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Film e libro connubio perfetto
Il film della grandissima coppia Hoffman Mc Queen è storia cinematografica.
Il libro è una piacevole scoperta.
Pensi alla Guyana Francese e immagini una terra invasa dal sole, rigogliosa di vegetazione e accarezzata dal mare oceanico.
Poi vedi il film e leggi il libro e lo spettacolo idilliaco che ti eri fatto mentalmente diventa un incubo.
La storia di questo condannato, uguale alla storia di altri migliaia di condannati portati oltre oceano a provare sulla propria pelle tutto il male che l'uomo possa compiere.
E' un cazzotto in faccia alla tanto famigerata retorica francese: "egalite liberte fraternite" di cui i nostri cuginetti vanno tanto fieri.....ve la spiega il libro e poi il film questa frase tante volte letta, ascoltata e pubblicizzata ovunque.
Egalitè: talmente tanto uguali che mentre alcuni marciscono vivi dimenticati su una terra selvaggia arsa dal sole e dal vento, altri se ne stanno bene bene spaparanzati a pochi metri a prendere il sole.
Libertè; quella che si desidera quando dolore e follia hanno il sopravvento e spingono il condannato a buttarsi da un dirupo nel mare piuttosto che continuare a farsi tormentare dal suo stesso fratello.
Fraternitè; questa poi è la chicca finale, la presa per i fondelli a cui si arriva quando il tuo carceriere (quindi colui che rappresenta uno Stato e la sua autorità) ti tormenta impunito difeso della legge, che visto che c'è scritto da qualche parte, che uno ha commesso un delitto o un peccato allora, il nostro fraterno torturatore può far di noi ciò che vuole.
Gran bella coscienza quella Francese che dal 1852 al 1953 spediva su questa "isola del diavolo" tutti i reietti che si macchiavano di determinati crimini.