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Il velluto sotto l'acciaio
La cosa che mi è rimasta più impressa di questo libro è una Thatcher adolescente che a chi le dice di essere stata fortunata a vincere il primo premio in una competizione scolastica risponde "Non sono stata fortunata, me lo sono meritato. Credo che questa frase sintetizzi buona parte del libro. ci racconta di una donna che ha degli obiettivi e mette tutta sè stessa nell'impegno di raggiungerli. Gli obiettivi cambiano, si spostano più in altro o più lontano, non tornano mai indietro. E' una donna che non cerca mai scorciatoie: usa tutto che le è stato messo a disposizione in termini di intelligenza, fascino, tenacia e intraprendenza. Dietro, ben nascosta, c'è la parte privata della vita della lady di ferro, ambigua e spesso ambivalente. Una donna che piange per i soldati britannici caduti in operazioni militari, ma che non si scompone e non cede di un millimetro di fronte a uno sciopero dei minatori che si protrae per oltre un anno. Saranno loro a dover calare il capo.
Ho trovato questa biografia gradevole, interessante e ricca di riferimenti storici e politici. Trovo però che lo stile di scrittura un po' apatico non sempre faccia onore a una donna che indubbiamente è stata molto più frizzante di questo volume che ha certamente la completezza e il rigore del romanzo storico, ma secondo me non è stato in grado di trasmettere la percezione che il vasto pubblico aveva della signora Thatcher durante il periodo in cui è stata primo ministro inglese: di qualcuno che si contendeva con i grandi del pianeta le redini del mondo.