50 anni di vita con i Nomadi 2013-05-02 16:43:23 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    02 Mag, 2013
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SEMPRENOMADI

Come poter recensire oggettivamente un libro che parla dei Nomadi, senza scrivere da fan, ma restando distaccati e cercando di trasmettere il messaggio che il libro vuole dare, senza cadere in nomadismi???? Quasi impossibile!!! Proviamoci!

In questo libro autobiografico, Beppe Carletti, tastierista e leader indiscusso dei Nomadi, si racconta: parte dal 1954 quando la prima radio fece capolino in casa sua, quando aspettava che tutti uscissero di casa per arrampicarsi sulla sedia e girare la manopola che azionava quella magica scatola da cui uscivano note musicali e voci che ammaliavano il piccolo Giuseppe.

Beppe parte da qui a raccontare questo pezzo di storia italiana, musicale e non solo, già perchè a ben pensarci i Nomadi non sono solo un pilastro portante della musica, ma la loro storia segue e percorre le strade dei cambiamenti che la società italiana, a livello politico, sociale, culturale e stilistico, ha conosciuto nel corso dei decenni: e così ritorniamo nel periodo in cui andavano di moda i pantaloni super attillati a vita alta e a zampa larga per gli uomini rigorosamente cappelloni, incontriamo le prime minigonne per le ragazze e i concerti di gruppi e solisti che facevano impazzire le ragazzine con le loro canzoncine romantiche e mielose….ecco appunto… i Nomadi non sono stati quasi mai niente di tutto ciò, o meglio… hanno passato le mode anche loro, ma fin da subito si sono caratterizzati per la diversità e la profondità dei loro testi, talmente diversi dagli altri, da essere considerati porta sfortuna o quasi finiti. Per molti produttori la gente non voleva sentire canzoni pesanti che parlavano della realtà, delle bombe, di Auschwitz e delle morti stradali del sabato sera, ma storie d’amore e canzonette analoghe, orecchiabili e non socialmente impegnative… testardi come muli, i Nomadi hanno proseguito per la loro strada e oggi, nonostante siano passati tantissimi anni, sono ancora il gruppo italiano più longevo della musica italiana!

Siamo arrivati infatti al 2013, 50 anni sono passati da quando il gruppo è stato fondato e tante cose sono cambiate: la tv è entrata di prepotenza nelle nostre case, le canzonette poco impegnative vengono sempre prodotte, ma i Nomadi sono ancora in piedi, con la loro musica e con la loro colonna portante a sostenerli.

Ne ha passate tantissime Beppe, ha superato momenti bui, in cui sarebbe stato più facile gettare la spugna che alzare la testa e continuare ad andare avanti, ma la corazza emiliana serve anche a questo! Incontrarlo dopo un concerto è sempre un’emozione unica, lo vedi col suo facciotto simpatico, gli dici Beppe sei sempre un grande e lui ti guarda e ti sorride, felice di vedere che un’altra generazione si sia unita ai loro concerti… e quando aspetti che ti faccia l’autografo per chiedergli di fare anche una foto insieme, è impossibile non immaginare dietro le sue spalle Augusto, che sorride soddisfatto e che pensa che, come sempre, il suo fratellone aveva visto giusto….

Un libro imperdibile per i fan dei Nomadi: buona lettura e SEMPRENOMADI!

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