Corso di lettura creativa
Saggistica
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Leggere per credere (e per scrivere)
Gli italiani, si sa, sono un popolo di scrittori (chi non ha mai detto “la mia vita è un romanzo!”), ognuno col suo bravo libro nel cassetto, ma purtroppo non di lettori. Ebbene, dovrebbero fare ammenda del loro difettaccio leggendo questo “Corso di lettura creativa”, che certo non è un libro “di massa” e però contiene, in un centinaio di pagine, tutto un vademecum su leggere e scrivere, per giunta travestito da romanzo – o addirittura da iper-romanzo, vedi Calvino e Perec - dove un professore assai scorbutico investiga e insegna a investigare, come se si trattasse di un caso poliziesco, la genesi e il contenuto di un misterioso libro (“Entropia”, storia di una famiglia che molto erra nel tempo) e l’identità del suo misterioso autore (che di nome forse è Giorgio e forse è Giorgina, e di cognome forse Ulivò ma chissà, magari è un nom de plume, visto che ricorda tanto…)
Poiché si annuncia come “corso”, il romanzo, coerentemente, non è diviso in capitoli ma in lezioni, dove si narrano le vicende della nobile famiglia Del Botto (di cui, ironicamente, l’ultimo discendente è un maniaco dell’ordine beffato dall’entropia che regola l’universo e la storia) ma si affrontano pure, tra invenzioni e citazioni sciorinate a ritmo sapido e veloce, i grandi classici e le teorie del romanzo, con grandi bacchettate sulle dita a quegli alunni che dal corso vorrebbero in realtà trarre un facile insegnamento per diventare non grandi scrittori ma scrivani famosi. “Voi – li sbeffeggia il professore -, come la maggior parte degli scrittori che vanno per la maggiore, potreste gridare come Peter O’Toole in un vecchio film: ‘Io non sono un attore, sono una stella del cinema!’” E toglie loro, o almeno a molti di loro, ogni speranza ricordando con George Steiner: “Per quanto ne sappiamo, non c’è alcuna chiave pedagogica per dischiudere la creatività.”
Conclusione: l’unica possibile scuola di scrittura creativa è la lettura, ma funziona solo con chi, quella creatività, la portava già dentro di sé, e “nessuno riuscirà mai – avverte il prof -, né con un corso di scrittura né con un corso di lettura, a fare uno scrittore di chi scrittore non è”. E non si ferma qui, ma drasticamente conclude: “Un corso di scrittura creativa è solo un ossimoro, se proprio non vogliamo dire una truffa.” Leggere per credere.