Il canone occidentale
Saggistica
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Autori eccellenti
"La teoria della poesia è la teoria della vita" (W. Stevens).
L'americano H. Bloom è considerato il maggior critico letterario contemporaneo. "Canone occidentale" è probabilmente la sua opera principale.
Egli, in questo libro, si rifà alla teoria di Vico che postula un ciclo della Storia in tre fasi: teocratica, aristocratica, democratica; seguito da un periodo di 'caos' , dal quale emergerà una nuova Età teocratica.
Qui l'autore parte dal presupposto che "leggere al servizio di un'ideologia significa (...) non leggere affatto" : "la vera utilità (...) è ampliare il nostro crescente io interiore".
Ci sono, ovviamente, molti scrittori importanti, ma alcuni lo sono di più, perché formano il percorso che ha caratterizzato la nostra cultura, appunto la cultura occidentale.
"Il Canone è (...) l'autentico fondamento del pensiero culturale".
L'Età aristocratica, succeduta a quella teocratica, va da Dante a Goethe, dall'inizio del '300 al '700, quando artisti e intellettuali dipendevano dal mecenatismo e dalla protezione dei nobili.
Shakespeare, con Dante, è da Bloom considerato il più grande scrittore di quest'epoca, in quanto autore multiculturale, universale, per la "capacità di rappresentare la personalità e il carattere umani e le loro mutevolezze" : "vedeva la 'natura' da prospettive contrastanti".
L'autore precisa che "l'universalità è la caratteristica fondamentale del valore poetico".
L'Età democratica, che copre gran parte dell' '800, annovera insigni poeti quali Wordsworth, Whitman, Emily Dikinson, e, con l'estendersi della scolarizzazione, quindi l'ampliarsi della platea dei potenziali lettori, segna anche il trionfo del romanzo, con Austin, Dikens, Stendhal, Hugo, Balzac, Manzoni, Tolstoj, Turgenev, Dostoevskij, Zola, Flaubert, James.
Fra l'Età democratica e l'Età 'caotica' , Bloom pone "quella pericolosa transizione" chiamata "Età estetica", con il prevalere dell'irrazionalismo e la predilezione dell'estetica rispetto all'etica. Come opera più rappresentativa pone "Edda Gabler" di Ibsen.
L' "Età caotica", che segna lo smarrimento di valori e punti di riferimento, va da Freud a Beckett, e vede Kafka come autore centrale.
Già una ventina di anni fa, Boom captava fermenti spirituali, religiosi, di un percorso destinato a condurre verso l'affermazione di una nuova Età teocratica.
Oggi ne siamo ancor più convinti, anche, ma non solo, sull'onda di Papa Francesco.