Fortissimamente io
Saggistica
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MEGLIO SUL CAMPO
Dejan Stankovic, detto “Deki” è uno dei miei calciatori preferiti.
Forte, dinamico, con un gran cuore ed un gran carattere.
Questo libro è la sua autobiografia, un buon libro, scritto bene, senza grossi difetti ma...
... Ma ...Purtroppo queste pagine non sono all'altezza del giocatore stesso.
Autobiografia di un calciatore magnifico sotto ogni punto di vista.
Il racconto parte davvero troppo male, ci si aspetterebbe un po' più di infanzia, ed un po' più di vita vissuta fuori dal campo, un poco di Storia nella "storia"...
ed invece ci si trova catapultati troppo presto in racconti di azioni di gioco dentro il campo, farcite da troppi nomi sconosciuti e stranieri.
Questo rende il tutto troppo difficile da seguire, macchinoso da leggere,difficile da digerire.
La prima parte del libro, che io ritengo dovrebbe essere quella più curata, in una autobiografia, visto che il finale, ovviamente, lo si conosce già, è purtroppo invece la parte più lenta e debole.
Fortunatamente la svolta arriva presto, quando poco più che ventenne, il meritevole giocatore arriva in Italia, nella Lazio.
Qui finalmente, se si è innamorati di questo gioco, non si può fare a meno di lasciarsi immergere nei ricordi dei, grandi giocatori ed allenatori con cui il protagonista si incontra o scontra,
e con i grandi inganni che hanno caratterizzato una brutta pagina del nostro calcio.
Le emozioni del campione escono dalle pagine con una semplicità ed una energia che erano anche le caratteristiche tecniche di Dejan, fare la cosa più semplice, ma farla al meglio.
I periodi neri, negativi, vengono sviscerati con un angoscia palpabile, generando quasi un malessere, mentre le gioie e le vittorie regalano sempre un sorriso.
Spesso il racconto arriva troppo rapidamente alla conclusione, alcune storie vengono raccontate in modo troppo frettoloso, ma Deki d'altronde non ci pensava certo troppo a tirare in porta, ad arrivare al dunque, la parola scritta però è diversa dal gioco del calcio, qui forse era meglio "indulgiare" su alcuni punti, tergiversare prima di tirare dritto al centro...
"Figliolo, non vai bene per noi. Puoi provare, se vuoi, per qualche altra squadra minore".
Era il 1988 e Dejan Stankovic aveva 10 anni. Con queste parole venne scartato a un provino con lo Zemun, una squadra dell'omonimo quartiere di Belgrado.
Le cose sono andate davvero in modo completamente diverso.
L'Uomo Stankovic è diventato un calciatore completo ma sopratutto un uomo vero, che nel calcio come nella vita è arrivato all'apice, ha raggiunto il massimo, vincendo tutto e convincendo tutti.
Lo racconta bene in questo libro.
Ma ha sicuramente giocato meglio di come lo ha raccontato.
Deki aveva il vizio di fare gol semplicemente stupendi, fucilate precise e inaspettate, il libro è scritto così: troppo semplice, troppo poco ricercato.