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Storia al femminile
È un punto di osservazione insolito e intrigante quello adottato da Benedetta Craveri per raccontarci la storia: percorrerla attraverso le biografie di alcune delle dame che hanno animato e interpretato la corte reale francese dai primi decenni del Cinquecento fino alla Rivoluzione, diventandone spesso iconiche protagoniste.
Sovrane, principesse, favorite. Escluse dalla successione dinastica in virtù della legge salica, non possono regnare. Considerate inette, irresponsabili e incapaci di giudizio, la società ha ritagliato per loro un ruolo di madri e mogli, limitandone istruzione e autonomia. Alle donne in fondo non si chiede altro che devozione, docilità e discendenza maschile. Eppure, alcune di esse avranno una grande influenza nelle vicende del paese, governando addirittura in prima persona. Benedetta Craveri ci mette però subito in guardia, questa illustre schiera di dame al potere non deve essere letta come il segnale di una trasformazione sociale, ancorché sotterranea. “La Storia, nessuno ne dubita, rimane appannaggio ufficiale degli uomini, e per inserirsi nei suoi ingranaggi senza venirne stritolate, bisogna mascherarsi, giocare d'astuzia, crearsi alleati potenti, distribuire favori, sedurre, corrompere, punire - e sapere, al momento giusto, uscire di scena”.
Queste biografie raccontano appunto di donne capaci di sfoderare le unghie e scavare tenacemente la superficie della storia per conquistarsi un proprio posto, con coraggio e inventiva. Regine che hanno governato in reggenza dei figli ancora troppo piccoli, dimostrando determinazione e intelligenza politica insospettabili. Amanti che hanno sfruttato le proprie armi - la complicità amorosa, la verve irresistibile o la tranquilla sicurezza - per esercitare un’ascendenza sul re. Donne potenti, ma sempre in sostituzione o nell’ombra di un uomo. È infatti solo approfittando di una mancanza maschile, un’assenza o una debolezza, che le donne hanno provato ad affermarsi. Il loro è dunque un potere fragile e provvisorio, sempre soggetto a contestazioni, che nasce da un vuoto e presuppone una dura lotta, da reiterare giorno dopo giorno.
Considero questo saggio di Benedetta Craveri un lavoro davvero straordinario, in cui la profondità di una documentazione minuziosa si accompagna a una scrittura scorrevole e armoniosa. Una lettura irresistibile e a mio avviso adatta a tutti, anche a coloro che non amano la saggistica, perché tra le sue pagine si trova uno spaccato di storia francese fatto di intrighi, amori, invidie e veleni. È inoltre l’occasione per conoscere alcune figure femminili indimenticabili, ritrovatesi a giocare una lotta di potere combattuta tra trono e talamo, sogni e ambizioni.
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Commenti
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Buona lettura :)
Basta un abbraccio virtuale?
Sicuramente è una lettura che mi ha lasciato molto, quindi grazie di nuovo e, se scoprirai altro di questa autrice, fammi sapere magari!
Non ho letto questo libro, ma conosco le qualità , il rigore di documentazione, la scrittura assai gradevole di questa nipotina di Benedetto Croce.
Un caro saluto, Manuela
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