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Il ruolo delle forze speciali israeliane nel caso
L’autore- ufficiale israeliano- narra con un ritmo incalzante la liberazione degli ostaggi del volo Air France nel 1976 da parte della unità antiterroristica israeliana comandata dal fratello Jonathan Netanyahu.Come è noto,nel luglio del 1976 il Fronte di Liberazione palestineseWadi’a Haddad prese in ostaggio un centinaio di cittadini israeliani dirottando l’Air France,proveniente da Parigi e diretto a Tel Aviv,all’aeroporto di Entebbe in Uguanda chiedendo al governo israeliano la liberazione immediata e senza condizioni dei propri compagni palestinesi-detenuti nelle prigioni israeliane- in cambio della liberazione degli ostaggi.L’azione del primo ministro Rabin si svolse lungo due direttrici complementari:la negoziazione e la liberazione degli ostaggi attraverso un atto di forza efficacemente coordinato.La riuscita della operazione di liberazione-affidata alla Sayeret Matkal - la punta di diamante dell’antiterrorismo israeliano fondata nel 1957 dall’ufficiale di intelligence Arnam-avrebbe rivestito un ruolo politico di enorme portata mentre il l’eventuale fallimento avrebbe determinato sia“ il collasso della politica israeliana”(p.40) sia “un effetto devastante sullo spirito del paese”(p.51).Sotto il profilo strategico fu necessario il lavoro sinergico del primo ministro,del ministro della Difesa-Peres-,del Mossad-a capo del quale vi era Hofi-del Servizio Informazioni Militare coordinato da Gazit e soprattutto della professionalità della Sayeret comandata da Netanyahu.Sotto il profilo tattico le difficoltà della sua esecuzione dipendevano sia dalle scarse informazioni sull’obiettivo primario, sia dalla necessità di salvaguardare l’effetto sorpresa sia infine dalla esigenza di prendere “rapidamente il controllo dell’area tenuta dai terroristi e dagli ugandesi prima che avessero la possibilità di eliminare gli ostaggi”(p.70).Operativamente la liberazione degli ostaggi e l’eliminazione dei nemici si svolse in un arco temporale brevissimo-un ora circa-e implicò il coinvolgimento di un centinaio di uomini suddivisi tra otto squadre di assalto della Sayeret,da squadre di difesa periferica coadiuvate dai paracadutisti e dalle brigate Golam in funzione di truppe di supporto. Quanto alla fasi della sua realizzazione, queste si articolarono in tre momenti:l’atterraggio degli Hercules e lo sbarco dei parà in attesa di attaccare il terminal dell’aeroporto di Entebbe,l’assalto e l’eliminazione da parte della Sayeret delle sentinelle ugandesi e infine l’irruzione nel terminal allo scopo di liberare gli ostaggi-alloggiati nella hall principale-,di eliminare i terroristi-collocati al primo piano-e i soldati ugandesi alloggiati nel secondo piano.Il successo dell’operazione-nonostante la morte sul campo del comandante Netanyahu- rappresentò un esempio paradigmatico per tutte le unità di élite antiterroristiche del mondo .
Gagliano Giuseppe