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Mr Cherry
Curioso e vivido ricordo di un viaggio in Giappone mi accompagna da tempo, una bella signora che in un angolo esterno, nei pressi del museo nazionale di Tokyo, contemplava qualcosa in solitudine. Dopo la mia lunga visita, la donna era ancora assorta e non potei evitare di accostarmi per capire cosa la assorbisse. Vedevo soltanto rami gravidi di fiori di ciliegio, un albero bianco ed uno rosa che si intrecciavano. Ciò che non afferravo era che il cielo non era vuoto, ma era ricolmo di bellezza. Si chiama Hanami ed e’un rito molto sentito dalla popolazione giapponese, che si ripete ogni anno in primavera.
Assomigliava incredibilmente a Naoko Abe, giornalista e saggista, quella donna e non ho potuto quindi resistere al richiamo del volume. Non lasciatevi ingannare dalla copertina patinata e dal titolo ingannevole, non è narrativa né tantomeno un romanzo storico, ma un saggio amabile.
Dopo ampie ricerche, Abe ha voluto qui proporre la biografia di Collingwood Ingram, facoltoso viaggiatore inglese, ornitologo, botanico ed orticoltore autodidatta nato nel 1880 e scomparso ultracentenario.
Ad Ingram, detto Cherry, si deve la salvezza di centinaia di specie di ciliegi ornamentali che stavano ormai estinguendosi in Giappone. Appassionato studioso e lavoratore, Ingram dedicò tutta la vita alla causa e riuscì a ripopolare non solo le terre del Sol Levante, ma anche i giardini di Europa ed America di magnifiche e rare piante. Il saggio ripercorre la vita avventurosa di mr. Cherry ed in parallelo ci affaccia ad una panoramica approfondita sulla storia del Giappone, inseguendo i delicati petali del fiore di ciliegio, emblema della bellezza caduca della vita.
Arricchito di fotografie d’epoca, ogni capitolo si dischiude con la leggiadra eleganza di un fiore d’aprile, il titolo immerso in una tavola bianco nera dei bellissimi disegni di Ingram.
Mentre coi primi tepori passeggeremo tra viali fioriti, ricordiamo ai nostri occhi disattenti che la grazia eterogenea di tanti esemplari è dovuta all’amore e alla cura di un gentleman inglese, che amava definirsi – e io non dubito lo fosse davvero - l’ibrido di un uccello e di un fiore di ciliegio.
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Sicuramente un libro curioso, pieno di fascino. Un'interessante segnalazione.